Secondo il rapporto pubblicato da Assogestioni, il risparmio gestito attualmente ha un patrimonio di 2.277 miliardi. Di questi quasi il 50% è costituito dai fondi aperti, il 40% dalle gestioni istituzionali, 7% retail e dai fondi chiusi con circa 4%.

Anche nel report di quest’anno i fondi cross-border vincono su tutti. Dei 1.114 miliardi di euro in fondi aperti (che fanno capo a 56 gruppi e 188 società), 533 appartengono ai prodotti transfrontalieri, 341 ai round-trip o esterovestiti (cioè domiciliati in Lussemburgo o in Irlanda ma istituiti e gestiti da società di gestione del risparmio italiane e distribuiti e venduti prevalentemente sul mercato italiano),e i restanti 239 ai prodotti con ISIN italiano.

Quest’anno gli obbligazionari battono di un punto gli azionari (34% contro 33%). I flessibili si attestano al 17%, , bilanciati al 12% e i monetari al 4%. Da inizio anno i prodotti fixed income hanno guadagnato sottoscrizioni per 11.6 miliardi, gli azionari invece, sono scesi da 2,8 miliardi nel primo trimestre a 417 milioni nel secondo.

A giugno l’industria del risparmio gestito registra una raccolta negativa pari a -1,18 miliardi di euro, mentre prosegue la crescita del patrimonio a 2.273 miliardi: 15 milioni in più rispetto a maggio. Il dato, sottolinea l’ufficio studi di Assogestioni è “sostenuto da un effetto performance positivo, in linea con l’andamento dei mercati finanziari”, stimato in un +0,7%. Ma anche in luglio l’industria del risparmio gestito ha incontrato un trend negativo, con una raccolta netta di -3,82 miliardi di euro.