Investimenti green, 4 aziende che stanno già beneficiando dell’Inflation Reduction Act

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La crescita delle energie rinnovabili è un tema di investimento da oltre un decennio, ma sviluppi politici e normativi recenti hanno dato un ulteriore impulso all’agenda climatica. Negli Stati Uniti, ad esempio, sono state approvate la nuova legge sulle infrastrutture, il CHIPS and Science Act e soprattutto l’Inflation Reduction Act (IRA). Diverse società incluse nel nostro Rize Environmental Impact 100 UCITS ETF stanno già beneficiando di queste riforme.

Prendiamo ad esempio Li-Cycle, un’azienda statunitense che si occupa di riciclare batterie agli ioni di litio, recuperando materiali critici come il cobalto dalle batterie usate. I principali acquirenti di cobalto sono i produttori di telefoni e di veicoli elettrici; per queste aziende, i legami con i minatori di cobalto sono scomodi, a causa del frequente utilizzo di lavoro minorile e altre violazioni dei diritti umani. Inoltre, la quantità di cobalto che si può estrarre è limitata.

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Reintegrando questi materiali nella catena di fornitura delle batterie, Li-Cycle sta creando una catena di approvvigionamento trasparente ed etica per il cobalto riciclato. Grazie all’Inflation Reduction Act, nel febbraio 2023 Li-Cycle ha ottenuto dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti un prestito di 375 milioni di dollari per la costruzione di un nuovo impianto, che secondo l’azienda produrrà circa 8.500 tonnellate di carbonato di litio, 48.000 tonnellate di solfato di nichel e 7.500 tonnellate di solfato di cobalto all’anno attraverso il riciclaggio di batterie esauste.

Anche Stantec, multinazionale dell’ingegneria i cui servizi sono suddivisi in diversi settori chiave come edifici, acqua, trasporti ed energia, sta beneficiando dell’aumento degli investimenti infrastrutturali legati all’Infrastructure Investment and Job Act, al CHIPS and Science Act e all’Inflation Reduction Act. Ad esempio, nel quarto trimestre del 2022, l’azienda si è aggiudicata il progetto Qcell, sostenuto dall’IRA, un investimento di 2,5 miliardi di dollari che mira a soddisfare il crescente fabbisogno di energia rinnovabile e il reshoring della produzione nazionale per mitigare il rischio della catena di approvvigionamento.

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Johnson Controls è invece un conglomerato multinazionale specializzato nella fornitura di un’ampia gamma di prodotti e servizi relativi all’efficienza degli edifici, all’accumulo di energia, alle batterie per auto e ai sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento. L’azienda è stata fondata nel 1885 ed è presente in oltre 150 Paesi.

Dall’approvazione dell’Inflation Reduction Act, Johnson Controls ha reso l’efficienza energetica residenziale più accessibile e conveniente per tutti attraverso solide opzioni di finanziamento e sconti volti a massimizzare i risparmi annunciati attraverso l’IRA. L’azienda stima che, con le sue apparecchiature a più alta efficienza, le persone possano ridurre i costi di riscaldamento e raffreddamento fino al 50% rispetto ai sistemi meno efficienti.

Infine, il fornitore di tecnologie di accumulo Fluence Energy, lanciato nel 2017 come joint venture tra la statunitense AES Corporation e la tedesca Siemens, è ben posizionato per beneficiare degli investimenti dell’IRA volti ad avvicinare la produzione di celle per batterie agli Stati Uniti, in particolare attraverso incentivi fiscali alle aziende che producono componenti per l’accumulo di energia sul territorio nazionale. La legge prevede anche un credito d’imposta sugli investimenti per i progetti di accumulo stand-alone, che può ridurre i costi di capitale per le apparecchiature del 30% e oltre. Il credito è considerato la parte più significativa dell’IRA per il settore dell’accumulo di energia. Nel settembre 2022, Fluence Energy ha aperto un impianto di produzione a contratto nello Utah proprio per servire meglio il mercato statunitense.