Lo yin e lo yang della Cina

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l contesto in Cina sta diventando piuttosto complicato, con potenti forze opposte che tentano simultaneamente di imporre la loro volontà.

Cattive notizie

Partendo dalle cattive notizie, la situazione del COVID-19 sta peggiorando significativamente. La politica di tolleranza zero del Paese si sta scontrando con la sottovariante ipercontagiosa BA.2. Hong Kong è già stata travolta da un’epidemia fuori controllo. Sulla terraferma, la città di Shenzhen (17 milioni di abitanti) è emersa solo di recente dall’isolamento. Ora Shanghai (26 milioni di abitanti) – che ha vacillato nelle ultime settimane – è in lockdown. Altre città probabilmente seguiranno. Questo ovviamente rappresenta un danno economico, sia sul fronte interno per la Cina, sia per la fornitura di beni a livello globale. Detto questo, il Paese ha recentemente dimostrato un certo successo con sistemi a “circuito chiuso”, in base ai quali gli operai vivono in fabbrica e, quindi, continuano a produrre manufatti anche quando una città è in lockdown.

Tuttavia, è improbabile che la Cina abbandoni la sua politica di tolleranza zero nel prossimo futuro. Questa policy è popolare fra l’opinione pubblica, il governo si è vantato di come l’approccio della Cina sia stato superiore a quello del resto del mondo, e non sarebbe di certo positivo vedere un’epidemia di massa prima che il Presidente Xi sia nominato per un terzo mandato questo autunno.

In ogni caso, la Cina resta vulnerabile a un’epidemia su vasta scala. Oltre alla notevole contagiosità dell’ultima variante, la maggior parte della popolazione cinese è stata inoculata con un vaccino che sembra essere significativamente meno efficace contro le varianti recenti. L’assenza di ondate precedenti dimostra che pochissime persone hanno acquisito una forte immunità naturale, in aggiunta solo il 51% della popolazione del Paese dagli 80 anni in su è vaccinata (anche se il tasso di vaccinazione è abbastanza buono per i gruppi di età più giovani).

Un noto scienziato ha recentemente ammesso che il Paese non può mantenere questo approccio per sempre. Ciò richiederebbe di rimanere isolati dal resto del mondo a tempo indeterminato. Riaprire non è comunque una soluzione più semplice. A causa di una così scarsa immunità all’interno della popolazione, la Cina subirebbe probabilmente un’ondata molto più grande di quella sperimentata altrove.

Buone notizie

Parlando di notizie positive, invece, il governo cinese continua a enfatizzare i suoi obiettivi di stabilità economica per il 2022. Il Paese è quasi l’unico a fornire stimoli monetari in un momento in cui la maggior parte degli altri si preoccupa dell’alta inflazione e alza significativamente i tassi di interesse. Le banche sono state recentemente indirizzate ad aumentare i prestiti per gli acquirenti e gli appaltatori immobiliari, e l’impulso del credito è già in rialzo.

 

 

Dati a dicembre 2021. Misurato come variazione su base annua della media mobile a 3 mesi della somma del finanziamento sociale totale, escluse le azioni e l’emissione di titoli di Stato locali, in % rispetto al PIL. Fonte: Haver Analytics, RBC GAM

Il principale consigliere economico cinese ha recentemente richiesto che i regolatori sviluppino politiche favorevoli al mercato progettate per “rinvigorire l’economia”. Una serie di politiche di sostegno dovrebbe includere tagli fiscali, misure a favore dell’occupazione, investimenti in infrastrutture (soprattutto energetiche) e sostegno alle piccole imprese e alla produzione. Forse l’aspetto più significativo è che il Paese ha sorpreso gli esperti con un target di crescita del Pil reale al +5,5% per il 2022, più alto rispetto al +5,0% previsto. Si pensa che il Presidente Xi voglia garantire una solida crescita nell’anno che precede la sua riconferma. Tuttavia, manteniamo una previsione al di sotto del 5%, in gran parte per gli effetti attesi causati dal lockdown.

Nel medio periodo, si ritiene che i cinesi dovranno affrontare “tre grandi montagne” prima di poter raggiungere la prosperità: migliorare lo stato dell’istruzione, dell’assistenza sanitaria e degli alloggi. Le iniziative del Governo avranno probabilmente un occhio di riguardo verso il miglioramento di queste aree. Il precedente giro di vite del Paese sui fornitori di istruzione for-profit (secondo una stima, nel 2019 un terzo delle famiglie cinesi avrebbe speso un incredibile 30-50% del proprio reddito in spese per l’istruzione) e su alcuni eccessi edilizi si inseriscono entrambi in questo piano generale. Nel 2021, il Paese ha anche pubblicato un piano quinquennale per aggiornare il settore sanitario.