Fidelity International: Commento sul meeting di oggi della BCE

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l mondo è cambiato radicalmente rispetto all’ultima riunione della BCE: la guerra in Europa, le sanzioni, una catastrofe umanitaria. L’enorme shock energetico e l’inasprimento delle condizioni economico – finanziarie spingeranno, molto probabilmente, l’Europa in recessione nella seconda metà del 2022 e forse oltre qualora il conflitto dovesse intensificarsi ulteriormente. D’altra parte, l’inflazione, già alta prima di questo shock, è ora destinata a un’ulteriore accelerazione data la massiccia portata delle interruzioni della catena di approvvigionamento e lo shock energetico che ne consegue. In questo contesto, la BCE si troverà ad affrontare un enorme dilemma nei prossimi mesi. Nonostante l’incontro di oggi si sia rivelato poco maturo per un cambiamento di politica monetaria, il tono generale è stato “hawkish” con una possibile chiusura del programma QE nel terzo trimestre e nessun riferimento a un abbassamento dei tassi qualora necessario, nonostante il forte aumento dell’incertezza economica.

Crediamo che quando, nelle prossime settimane, lo shock della crescita diventerà più evidente nei numeri, l’attenzione della BCE si sposterà probabilmente dal focus sull’alta inflazione verso il tentativo di limitare le difficoltà economiche e di mercato, dato che l’invasione dell’Ucraina e le sue conseguenze si inaspriscono attraverso il sistema. Non ci aspettiamo che la BCE aumenti i tassi quest’anno e crediamo che il rischio sia sbilanciato verso un maggiore QE, non verso un minore, soprattutto se le forniture di gas dalla Russia all’Europa dovessero essere interrotte in futuro. Detto questo, i margini di incertezza rimangono attualmente elevati.