Europa, cauto ottimismo per il 2024. Da Inditex a ASML
Nell’anno appena concluso, l’indice MSCI Europe ha messo a segno un solido rimbalzo, attribuibile più a quello che non è successo che ai fatti realmente accaduti. La tanto attesa recessione non si è mai concretizzata in Europa e il timore di tassi d’interesse “più elevati più a lungo” si è attenuato. In effetti ora i mercati si aspettano un calo dei tassi nel 2024. Tuttavia, ciò non significa che si sia trattato di un anno privo di eventi di rilievo. Sono infatti emersi vari temi importanti con implicazioni per il portafoglio. Il primo è quello dell’IA (intelligenza artificiale), una tecnologia che avrà conseguenze enormi, in gran parte ancora sconosciute. Alla luce di tale tecnologia nascente e potenzialmente rivoluzionaria, è impossibile affermare qualcosa con certezza. Ciò detto, a nostro avviso le imprese che vendono prodotti tangibili, che si tratti di borse (Hermès), cioccolato di qualità (Lindt), o auto veloci (Ferrari), sono destinate a subire impatti minori. Saranno probabilmente favorite alcune altre aziende quali Accenture, cui i clienti possono rivolgersi a scopo di consulenza, o ASML, le cui macchine sono necessarie per produrre chip a prestazioni sempre più elevate. Il futuro è comunque meno chiaro per alcune società detenute del settore software e dati per le quali l’IA svolge un ruolo estremamente significativo e pertanto, la loro capacità di utilizzare lo strumento in modo efficace, sarà fondamentale se vogliono trarne profitto ed evitare di essere travolte. Monitoreremo attentamente questo segmento.
Un secondo tema importante è legato alla Cina dove al rallentamento dell’economia si aggiungono crescenti fattori politici sfavorevoli. Negli ultimi tempi è stato il settore sanitario ad essere al centro dell’attenzione, con una serie di gare d’appalto “chi vince prende tutto” che hanno causato pesanti ribassi dei prezzi, oltre a misure anticorruzione che hanno penalizzato i fornitori ospedalieri. Ciò ha inciso su svariate società quali Carl Zeiss Meditec, Sartorius Stedim Biotech e Straumann, seppure in misura contenuta, ma ha comunque ricordato che il premio per il rischio associato alla crescita cinese sta aumentando.
La pandemia di Covid ha causato molte ripercussioni di cui le società stanno ancora pagando gli effetti. Alcune hanno tratto profitto in quella fase e ora risentono della normalizzazione delle condizioni. Altre imprese trovatesi allora in difficoltà, ora beneficiano invece della ripresa. Valga in particolare l’esempio di Ryanair e Amadeus, che registrano entrambe una ripresa dei rispettivi mercati finali oltre alla conquista di quote di mercato consistenti.
Infine, saremmo negligenti se non ricordassimo la crescente instabilità politica in tutto il mondo. I conflitti in Medio Oriente e in Europa orientale, pur non esercitando impatti diretti, hanno implicazioni più ampie sui prezzi dell’energia e le catene di approvvigionamento. Analogamente, la perdurante “guerra fredda” tra la Cina e l’Occidente avrà fra l’altro conseguenze significative sul settore tecnologico e l’urgente necessità di sovranità tecnologica. Riteniamo che ASML sia tra i beneficiari di questo tema.
Ci aspettiamo un altro anno di aumento a due cifre degli utili, supportato da una crescita organica del fatturato anch’essa a due cifre. La crescita è in gran parte idiosincratica e specifica per le singole società. Novo Nordisk ha rivisto al rialzo la propria guidance tre volte e ora prevede una crescita organica del fatturato per l’esercizio del 32-38% grazie allo straordinario successo del trattamento GLP-1 sui fronti sia del diabete che dell’obesità. Continuiamo a rilevare un consistente potenziale a lungo termine per il trattamento – anche in caso di immissione in commercio di prodotti concorrenti – grazie a ulteriori espansioni delle indicazioni (p.es. comorbilità quali malattie renali o insufficienza cardiaca) e progressi della pipeline. La società ha appena scalfito la superficie del mercato dell’obesità, il cui valore supera potenzialmente i 100 miliardi di dollari USA.
Inditex ha registrato un incremento notevole dopo aver chiuso un altro anno solido di crescita del fatturato ed espansione dei margini. La differenziazione competitiva dell’azienda è più forte che mai grazie agli investimenti continui in tecnologia e sostenibilità. Per esempio, nel 2023 la società ha lanciato una nuova tecnologia antitaccheggio incorporata nel tessuto per accelerare il processo di pagamento. Ha inoltre ampliato in tutta Europa la sua piattaforma dedicata ai capi di seconda mano.
Nel settore tecnologico ha brillato ASML, leader della litografia. Il ciclo dei semiconduttori sembra aver toccato il minimo e, sebbene alcuni ordini abbiano subito ritardi, l’azienda ha confermato gli obiettivi per il 2025 e il 2030, implicanti entrambi un forte tasso composto – a due cifre – di crescita annuale del fatturato. Le dimissioni annunciate del CEO (Peter Wennink) e del CTO (Martin van den Brink) segnano importanti cambiamenti al vertice ma, in considerazione della buona visibilità degli ordini e del robusto piano tecnologico per gli anni 2030, riteniamo che l’azienda sia ben posizionata sotto la nuova leadership.
Quanto alle prospettive, confermiamo un cauto ottimismo. La combinazione di incertezza economica e monetaria ha causato un’intensificazione della volatilità di mercato negli ultimi anni. Parallelamente alla lenta attenuazione degli effetti di second’ordine del Covid, inoltre, emerge una chiara lezione: ancora una volta le società forti sono uscite dalla crisi più forti. Il 2024 dovrebbe essere un altro anno di crescita a due cifre degli utili.