USA: non mancano le opportunità sia nell’azionario che nell’obbligazionario

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La stretta monetaria della Federal Reserve (Fed) non ha causato una recessione, come il consenso si aspettava a inizio 2023. Al contrario, gli Stati Uniti hanno sfidato le attese, registrando una crescita superiore alla media grazie alla vivace spesa al consumo e a un mercato del lavoro solido. E le banche centrali potrebbero tagliare meno del previsto, a cominciare dalla Fed.

Per quest’anno i toni sono più ottimisti, ma le aspettative di crescita sono passibili di revisione e ciò può influenzare la politica monetaria e, di riflesso, la performance delle classi di attivo. Per questo ci concentriamo sullo stato dell’economia americana e sulla tenuta, sia dei consumi, sia del mercato del lavoro. Quest’ultimo ha generato reddito disponibile corrente che ha compensato la fine del risparmio in eccesso, accumulato grazie alle misure adottate durante la pandemia, e ha sostenuto la spesa delle famiglie.

Resta da chiedersi se la tanto annunciata recessione sia stata semplicemente ritardata o evitata. Nonostante una crescita più forte, l’inflazione è scesa più rapidamente di quanto ci aspettassimo e probabilmente raggiungerà una media del 4,2% nel 2023, mentre la politica monetaria della Fed sembra aver raggiunto il picco con tassi d’interesse compresi tra il 5,25% e il 5,50%.

Pur in presenza di un’espansione superiore alle previsioni, prevediamo che una spesa al consumo più contenuta quest’anno porterà ad un rallentamento della crescita economica. Ma a meno che non si verifichino shock significativi, non prevediamo una recessione nel 2024.

FED: cauti su un taglio dei tassi

Quest’anno gli investitori dovranno acclimatarsi al nuovo contesto di tassi higher for longer. Che non vuol dire che i tassi resteranno fermi. Con l’avvio del 2024 la view più gettonata è quella di un ribasso dei tassi di interesse da parte sia della Fed, sia della Bce. Anche noi prevediamo che nel corso di quest’anno le banche centrali metteranno mano a tagli dei tassi. Tuttavia, pensiamo che i tagli saranno più contenuti di quanto il mercato non si attenda e prevediamo che, sia a Washington sia a Francoforte, la riduzione sarà di 75 punti base e avverrà nella seconda metà dell’anno.

Inoltre, nelle loro decisioni le banche centrali saranno data dependent. Quindi, la reazione dei mercati a una revisione delle aspettative di politica monetaria potrebbe non essere quella sperata.

A nostro avviso le aspettative dei mercati sono troppo ottimistiche. Soprattutto per gli Stati Uniti, dove l’economia promette di mostrarsi resistente ancora a lungo e la Fed guadagna sempre più margine per posticipare l’allentamento della politica monetaria e quindi metter mano ai tagli.

Stati Uniti: Ottimisti sia sull’equity che sul fixed income

Due domande saranno probabilmente nella testa degli investitori in questo inizio del 2024: le obbligazioni statunitensi riusciranno a scrollarsi di dosso la loro serie di perdite? E le azioni statunitensi riusciranno a mantenere il loro slancio?Nonostante la miriade di sfide che gli investitori devono affrontare, crediamo che ci siano buone ragioni per essere ottimisti. I rendimenti obbligazionari erano lungi dall’essere coperti di gloria nel 2023, ma ciò ha significato che i rendimenti sono saliti ai massimi pluriennali, preparandoli per rendimenti totali potenzialmente forti in futuro.

Guardando ai prossimi mesi, le obbligazioni societarie dovrebbero beneficiare di prospettive più favorevoli sui tassi di interesse, con le obbligazioni investment grade che attualmente offrono rendimenti a nostro avviso particolarmente interessanti.

Per gli investitori azionari le soddisfazioni non sono mancate nel 2023: l’S&P 500 ha ottenuto un rendimento totale del 26% nel corso dei 12 mesi, mentre il Dow Jones ha chiuso vicino a un massimo record, guadagnando complessivamente il 16%. Ancora più forte è stato il Nasdaq, ad alto tasso di tecnologia, sostenuto dall’entusiasmo per l’intelligenza artificiale generativa (AI), che ha raggiunto un formidabile 45%.

Non possiamo escludere che il mercato rialzista delle azioni statunitensi continui. Se i tassi di interesse e i rendimenti diminuissero – e la crescita continuasse – gli investitori potrebbero vedere proseguire lo slancio azionario positivo che ha caratterizzato il 2023.

Inoltre, il continuo entusiasmo per l’intelligenza artificiale con il suo potenziale di stimolo della crescita significa che alcune parti del mercato azionario potrebbero potenzialmente continuare a fornire una forte crescita degli utili e dei rendimenti agli investitori nel settore della tecnologia.

In conclusione, nonostante il contesto di alti tassi d’interesse, pensiamo che negli Stati Uniti anche nel 2024 non mancheranno opportunità, sia nell’equity che nel fixed income. Tassi di interesse più elevati offrono maggiori opportunità di reddito, soprattutto nei mercati obbligazionari, mentre un eventuale allentamento monetario dovrebbe migliorare le condizioni per la crescita del capitale, in particolare per le azioni. L’andamento dell’inflazione nella prima parte dell’anno e la reazione delle banche centrali saranno fondamentali per la volatilità e la forza finale dei rendimenti degli investimenti.