Crisi ucraina, le implicazioni per l’economia globale

-

Le implicazioni economiche del conflitto tra Russia e Ucraina sono destinate a essere significative. Apparentemente i negoziati non stanno facendo molti progressi e, nonostante la Russia avanzi lentamente, sembra probabile che alla fine otterrà il controllo delle città ucraine, anche se ciò non è del tutto certo, visto che la quantità di attrezzature militari degli alleati ucraini continua a crescere. Tuttavia, ciò che potrebbe rivelarsi più difficile per la Russia sarà mantenere il controllo su tali città, se conquistate, con un’elevata possibilità di una guerriglia prolungata.

Implicazioni per i mercati

Ovviamente, il colpo sul mercato finanziario russo è già stato enorme. Il rublo è sceso del 50% circa da ottobre e il mercato azionario di oltre il 40%. Anche i prezzi delle materie prime sono saliti notevolmente.

Nonostante questo, o forse proprio a causa di tutto questo, siamo ora inclini ad assumerci maggiori rischi di investimento, invece che meno. Sebbene il conflitto non sia di certo una buona notizia per le economie, i mercati finanziari si sono già sostanzialmente adeguati. Storicamente, il mercato azionario tende a prezzare i conflitti con notevole rapidità, toccando il fondo entro pochi giorni o settimane dall’inizio degli scontri, per poi tornare sui livelli precedenti entro poche settimane o mesi.

Implicazioni economiche

Questo ci porta alle implicazioni economiche. Curiosamente, la maggior parte del danno economico teorico a livello globale deriva dalle sanzioni, ed è improbabile che queste vengano rimosse rapidamente, anche se il conflitto militare venisse risolto rapidamente.

L’economia ucraina. L’economia ucraina è piccola – solo lo 0,14% della produzione globale – ma nel breve periodo sarà probabilmente devastata dalla guerra. La maggior parte dei problemi di breve periodo cesserà con la fine del conflitto, ma i danni alle infrastrutture, alle relazioni commerciali internazionali e al settore finanziario no. In breve, l’economia ucraina probabilmente soffrirà più di tutte le altre parti in causa.

L’economia russa. Anche l’economia russa è destinata a indebolirsi, principalmente a causa delle sanzioni internazionali. Tuttavia, Mosca aveva già preparato la sua economia per questa guerra. Il surplus delle partite correnti del Paese è stato portato al 7% rispetto al PIL, il debito estero delle imprese russe è sceso di un terzo negli ultimi otto anni e la Banca Centrale ha accumulato 630 miliardi di dollari di riserve (circa il 37% del PIL).

Tuttavia, la Russia potrebbe non aver previsto sanzioni così feroci da parte dei membri della NATO. Il rublo è crollato e la Banca Centrale russa ha dovuto raddoppiare il suo tasso di interesse dal 9,5% al 20%, letteralmente nel giro di una notte. Sulla base di ciò, il governo troverà più difficile e costoso rinnovare il suo debito in scadenza e le banche avranno solo una limitata capacità di concedere prestiti, quindi le aziende avranno un accesso limitato ai finanziamenti.

L’economia globale. La quota della Russia nel PIL mondiale è solo dell’1,7%, con un’influenza limitata sulla crescita globale. Anche il danno economico derivante dalle minori esportazioni verso la Russia sarà probabilmente contenuto. Tuttavia, i prezzi delle materie prime sono sostanzialmente più alti a causa della guerra. Questo è il principale canale economico che deve essere considerato, ed è anche il più incerto. I prezzi sono già elevati, ma aumenterebbero ulteriormente se le esportazioni russe di energia e/o cibo venissero improvvisamente limitate.

La Russia è un grande esportatore di petrolio, gas naturale, grano, potassio (ancora di più se si include la Bielorussia), alluminio e rame. L’Europa è chiaramente la regione economicamente più vulnerabile. Uno scenario di prezzi delle materie prime moderatamente elevati per le risorse rilevanti sottrarrebbe dallo 0,2% allo 0,5% alla crescita globale.

Tuttavia, se le esportazioni russe di materie prime dovessero essere seriamente ridotte – finora, questo è un timore più che una realtà – i prezzi delle materie prime potrebbero salire ulteriormente. Sembra prudente considerare una posizione intermedia. Con l’avvertenza che queste previsioni sono temporanee e non definitive, siamo inclini a sottrarre 0,7 punti percentuali dalla nostra previsione di crescita dell’Eurozona del 2022 (portandola a +3,0%) e 0,3 punti percentuali dagli Stati Uniti (portandoli a +3,1%).

Il rischio di recessione è ovviamente più alto a causa del nuovo conflitto. Mentre i modelli tradizionali sostengono che il rischio di una recessione negli Stati Uniti nel corso del prossimo anno non sia superiore al 10%, siamo stati inclini a pensare che sia più simile al 25%.

Conclusioni

In conclusione, questa guerra tra Russia e Ucraina è estremamente seria. Oltre alle vite e ai mezzi di sussistenza a rischio, ci sono reali conseguenze economiche globali, che si esprimeranno principalmente attraverso il canale dei prezzi elevati di materie prime e dell’offerta delle stesse.

La situazione è ancora abbastanza fluida. La questione economica più significativa è incentrata più sul fatto che le esportazioni di energia e di cibo verranno limitate, piuttosto che sulla durata precisa o sulla portata della guerra stessa.

Tuttavia, come indicato, tendiamo a vedere questo come un’opportunità per assumerci maggiori rischi di investimento, piuttosto che ridurli.