Ebury: Il dollaro si rafforza grazie alla forte economia statunitense che accresce il distacco dall’Europa

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Il tema dominante nei mercati valutari del 2024 è stata la solidità economica degli Stati Uniti, che sta costringendo i mercati a posticipare le date dei tagli della Federal Reserve e sta aiutando il dollaro a recuperare gran parte delle perdite subite alla fine del 2023. La scorsa settimana non è stata in controtendenza. Mentre la riunione di gennaio della Fed non ha influenzato più di tanto i mercati valutari, il report sul mercato del lavoro degli Stati Uniti ha costretto i trader a posticipare la data prevista del primo taglio da marzo a maggio. Il fatto che questa forza economica non trovi riscontro in altre parti del mondo alimenta il rally del dollaro, che la scorsa settimana è salito rispetto alla maggior parte delle principali valute mondiali, comprese quelle del G10.

Questa settimana è insolitamente debole in termini di pubblicazioni di dati importanti e di eventi di politica monetaria nelle principali aree economiche. Le conseguenze dell’orientamento da falco della Fed della scorsa settimana e l’evidenza di una riaccelerazione dell’economia statunitense potrebbero mantenere la maggior parte delle valute mondiali in una situazione di debolezza nei confronti del dollaro USA, in attesa degli importantissimi dati sull’inflazione provenienti dalle varie aree economiche a metà febbraio. Riteniamo che questi dati continuino a essere la chiave dei movimenti valutari a medio termine.

EUR

I dati della scorsa settimana hanno confermato che l’economia dell’Eurozona nel suo complesso si è bloccata sia nell’ultimo trimestre del 2023 che nell’intero anno, pur riuscendo a evitare una recessione tecnica. L’inflazione a gennaio ha proseguito la sua tendenza al ribasso, anche se il dato effettivo è risultato leggermente superiore alle aspettative del mercato. Nel complesso, in assenza di un’inattesa ripresa delle pressioni inflazionistiche, riteniamo probabile che la BCE tagli i tassi prima della Banca d’Inghilterra e della Federal Reserve, anche se probabilmente non prima di aprile.

USD

Il dollaro non si è mosso dopo la riunione della Fed di mercoledì, nonostante la forte spinta del presidente Powell contro le attese del mercato per un imminente  taglio dei tassi di interesse. Tuttavia, il report sul mercato del lavoro di gennaio, con un forte rimbalzo della creazione di posti di lavoro e dei salari e un nuovo calo del tasso di disoccupazione, ha costretto gli operatori a ridurre quasi a zero le possibilità di un taglio a marzo e a far salire il dollaro. Questa settimana potremmo assistere a una forte volatilità in occasione della revisione dei dati CPI del passato, che verranno pubblicate venerdì.

GBP

Giovedì scorso il Comitato di politica monetaria della Banca d’Inghilterra si è leggermente avvicinato a una stance dovish, in quanto un membro ha cambiato posizione, passando dal voto per un rialzo a uno neutrale, e un altro dalla neutralità al voto per un taglio. Tuttavia, il consenso del MPC è che, sebbene i tassi abbiano raggiunto i massimi del ciclo, c’è poca voglia di tagli immediati e il primo non avverrà prima dell’estate. Nel frattempo, la sterlina continua a beneficiare dei tassi a breve termine più alti del G10 e dei dati economici leggermente migliori che stiamo osservando di recente, almeno rispetto agli altri paesi europei.