Continua la spinta hawkish del FOMC? Le previsioni della riunione di maggio

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Il Comitato di Politica Monetaria della Federal Reserve annuncerà la sua decisione in termini di politica monetaria oggi. Con un aumento di 50 pb dei tassi quasi certo, per il resto dell’anno gli investitori dovranno concentrarsi sul percorso della politica monetaria e dovranno tenere conto della possibilità di futuri incrementi da 75 pb.

Powell si muoverà con incrementi di 75 pb? Per ora ne dubito, ma sarà bene tenere gli occhi aperti nel corso dell’anno.

Durante la conferenza stampa Powell sarà chiamato a rispondere sulla possibilità di un aumento dei tassi di 75 pb. Se dovesse lasciare la porta aperta alla Fed su tale incremento, ritengo che il mercato potrebbe valutare questa opzione con una probabilità significativamente più alta dell’attuale 33% stimato per giugno.

Detto questo, continuo a pensare che la strategia della Fed sia quella di arrivare alla neutralità e oltre usando incrementi di 50 pb piuttosto che 75 pb. Ma una forte accelerazione delle pressioni inflazionistiche accompagnata dall’assenza di prove che l’attività stia rallentando potrebbe spingerli in questa direzione. Questo scenario potrebbe essere più plausibile per la fine dell’anno piuttosto che per giugno, come alcuni stanno suggerendo.

Quindi, ecco su cosa gli investitori dovrebbero tenere gli occhi aperti oggi e nei prossimi mesi.

In primo luogo, la conferenza stampa potrebbe fornire un’ulteriore spinta restrittiva. La strategia di Jay Powell quest’anno è stata quella di rilasciare una dichiarazione accomodante seguita da un messaggio falco. Ricordate quando ha abbandonato il termine “inflazione transitoria”? Mi aspetto che l’orientamento restrittivo della Fed rimanga in vigore, dato un mercato del lavoro in surriscaldamento, un’inflazione elevata e una crescita della domanda interna ancora forte nel primo trimestre (nonostante i dati complessivamente negativi sul PIL).

In secondo luogo, non dimentichiamo che la Fed deve ancora mantenere un equilibrio estremamente difficile. Restano, infatti, i rischi al rialzo per l’inflazione a causa dei prezzi alti delle materie prime e delle interruzioni della catena di fornitura in Cina. A livello domestico, per l’inflazione dei servizi, si somma a questi rischi un mercato del lavoro in surriscaldamento. Allo stesso modo, continuano a soffiare i venti contrari: una politica fiscale più rigida, un’inflazione elevata che intacca il reddito reale disponibile delle famiglie e tassi d’interesse nettamente più alti che aumentano i costi di prestito per le imprese e i consumatori.

In definitiva, ritengo che la Fed continuerà a inasprire la politica monetaria a un ritmo sostenuto fino a quando i rischi legati alla crescita non si materializzeranno e cominceranno a mettere pressione al ribasso su un’inflazione già alta, sostenuta da dati forti. Naturalmente, questo potrebbe intensificare la volatilità preesistente negli asset di rischio, quindi, gli investitori dovrebbero prestare molta attenzione. Questo inquadrerà le discussioni del FOMC nei prossimi mesi e capiremo se vedremo davvero il ‘soft landing’ che il Presidente Powell spera di ottenere.