Fondamentali, riforme, valutazioni: tre buoni motivi per puntare sul reddito fisso emergente nel 2022

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Con l’indebolimento della ripresa, ci si attende che nel 2022 la crescita del PIL reale globale diminuisca rispetto al 2021. Tuttavia, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevede ancora una crescita del PIL reale del 5,1% per i mercati emergenti nell’anno appena iniziato, rispetto a una media a lungo termine del 4,9% (2008-2019).

Nel complesso, i mercati emergenti hanno mostrato una certa resilienza durante tutta la crisi del Covid e continuano a contare su fondamentali solidi. Le riforme istituzionali negli ultimi decenni hanno fornito loro i mezzi per gestire gli choc interni ed esterni. Un focus più solido sulla stabilità dei mercati finanziari, decisioni indipendenti da parte delle Banche centrali e politiche flessibili dei tassi sono ormai la norma.

Le partite correnti dei Paesi emergenti hanno registrato miglioramenti considerevoli durante la crisi, quando la crescita dei prezzi delle commodities assicurava entrate aggiuntive per i Paesi esportatori di materie prime.  Un dollaro forte, anche rispetto alle valute emergenti, ha inoltre contribuito a puntellare le partite correnti dei Paesi emergenti. Il FMI, tuttavia, prevede un moderato deterioramento nel 2022, mentre anche le partite correnti dei Paesi sviluppati dovrebbero imboccare la strada di una tendenza al ribasso.

Durante la crisi i Paesi emergenti hanno dato prova di saper applicare approcci fiscali disciplinati: il loro debito è cresciuto in misura molto inferiore a quello dei Paesi sviluppati. Inoltre, le politiche monetarie di rapido tightening adottate nel 2021 da diverse Banche centrali in tutta la galassia degli Emergenti, come ad esempio quella brasiliana e quella messicana, hanno evidenziato la loro esperienza nella gestione del rischio inflazionistico.

Mentre i rischi legati all’inflazione a breve termine potrebbero essere deviati al rialzo grazie alla natura globale del fenomeno, la soluzione dei problemi che affliggono le supply chain e il superamento delle pressioni derivanti dai prezzi di cibo ed energia dovrebbero aiutare a contenere l’inflazione nei mercati emergenti.

Cosa ancora più importante, la proattività delle Banche centrali dei Paesi emergenti nell’aumentare i tassi di interesse dovrebbe ora assicurare ampia capacità di allentare le politiche monetarie in caso di necessità.

La Cina destinata a riprendersi nel 2022

Le proiezioni per i mercati emergenti sono fortemente sbilanciate nei confronti della Cina, dove ci si aspetta che la crescita rimanga contenuta fino a quando le misure politiche non faranno sentire il proprio impatto. È probabile che gennaio 2022 sia un mese critico per diversi emittenti del settore immobiliare che devono rifinanziare i propri bond. In ogni caso, con gli ultimi dati che suggeriscono la possibilità di misure di sostegno da parte del governo, un graduale allentamento della pressione a breve termine sulla liquidità degli sviluppatori immobiliari dovrebbe migliorare la situazione del mercato.

Le autorità cinesi hanno implementato le riforme in vari settori chiave come il manifatturiero e il real estate. Alcune di queste riforme hanno causato un rallentamento della crescita nel 2021, ma alla fine rimangono coerenti con gli obiettivi a lungo termine del governo.

Le autorità cinesi ora dovrebbero usare attentamente le leve politiche per gestire qualsiasi rischio chiave per la crescita economica in quello che potrebbe essere un anno politicamente delicato con il XX Congresso del Partito programmato per la seconda metà del 2022. Nel complesso, è probabile che la crescita del PIL cali rispetto ai decenni precedenti a causa delle riforme; tuttavia dovrebbe aumentare significativamente rispetto ai bassi livelli del secondo semestre del 2021.

Alcuni rischi geopolitici da monitorare

Seguiremo da vicino le elezioni in Brasile e in Colombia, così come le proteste in corso in Cile e in Perù, dove sono stati recentemente eletti nuovi governi. In Asia, anche le Filippine andranno alle elezioni nel 2022.

È probabile che la Turchia continui a costituire una fonte di preoccupazione per i mercati, sebbene vi rimangano pochi capitali esteri.  Data la fragilità delle partite correnti, il prolungamento della cattiva gestione economica potrebbe portare ad un ulteriore deprezzamento della Lira.

Pur essendo un rischio di coda, la tensione crescente tra Russia e Ucraina deve essere monitorata. Il dialogo in corso tra gli Stati Uniti e Russia potrebbe aiutare ad evitare l’escalation, e un accordo potrebbe portare a un significativo riprezzamento dei bond ucraini.

Le valutazioni dovrebbero attrarre gli investitori man mano che migliora la visibilità

Attualmente, le valutazioni del reddito fisso emergente ne fanno un punto d’ingresso attraente per gli investitori. Dopo aver differito tatticamente l’allocazione su asset rischiosi nel 2020 e nel 2021, essi dovrebbero ritornare su questa asset class nel 2022, che fornirà supporto tecnico. Tuttavia, come sempre, sarà difficile avere certezze sulle tempistiche, data la complessa fase di transizione che affronteremo in quest’anno.

Alcuni segmenti del reddito fisso emergente dovrebbero presentare opportunità migliori di altre in termini di rapporto rischio-rendimento, alla luce del contesto di rallentamento della crescita globale e della stretta alla politica monetaria da parte della Fed. La selettività sarà fondamentale.