Economia monetaria. Redditi finanziari, come cambia la tassazione con la legge delega

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La legge delega mantiene il sistema ETT, con la sola differenza di applicare la tassazione in fase di accumulo sul risultato realizzato netto annuale della gestione, anziché sul risultato maturato.

Fino ad oggi, dove la volatilizzazione dei patrimoni poteva corrispondere alla volatilizzazione dei contribuenti (ovvero il trasferimento della residenza in giurisdizioni più “accoglienti” e il ricorso alle numerose forme di investimento escluse dagli obblighi di reporting come gioielli, opere d’arte, oro, argento, ecc.) i redditi di capitale scontavano una sorta di “tassa da inflazione”, derivante dall’applicazione dei tributi a redditi solo nominali, rispetto alla quale la tassazione proporzionale con aliquote basse ha fin dall’origine rappresentato un indiretto correttivo.
La tassazione del rendimento nominale della ricchezza finanziaria produce infatti un doppio effetto distorsivo sull’equità e sulla neutralità del sistema impositivo: in primo luogo, comporta la tassazione di una redditività solo apparente; in secondo luogo, favorisce in termini relativi gli investimenti portatori di una maggiore redditività reale, assoggettandoli a un’imposizione reale percentualmente inferiore a quella degli investimenti meno redditizi. Nel caso, peraltro prevalente oggi, di rendimenti nominali inferiori all’inflazione, l’imposta sul rendimento nominale comporta ovviamente una decurtazione del patrimonio.

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La delega fiscale dell’attuale governo si scosta significativamente dal precedente Ddl di riforma fiscale del governo Draghi, che raccomandava di procedere verso una uniformità di aliquote tra i diversi impieghi del capitale, sia mobiliare sia immobiliare. La nuova delega non si ispira a nessun modello impositivo; conferma invece e rafforza le disparità di trattamento esistenti.

Redditi di natura finanziaria
(fonte: www.ipsoa.it)
1. l’armonizzazione della relativa disciplina, prevedendo un’unica categoria reddituale, mediante l’elencazione delle fattispecie che costituiscono redditi di natura finanziaria, con riferimento alle ipotesi attualmente configurabili come redditi di capitale e redditi diversi di natura finanziaria e prevedendo norme di chiusura volte a garantire l’onnicomprensività della categoria;
2. la determinazione dei redditi di natura finanziaria sulla base del principio di cassa, principio, peraltro già ampiamente applicato, ma con la possibilità di compensazione ricomprendendo, oltre alle perdite derivanti dalla liquidazione di società ed enti e da qualsiasi rapporto avente ad oggetto l’impiego del capitale, anche i costi e gli oneri inerenti;
3. l’introduzione di un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle relative addizionali sui redditi di natura finanziaria, attualmente soggetti a un prelievo a monte a titolo definitivo (si ricorda che, interessi e dividendi vengono tassati con ritenuta a titolo definitivo del 26% mentre per i redditi diversi di natura finanziaria sono previsti tre regimi di tassazione: dichiarativo, amministrato e gestito);
4. la previsione di un obbligo dichiarativo dei redditi di natura finanziaria da parte del contribuente, con la possibilità di optare per l’applicazione di modalità semplificate di riscossione dell’imposta attraverso intermediari autorizzati, con i quali sussistono stabili rapporti, senza obbligo di successiva dichiarazione dei medesimi redditi;
7. l’introduzione di un obbligo di comunicazione all’Agenzia delle Entrate per i soggetti che intervengono nella riscossione dei redditi di natura finanziaria per i quali il contribuente non ha scelto il regime opzionale;
8. la revisione del sistema di tassazione dei rendimenti delle attività delle forme pensionistiche complementari secondo il principio di cassa con possibilità di compensazione;
9. l’applicazione di un’imposizione sostitutiva in misura agevolata sui redditi di natura finanziaria conseguiti dagli enti di previdenza obbligatoria privati.

Economia monetaria… ripassiamo la lezione

L’economia monetaria è una branca dell’economia che si concentra sull’analisi delle decisioni finanziarie che coinvolgono la moneta e il sistema finanziario di un Paese. Questa area di studio esamina come le politiche monetarie, la politica fiscale e altre variabili economiche influenzano le decisioni finanziarie degli individui, delle imprese e del governo. Ecco alcune delle principali decisioni finanziarie nell’ambito dell’economia monetaria:

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  1. Politica Monetaria: Le autorità monetarie, come le banche centrali, prendono decisioni chiave sulla politica monetaria, che includono la determinazione dei tassi di interesse e la gestione dell’offerta di denaro. Queste decisioni influenzano direttamente le condizioni finanziarie globali, inclusi i tassi di interesse sui prestiti e i tassi di rendimento sui titoli di stato.
  2. Investimenti: Gli individui e le imprese prendono decisioni sugli investimenti in base alle condizioni di mercato e alle aspettative sul futuro. Le decisioni di investimento possono riguardare l’acquisto di azioni, obbligazioni, immobili o altre attività finanziarie.
  3. Consumo: Le decisioni di consumo degli individui sono influenzate dai loro redditi, dai livelli di occupazione, dai tassi di interesse e dalle aspettative economiche. Le politiche monetarie possono influenzare indirettamente le decisioni di consumo tramite l’effetto sui tassi di interesse e l’inflazione.
  4. Risparmio: Le persone decidono quanto risparmiare e dove investire i loro risparmi. Queste decisioni possono essere influenzate dai rendimenti offerti da diverse opzioni di investimento, nonché dalla stabilità finanziaria.
  5. Gestione del Debito: Le decisioni finanziarie includono anche la gestione del debito, che riguarda la scelta di prendere prestiti, i tipi di prestiti da ottenere e come gestire i pagamenti del debito. Le condizioni dei tassi di interesse possono avere un impatto significativo su queste decisioni.
  6. Pianificazione Fiscale: Le decisioni finanziarie possono includere anche la pianificazione fiscale, ovvero la gestione delle imposte sul reddito e sul patrimonio. Questo può coinvolgere strategie per minimizzare l’imposizione fiscale legale.
  7. Speculazione e Trading: Alcune persone prendono decisioni finanziarie legate alla speculazione sui mercati finanziari o al trading di valute, azioni o altre attività. Queste decisioni sono spesso basate su analisi di mercato e previsioni economiche.
  8. Scelte di Portafoglio: Gli investitori possono prendere decisioni sulla diversificazione del loro portafoglio per gestire il rischio e massimizzare il rendimento. Queste decisioni possono coinvolgere la selezione di diverse classi di attività finanziarie.

Le decisioni finanziarie sono intrinsecamente legate all’economia monetaria, poiché le politiche monetarie influenzano l’ambiente finanziario in cui si verificano queste decisioni. Una politica monetaria restrittiva, ad esempio, può aumentare i tassi di interesse, rendendo più costoso il finanziamento e influenzando le decisioni di investimento e di consumo. D’altra parte, una politica monetaria espansiva può abbassare i tassi di interesse, incentivando gli investimenti e il consumo.

In sintesi, l’economia monetaria analizza come le decisioni finanziarie vengono prese in un contesto di politica monetaria e variabili economiche, cercando di comprendere come queste decisioni influenzino l’economia nel suo insieme.