Inflazione in ribasso USA e aumento probabilità di lieve recessione in arrivo

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Nonostante l’inversione del trend inflazionistico e i miglioramenti mercato americano, che si possono rappresentare con il miglioramento dei livelli dell’indice Standard & Poor in crescita del 17% dai livelli di metà giugno e che ha recuperato metà della perdita registrata da inizio anno, e che crediamo possa ritornare su un livello di 4300 entro fine anno, prevediamo per il quarto trimestre del 2022 un’ulteriore contrazione della crescita economica dello 0,1% dovuta al fiscal drag e all’impulso negativo derivante dalla politica monetaria restrittiva.  Con i risultati positivi del breve periodo legati alle scelte della FED che sembrano riflettere un prossimo “atterraggio morbido” per i titoli americani, e insieme alla riduzione dell’inflazione che stimiamo possa scendere entro fine anno nei prossimi mesi al livello del 4,5% per i beni di consumo (PCE core inflation), crediamo, con una probabilità pari al 30% delle possibilità, che l’economia americana possa entrare in una lieve recessione entro l’anno prossimo caratterizzando in questa maniera i due anni successivi, con un contenuto aumento percentuale del tasso di disoccupazione intorno a un punto percentuale per anno. Il contenimento in corso della spinta inflazionistica trova come ostacoli, l’aumento dei prezzi degli affitti, (la shelter inflation US CPI Urban Consumer al livello attuale di 354.449), le possibili interruzioni alla catena di approvvigionamento per l’energia, e il possibile aumento percentuale dei salari. Il reddito nominale e la crescita dell’occupazione, sostenuti nonostante la possibile recessione della crescita reale, stanno sollevando la sfida della stabilizzazione durante i periodi di alta inflazione. Pensiamo che nella prossima riunione di settembre la FED possa registrare un aumento di 50 punti base e di 25 punti base a novembre e dicembre con un aumento finale del tasso al 3.25%.