Potrebbe essere il momento giusto per le obbligazioni: cinque temi per il 2024

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Se diminuiranno come previsto, inflazione e tassi di interesse sosterranno sia le azioni che le obbligazioni. Le correlazioni positive che hanno penalizzato gli investitori nel 2022 dovrebbero favorirli nel 2024. E se la crescita dovesse rallentare quando l’inflazione si avvicinerà nuovamente al 2%, le obbligazioni potranno continuare a offrire la tipica resilienza che gli investitori sono soliti attendersi in una fase di contrazione del mercato azionario. A nostro avviso, le obbligazioni potrebbero offrire una diversificazione più ampia rispetto agli ultimi dieci anni, poiché i maggiori rendimenti iniziali sono indicativi di un potenziale di rialzo nettamente superiore per le obbligazioni in caso di difficoltà degli asset rischiosi.

Sicuramente, tale previsione è esposta a una serie di rischi, come una nuova accelerazione della crescita e una conseguente riaccelerazione dell’inflazione. Crediamo che tale scenario sia meno probabile ma che debba essere monitorato attentamente a fronte dell’allentamento delle condizioni finanziarie. Inoltre, permane il rischio di potenziali shock esterni, compresi eventi geopolitici (non dimentichiamo che il 2024 è un anno di elezioni).Complessivamente, le prospettive per il reddito fisso sono favorevoli. Tenendo conto di un reddito maggiore e di un potenziale di diversificazione più ampio rispetto agli ultimi dieci anni, nonché di un profilo di rischio/rendimento estremamente interessante, credo proprio che questo sia il momento giusto per investire in obbligazioni. A fronte di tale scenario, prevediamo cinque principali temi obbligazionari nel 2024.

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1. Duration: è il momento di comprare

Se la crescita dovesse rallentare, come prevedono alcuni economisti, è piuttosto ragionevole attendersi tagli addirittura maggiori da parte della Fed. Ogni diminuzione di 50 pb dei tassi di interesse rappresenta all’incirca un rendimento del 3% per un tipico fondo obbligazionario core con una duration di circa 6 anni, con la possibilità per le obbligazioni di offrire rendimenti totali ancora più elevati e una misura di protezione per gli investitori in caso di scenario ribassista. Oltre alla duration, anche la curva dei rendimenti offre opportunità di valore relativo interessanti. Nel 2024, posizionarsi per un irripidimento dovrebbe produrre benefici per gli investitori. Se a fronte del taglio dei tassi di interesse da parte della Fed la crescita dovesse rimanere stabile, la curva dei rendimenti assumerebbe una forma più normale, tendente verso l’alto. Tuttavia, potremmo assistere a un irripidimento ancora maggiore, poiché gli elevati deficit pubblici dovrebbero esercitare una pressione più forte sui titoli di Stato con scadenze più lunghe, con una conseguente maggiore inclinazione della curva verso l’alto.

2. Credito: è il momento di realizzare prese di profitto

Le obbligazioni corporate, il miglior comparto dell’indice Bloomberg US Aggregate nel 2023, stanno perdendo attrattiva a causa della forte diminuzione di spread e rendimenti. Per essere chiari, una prospettiva favorevole per l’economia statunitense nel 2024, inclusa una Fed più accomodante che tagli ai tassi, dovrebbe continuare a sostenere comparti come il credito corporate. Tuttavia, le valutazioni non sono più convenienti. Lo spread sull’indice Bloomberg US Corporate Investment Grade è sceso a circa 100 pb a fine 2023, dopo il picco di quasi 170 pb raggiunto durante la crisi bancaria di marzo. A questo livello, gli investitori guadagnano soltanto l’1% circa in più rispetto ai Treasury USA per un portafoglio di obbligazioni corporate con rischi più elevati.

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Se nel 2024 dovesse verificarsi uno shock economico o se le previsioni economiche dovessero peggiorare, il margine di errore che si rifletterebbe nelle valutazioni del credito apparirebbe molto stretto. Come investitori obbligazionari, ci confrontiamo sempre con rendimenti asimmetrici. Quando le cose vanno bene, gli investitori ricevono il rendimento promesso e il valore nominale di un’obbligazione alla scadenza. Quando, invece, le cose vanno male, potrebbero ricevere molto meno. Pertanto, è opportuno prestare molta attenzione al potenziale di rialzo residuo rispetto al potenziale di ribasso. Infine, nel mio scenario di base che prevede una congiuntura economica favorevole nel 2024, mi attendo extra rendimenti moderatamente positivi per il credito corporate. Gli investitori che scelgono di investire in obbligazioni corporate potrebbero desiderare una migliore qualità, che potrebbe aggiungere resilienza ai portafogli senza grandi sacrifici in termini di potenziale di rendimento.

3. Titoli cartolarizzati: pronti per un anno migliore

La preferenza per gli asset di migliore qualità può riflettersi anche su opportunità offerte da titoli garantiti da mutui ipotecari (MBS) di agenzie e tranche senior di credito cartolarizzato. Tali settori hanno una qualità molto elevata (principalmente rating AAA) e sono estremamente liquidi. A mio avviso, presentano prospettive favorevoli e dovrebbero generare extra rendimenti rispetto ai titoli di Stato simili o migliori di quelli delle obbligazioni corporate, in un settore di qualità molto più elevata, più liquido e potenzialmente con una maggiore resilienza in uno scenario economico ribassista. La diminuzione dei tassi di interesse potrebbe determinare un’ondata di rifinanziamenti dei mutui con cedole più elevate e, pertanto, ritengo che i gestori attivi abbiano molte opportunità di creare valore aggiunto attraverso la selezione dei titoli. Personalmente, preferisco orientare i portafogli core affidati alla mia gestione verso mutui che scambiano sotto la pari (USD 100), più protetti dall’impatto negativo del rifinanziamento dei rimborsi anticipati. Il potenziale di diminuzione della volatilità dei tassi di interesse rappresenta un ulteriore elemento favorevole per gli MBS.

4. Prospettive di rischio/rendimento miste nei settori migliori

Attualmente le obbligazioni high yield hanno un rendimento iniziale interessante, intorno al 7,7%, e potrebbero registrare un andamento positivo in presenza di un’economia forte. Tuttavia, si tratta di un’asset class con una duration più breve (in questo momento l’indice Bloomberg US Corporate High Yield ha una duration di circa 3 anni, contro i circa 7 dell’indice Bloomberg US Corporate Investment Grade) e, di conseguenza, non trarrà altrettanto beneficio da un aumento dei prezzi se i tassi dovessero diminuire come previsto nel 2024. Complessivamente, il segmento high yield sembra offrire un potenziale di rialzo simile a quello del comparto investment grade, ma il primo potrebbe far registrare una performance nettamente peggiore in uno scenario di totale avversione al rischio.

5. Una solida domanda dovrebbe sostenere le obbligazioni nel 2024

A nostro avviso, nel 2024 gli investitori sposteranno sempre più investimenti nel reddito fisso e in asset più sensibili ai tassi di interesse, a fronte della fine del ciclo di rialzi preannunciata dalla Fed. Molti che avevano abbandonato il mercato obbligazionario quando i rendimenti stavano crescendo dovrebbero farvi ritorno per assicurarsi gli attuali rendimenti più elevati. In questo momento l’indice Bloomberg US Aggregate ha un rendimento del 4,6% circa. Nel nostro scenario di base, un investitore che investe liquidità in obbligazioni core incrementa il suo rendimento totale potenziale e contestualmente riduce il rischio del suo portafoglio complessivo, grazie alla maggiore resilienza tradizionalmente evidenziata dalle obbligazioni durante una recessione o uno shock economico. Raramente una sola operazione consente sia di incrementare il rendimento sia di contenere il rischio, ma ciò sottolinea il motivo per cui ritengo che in questa fase investire in obbligazioni offra straordinarie opportunità.