Attenzione alle tre ‘I’ : Infezione, Inflazione e tassi d’Interesse

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Shock inflazionistici in corso, interrogativi sui tassi d’interesse e il diffondersi della variante Omicron rendono la gestione dell’incertezza più difficile. Tuttavia, quando guardiamo oltre i titoli dei giornali, rimangono alcune ragioni di ottimismo in vista del 2022. Questi sono i temi che riteniamo saranno determinanti per il 2022, a cominciare dalle tre “I”: infezione, inflazione e tassi d’interesse.

Tassi di infezione

Siamo incoraggiati dai progressi globali relativi al Covid. Le campagne vaccinali sono state un successo, in particolare nei mercati sviluppati. I mercati emergenti sono rimasti indietro nella vaccinazione, ma la recente accelerazione dei vaccini in Cina è incoraggiante.

I tassi di infezione legati alla variante Omicron sono in aumento a livello globale, ma il legame tra infezioni e ricoveri sembra essere più debole, in questa fase iniziale. Omicron ci ricorda che il mondo dipende dall’anello più debole della catena vaccinale. Questa verità evidente dovrebbe spingere i leader globali a concentrarsi sulla continua riapertura dell’economia globale.

Inflazione

L’inflazione continua ad essere un tema chiave e crediamo che i tassi rimarranno elevati nel prossimo anno. Tuttavia, ci sono segnali che negli Stati Uniti, in particolare, la disponibilità di materie prime stia migliorando, che i colli di bottiglia nei trasporti si stiano allentando dal momento che i porti marittimi funzionano 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

In base alle statistiche sull’inflazione, è molto probabile che questa raggiunga il picco nel primo o nel secondo trimestre dell’anno prossimo. Attualmente le previsioni indicano anche un “down-draft” leggermente maggiore, dato che le materie prime e i problemi della catena di approvvigionamento si attenuano.

I mercati del lavoro sembrano ora il campo di battaglia dell’inflazione. I milioni di persone che sono uscite dalla forza lavoro ritorneranno, rimediando ai danni inflitti dal Covid sul lato dell’offerta? O vedremo le richieste salariali allontanarsi dai settori colpiti dal Covid? L’inflazione sta chiaramente diventando un problema politico oltre che economico, aggiungendo ulteriore complessità al mix.

Tassi d’interesse

La nostra terza “I” è in qualche modo collegata alla seconda, poiché mentre gli investitori stanno certamente guardando l’inflazione, i banchieri centrali la stanno guardando con un occhio ancora più attento. Il presidente della Federal Reserve Jay Powell è stato recentemente esplicito nel ricordare agli investitori le preoccupazioni inflazionistiche della Fed. Questi timori sono stati ribaditi anche dalla Banca d’Inghilterra. Persino le previsioni più ottimistiche per il percorso dell’inflazione negli Stati Uniti e nel Regno Unito la vedono persistere a livelli tali da rendere i banchieri centrali sempre più inquieti. Mentre alcune di questi interventi sui tassi d’interesse si riflettono già nelle aspettative del mercato, non è difficile vedere scenari in cui le banche centrali potrebbero dover perseguire una politica meno favorevole al mercato.

Ma cos’altro dovranno tenere d’occhio gli investitori nel 2022?

Cina

I mercati azionari e obbligazionari cinesi hanno sofferto di ulteriore debolezza e volatilità verso la fine dell’anno a causa di ulteriori interventi normativi da parte delle autorità cinesi, dell’aggravarsi dei problemi del settore immobiliare in generale e degli effetti negativi della strategia zero-Covid nel paese. Sebbene sembrino esserci alcuni segnali di ripresa che appaiono nel mercato immobiliare cinese, è chiaro che un aggiustamento nel settore non avverrà senza un aggiustamento dell’intera economia, date le dimensioni e l’importanza del settore.

Detto questo, la crescita economica cinese continuerà a superare la media globale, anche se non al ritmo a cui siamo abituati. Rimane anche la patria di molte aziende di alta qualità e di un mercato obbligazionario ampio e profondo – che continuano ad offrire delle opportunità.

Investimenti aziendali

Con la tempistica del tapering e dell’aggiustamento dei tassi di interesse in cima alle preoccupazioni degli investitori e il picco dello stimolo fiscale oramai raggiunto, il settore privato dovrà raccogliere il testimone della crescita. I guadagni delle aziende hanno superato di gran lunga le aspettative quest’anno, quindi la liquidità aziendale sta migliorando rapidamente, e i sondaggi sulle intenzioni di investimento possono far presagire un’ulteriore crescita dell’attività. L’aumento del costo del lavoro, l’accorciamento delle catene di fornitura e il cambiamento dei requisiti IT potrebbero anche spingere a maggiori investimenti. Mentre gli elementi di questa attività rientrano nel nostro caso base per l’anno prossimo, si tratta di un’area che potrebbe riservare sorprese al rialzo.

Mercati emergenti contro mercati sviluppati

In generale i mercati emergenti tendono ad essere più sensibili ai movimenti avversi nei tassi di interesse globali e, sfortunatamente, la loro capacità di rispondere alla crisi Covid non è stata così efficace come nella maggior parte del mondo sviluppato. Tuttavia, le banche centrali dei mercati emergenti sono state molto più veloci dei loro colleghi dei mercati sviluppati nell’ aumentare i tassi di interesse per cercare di smorzare le pressioni inflazionistiche. Inoltre, i mercati emergenti, su molti punti di vista, offrono valore rispetto a molti mercati sviluppati.