La produzione industriale italiana batte le aspettative a maggio

-

Dopo la contrazione dell’1,9% su base mensile in aprile, la produzione industriale italiana ha battuto le aspettative e ha registrato un rimbalzo dell’1,6% in maggio. Avevamo previsto un buon rimbalzo, ma siamo anche consapevoli che questo potrebbe essere pesantemente influenzato dall’effetto distorsivo della distribuzione dei giorni di vacanza in aprile, che potrebbe aver indotto la chiusura temporanea degli impianti. In queste circostanze, preferiamo guardare alla variazione mobile di 3 mesi sui 3 mesi precedenti. Questa mostra che la variazione trimestrale della media febbraio-maggio rispetto a novembre-gennaio è rimasta negativa dell’1,8% trimestre su trimestre.

Se si considerano le variazioni annuali per settore, si notano chiare indicazioni di una tendenza al miglioramento per coloro che erano stati più esposti alle interruzioni della catena di approvvigionamento legate alla carenza di chip (settore automobilistico, informatico ed elettronico) e di persistenti difficoltà in quelli più vulnerabili alla crisi dei prezzi dell’energia (prodotti chimici, prodotti raffinati, carta, prodotti metallici). In termini annuali, tutti gli aggregati – ad eccezione della produzione di beni d’investimento – sono risultati in contrazione. Questo non era immediatamente evidente, considerando i ritardi nell’attuazione del piano di ripresa e resilienza.

In prospettiva, riteniamo che l’industria sia destinata, nella migliore delle ipotesi, a rimanere piatta, almeno nel breve periodo. La fiducia delle imprese manifatturiere si è ulteriormente deteriorata a giugno, così come il relativo PMI. Di fronte al calo degli ordini e alla stabilità delle scorte di prodotti finiti, è improbabile che i piani di produzione vengano incrementati, e il calo dei prezzi dell’energia non sembra ancora in grado di esercitare uno stimolo di offerta positivo sulla produzione. L’industria sembra destinata ad agire da freno sulla creazione di valore aggiunto nel secondo trimestre, ma la tenuta dei servizi dovrebbe comunque consentire di avere una crescita trimestrale positiva del PIL nel trimestre.