J.P. Morgan Asset Management, l’importanza di portafogli intelligenti

Thushka Maharaj, Global Strategist di J.P. Morgan Asset Management -
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E’ in atto una vera e propria transizione economica. Ad affermalo è J.P. Morgan Asset Management nell’ultimo Long-Term Capital Market Assumptions 2024. Non c’è solo il conflitto in Medioriente e in Ucraina; non è solo una complessità legata alla geopolitica quella che sta influenzando il contesto economico.

“Stiamo passando da un mondo di disinflazione, politica monetaria estremamente espansiva e reticenza fiscale a uno con rischio bidirezionale per l’inflazione, politica monetaria convenzionale e maggiore impiego di strumenti fiscali””. A ciò l’analisi aggiunge due variabili di complicazione: la transizione energetica (che ha raggiunto a sua volta dei nuovi livelli di cambiamento) e le nuove tecnologie complicano il quadro; che se da una parte si aggiungono a intricare la matassa, dall’altra offrono anche opportunità di investimento.

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Visione d’insieme

La società di gestione prevede una crescita globale in salita al 2,4%. “Le previsioni di inflazione nei mercati sviluppati (MS) aumentano di 10 punti base (pb) al 2,3%, a causa della reflazione in Europa e Giappone e dei generali livelli di inflazione più alti” si legge. Thushka Maharaj, Global Strategist di J.P. Morgan Asset Management è inoltre convinta che il nuovo assetto porterà le banche centrali a raggiungere con più facilità i loro obiettivi. “I tassi di riferimento elevati prevalenti supportano le nostre previsioni per il reddito fisso” racconta, “liquidità in USD in aumento di 40 pb al 2,9% e stime per l’obbligazionario aggregato globale in rialzo di 40 pb al 5,1%”.

Sull’azionario, invece, l’esperta è più pessimista evidenziando come sarà ancora l’obbligazionario a essere preferito dagli investitori. La previsione per l’azionario globale “scende di 70 pb al 7,8%. Il divario tra i rendimenti azionari dei mercati sviluppati ed emergenti si contrae quest’anno”, dice.

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Infine, per la società gli “asset alternativi sono verosimilmente l’area più brillante”. Nel report la casa di gestione suggerisce che quella di “andare oltre i mercati pubblici è una tesi che trae origine sia dalla resilienza all’inflazione dimostrata dagli investimenti alternativi che, ora, dal miglioramento dei rendimenti. Quanto agli investimenti alternativi finanziari, il private equity arretra modestamente”.

Tassi, inflazione e reddito fisso

L’inflazione dovrebbe allentare la presa secondo le previsioni dell’esperta. “Non si tratterà di un fenomeno inflazionistico acuto” spiega, “ma permarrà l’incertezza”.

Nel documento della società si legge in più che le stime di inflazione Europa e Giappone equivalgono rispettivamente “al 2,20% e 1,40%, innalzando la previsione per l’inflazione nei mercati sviluppati al 2,30%”. Mentre per l’inflazione in USA, la valutazione della società “è invariata, ma l’inflazione USA media scende dal 2,60% al 2,50% grazie al livello iniziale inferiore rispetto allo scorso anno”.

Intanto le banche centrali, che hanno “sofferto” il recente periodo inflazionistico man mano che si raggiunge l’obiettivo “possono riconoscere l’effetto collaterale positivo di una minore esigenza di politiche monetarie non convenzionali, quali tassi negativi e allentamento quantitativo (QE). Questi strumenti saranno probabilmente riposti tra l’armamentario di emergenza, anziché standard”.

Portafogli intelligenti

Ciò che per J.P. Morgan e la sua strategist resta importante è “cogliere i temi di investimento emergenti, soprattutto in relazione alla transizione energetica e all’adozione della tecnologia”. L’esperta spiega anche che “il portafoglio 60/40 ha superato la prova del tempo, ma le attuali prospettive di rendimenti interessanti in gran parte dei mercati degli asset consentono agli investitori di sfruttare il 60/40 con modalità diverse e innovative.”

L’invito è quello di costruire “portafogli più intelligenti per un mondo in transizione” e ciò “richiede agli investitori di andare oltre la liquidità e i benchmark per cogliere rendimenti migliori nell’ambito delle serie di opportunità esistenti. L’ampliamento delle serie di opportunità, soprattutto sul fronte degli investimenti alternativi e tramite una maggiore diversificazione internazionale, può schiudere nuovi orizzonti di rendimento e diversificazione”.

Da FocusRisparmio