India, il mercato emergente di punta di questo decennio?

-

Nell’ultimo decennio il Paese è stato caratterizzato da una relativa stabilità politica per una democrazia della sua portata, che ha consentito di collocare lo sviluppo economico tra le priorità chiave. Se da un lato l’instabilità politica e la volatilità di mercato potrebbero aumentare in previsione delle elezioni politiche del prossimo anno, riteniamo che l’India sia destinata a un periodo di crescita a lungo termine trainato da una forte espansione degli investimenti fissi e diretti. Ecco alcuni aspetti chiave che rendono l’India interessante rispetto ad altri mercati emergenti.

1. Le riforme hanno gettato le basi per la crescita

Da quando Narendra Modi ha assunto l’incarico di Primo Ministro nel 2014, insieme al suo team ha contribuito a introdurre riforme orientate all’imprenditoria che hanno accelerato la crescita favorendo l’espansione del credito e portando ampie fasce dell’economia al livello formale. I programmi di incentivazione legati alla produzione elaborati per allargare la base manifatturiera nazionale dell’India stanno a loro volta acquisendo slancio. L’India dovrebbe divenire la terza maggiore economia al mondo dietro Stati Uniti e Cina entro il 2027, secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI). Oggi si colloca al quinto posto dopo Giappone e Germania.

2. Il boom delle infrastrutture è reale

La mancanza di infrastrutture ha rappresentato un enorme ostacolo per la realizzazione del reale potenziale di crescita dell’India. Negli ultimi cinque anni il governo ha investito miliardi nella costruzione di strade, ferrovie, aeroporti e porti marittimi. A Mumbai, lo skyline è irriconoscibile rispetto a 15 anni fa: ci sono dozzine di edifici di 50 piani o più e la rete della metropolitana è in fase di costruzione. L’edilizia residenziale si sta espandendo rapidamente.

3. I venti di coda per il settore manifatturiero si stanno rafforzando

Il programma del governo indiano è duplice: potenziare la capacità per soddisfare il fabbisogno della popolazione nazionale e, nel tempo, espandersi sui mercati delle esportazioni. I leader desiderano inoltre sviluppare un ecosistema di supply chain, perché numerose componenti dei prodotti sono importate. La capacità produttiva si sta ampliando nei segmenti dei telefoni cellulari, elettrodomestici, computer, attrezzature per le telecomunicazioni. Il team di Modi è riuscito ad attirare società giapponesi, taiwanesi e statunitensi per investire in nuova capacità. Apple sta producendo il suo iPhone 14 in India, mentre le giapponesi Daikin e Mitsubishi Electric stanno avviando investimenti per produrre condizionatori d’aria e parti correlate.

4. Il mercato azionario dell’India è cresciuto e continuerà a evolversi

Nell’ambito dell’Indice MSCI Emerging Markets, l’India rappresenta il 14% dell’indice composito, dietro la Cina al 29% e Taiwan al 16%.  Prevediamo un aumento delle potenziali opportunità di investimento, soprattutto nel segmento delle small cap, in considerazione della traiettoria economica dell’India. Negli ultimi anni, i mercati dei capitali del Paese hanno visto una proliferazione di offerte pubbliche iniziali (IPO). Le tipologie di aziende che si aprono al pubblico – e quelle che si preparano a farlo – riflettono la trasformazione in atto. Tra queste possiamo citare piattaforme online come Paytm (pagamenti), Zomato (consegna di cibo a domicilio) e Policybazaar (aggregatore di quote assicurative). Il Paese è stato inoltre oggetto di un’ondata di venture capital. A dicembre 2022, l’India è seconda solo alla Cina e agli USA in termini di numero di “unicorni” (società non quotate valutate USD 1 miliardo).

5. Le opportunità di investimento abbracciano c, servizi finanziari e beni industriali

Immobiliare: L’India, che secondo le proiezioni dell’ONU di aprile supererà quest’anno la Cina come Paese più popoloso al mondo, è estremamente carente in termini di abitazioni. L’immobiliare residenziale sarà un fattore chiave della crescita dell’economia, e ne beneficerà a sua volta. Entro il 2031 l’immobiliare dovrebbe salire a quasi il 15% del PIL dell’India, rispetto all’attuale 7%. Le politiche del governo hanno contribuito a riformare le pratiche corrotte e diffondere tra i consumatori una nuova fiducia nel processo di acquisto di abitazioni. La crisi della liquidità di diversi anni fa ha inoltre spazzato via molti piccoli developer. Nel complesso, un mercato un tempo molto frammentato è divenuto più organizzato e consolidato.

Banche: Potremmo essere all’inizio di un ciclo positivo per le banche, data la traiettoria dell’economia e le varie ondate di consolidamento tra le banche statali più deboli negli ultimi anni. Le valutazioni delle principali banche del settore privato appaiono ragionevoli rispetto al passato. Ad esempio, su base prezzo-utili, HDFC Bank scambia a 18 volte gli utili per i prossimi 12 mesi, rispetto alla media quinquennale di 21 volte. Su base comparabile, Kotak Mahindra Bank scambia a 29 volte rispetto alla media quinquennale di 40 volte, secondo FactSet (al 10 giugno 2023).

Comunicazioni mobili: Il mercato delle telecomunicazioni si è consolidato e gli operatori dominanti sono rimasti il conglomerato Reliance Industries e Bharti Airtel. Prevediamo che l’uso di smartphone e dati continuerà ad aumentare, specialmente ora che le tecnologie 5G e della fibra domestica vengono introdotte in un numero maggiore di città. Reliance, in particolare, ha evidenziato una crescita rapida, sottolineando il ritmo della rivoluzione digitale dell’India. Da quando il suo servizio telecom Jio è stato lanciato nel 2016, ha raccolto 439 milioni di abbonati e gestisce il 60% del traffico dati broadband.  L’India è ad oggi il secondo più grande mercato delle telecomunicazioni al mondo per numero di abbonati, il che lo rende interessante per i colossi tecnologici globali. Nel 2022 Google ha investito USD 1 miliardo in Airtel per migliorare l’accessibilità economica degli smartphone.

6. China Plus One: il settore chimico dà il buon esempio

Molte società chimiche sono emerse nello scorso decennio quando l’Occidente ha cercato di diversificare le sue fonti di approvvigionamento di prodotti chimici speciali e generici. Il vantaggio competitivo dell’India è stato il suo ampio pool di scienziati e ingegneri chimici, che le ha consentito di consolidare le sue competenze nei prodotti chimici di massa e speciali. Tra essi, quelli impiegati nei semiconduttori, nelle batterie per veicoli elettrici e nei pannelli solari, dove si sta costruendo capacità aggiuntiva. Detto questo, l’industria chimica dell’India è una frazione di quella della Cina, il principale produttore mondiale. Ma se il 10% della domanda che viene soddisfatta in Cina venisse dirottata verso l’India, sarebbe un volume importante.

7. La transizione energetica potrebbe essere trasformativa

Le aziende indiane cercano di competere con la Cina lungo l’intera catena del valore dell’energia pulita, specialmente con l’idrogeno verde. Ad oggi le aziende che cercano di emergere in tal senso sono Reliance Industries, Larsen & Toubro e Tata Power. La transizione energetica ha un grande potenziale trasformativo per l’India e se portata avanti correttamente, la remunerazione potrebbe essere enorme: il Paese è un grande importatore di petrolio e gas, pertanto più energia rinnovabile lo renderebbe più indipendente. Verrebbe inoltre incentivata notevolmente la sua base manifatturiera.

8. I fattori demografici sono il vantaggio principale

Se da un lato l’India potrebbe beneficiare della strategia China Plus One adottata dai Paesi occidentali, il fulcro della crescita economica deriverà dai consumi e gli investimenti domestici. Con un’età mediana di 29 anni, a nostro avviso l’India vanta uno dei profili demografici più interessanti tra le principali economie mondiali, e potrà raccogliere i frutti della sua capacità produttiva se saprà mettere in atto le politiche giuste.

9. Le valutazioni sono alte ma non insormontabili

L’India ha sempre scambiato a premio su base prezzo/utili relativi. Attualmente il mercato appare un po’ troppo costoso in base agli standard storici. Ciononostante, riteniamo che l’outlook dell’India a livello di fondamentali sia decisamente migliore rispetto al passato. Il mercato è molto allettante: si tratta di una delle economie a crescita più rapida al mondo, l’inflazione è sotto controllo, il governo ha agito responsabilmente a livello fiscale e la corruzione è calata rispetto a un decennio fa. L’andamento dell’azionario indiano non è mai stato lineare, ma su orizzonti più lunghi il mercato ha prodotto rendimenti tra i migliori nei mercati emergenti e sviluppati.