Le ragioni della divergenza tra USA e Zona Euro

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I significativi guadagni di produttività degli Stati Uniti derivano da un aumento degli investimenti in Proprietà Intellettuale dalla metà dell’ultimo decennio, che l’Eurozona ha completamente mancato.
I dati devono essere valutati con prudenza, ma è possibile che la trasmissione della politica monetaria sia stata più lenta negli Stati Uniti rispetto all’area Euro.

Tra Stati Uniti e area Euro è evidente la divergenza in termini di performance di crescita. A spiegare questo fenomeno vi sono da un lato i fattori fondamentali dietro l’accelerazione della produttività negli Stati Uniti, assenti nell’area Euro, dall’altro il fatto che, pur adottando una politica monetaria analoga, la trasmissione all’economia reale è stata più lenta negli Stati Uniti.

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È difficile distinguere i guadagni di produttività “strutturali” da quelli “ciclici” in tempo reale. Tuttavia, siamo tentati di collegare il miglioramento persistente della produttività negli Stati Uniti a una rapida accelerazione negli Investimenti in Proprietà Intellettuale (essenzialmente software e ricerca e sviluppo) dalla metà dell’ultimo decennio. Esiste una ricca letteratura accademica sugli effetti positivi a livello aziendale dell’adozione di misure IT come il cloud computing. Mentre il dibattito tecnologico attuale si concentra sulle promesse dell’IA, è plausibile che un’accelerazione nella diffusione delle tecnologie digitali pre-IA – forse agevolata dallo shock pandemico – stia innescando una “rivoluzione silenziosa”. È interessante notare che l’Eurozona ha completamente mancato il momento dell’aumento degli investimenti in Proprietà Intellettuale. Se da un lato l’UE è sotto pressione perché emuli l’Inflation Reduction Act e il Chips Act USA e si impegni in una politica industriale interventista old style, accelerare l’erogazione del pacchetto Next Generation, in particolare nella sua parte relativa alla digitalizzazione, potrebbe rivelarsi più efficace per aumentare la produttività.

Inoltre, sebbene per gli Stati Uniti i dati provenienti dalle varie fonti non siano necessariamente convergenti, i conti finanziari nazionali indicano che la trasmissione della politica monetaria alle imprese è stata finora molto limitata, e più lenta rispetto all’ultimo ciclo prolungato di inasprimento della politica monetaria di 20 anni fa. Non si osservano fenomeni simili nei Paesi dell’Eurozona per i quali sono disponibili dati comparabili aggiornati, come la Francia. L’Europa potrebbe quindi trovarsi di fronte a un doppio colpo: l’assenza di uno shock positivo dal lato dell’offerta e una rapida trasmissione della politica della Bce all’economia.

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