L’inflazione USA continuerà a correre per il 2022

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Il dato negli Stati Uniti rafforza la nostra opinione in base alla quale l’inflazione rimarrà probabilmente invischiata su questi livelli elevati per tutto l’anno, dato che le pressioni sui prezzi, sia dall’estero che sul mercato interno, continua a travasare sui prezzi al consumo. Sebbene la maggior parte dei prezzi delle materie prime sia calata nell’ultimo mese, si tratta di prezzi pur sempre elevati ed ancora vulnerabili agli shock dell’offerta potenzialmente derivanti da sviluppi geopolitici avversi. Inoltre, i precedenti rialzi delle materie prime energetiche ed agricole continueranno ad esercitare pressioni al rialzo sui prezzi al consumo dei generi alimentari e dei servizi di trasporto nel corso dei prossimi mesi. Nel frattempo, lo spostamento della domanda dai beni durevoli in direzione dei servizi, in particolare il tempo libero, eserciterà pressioni al rialzo sull’inflazione dei servizi durante i mesi estivi, in un contesto di mercato del lavoro rigido.

Continuiamo a pensare che la domanda si raffredderà nel corso della seconda metà dell’anno e in modo ancora più significativo nel corso del 2023, a causa dell’inflazione da costi che riduce i redditi reali e della stretta fiscale e monetaria. Questo, insieme alla stabilizzazione dei prezzi dell’energia e all’allentamento dei vincoli dell’offerta su scala globale, dovrebbe far scendere rapidamente l’inflazione l’anno prossimo, anche se rimarrà comunque al di sopra del target della Fed, dato l’alto punto di partenza.

Per quanto riguarda le implicazioni di politica monetaria, il dato di oggi non fa che rafforzare l’ipotesi di un rialzo dei tassi di 75 punti base in occasione del prossimo meeting della FED. I solidi dati sull’occupazione a giugno, pubblicati venerdì, puntavano già in questa direzione. Un’elevata inflazione insieme ad un mercato del lavoro rigido possono essere ingredienti esplosivi, potenzialmente in grado di provocare effetti di secondo round oltre che un consolidamento dell’inflazione stessa. È probabile che la FED ricorra ad una retorica hawkish e ad un’ulteriore accelerazione della stretta almeno fino ad autunno inoltrato, per cercare di mantenere la sua stessa credibilità.