Deloitte: R-Evolution STEM. Le competenze tecnico scientifiche per il futuro del lavoro

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  • In Italia solo il 27% degli studenti è iscritto a percorsi d’istruzione terziaria in ambito STEM e il dato scende al 10% considerando le donne STEM sul totale della popolazione studentesca
  • Il 62% di chi si iscrive a percorsi di studio STEM ha fatto il liceo scientifico, mentre solo il 13% di chi è iscritto a percorsi STEM proviene da studi umanistici
  • Rimane diffusa l’idea che le STEM siano “difficili”: lo pensa il 21% degli studenti intervistati
  • Il 24% degli studenti e il 23% fra i giovani occupati riconosce l’importanza delle STEM per la decarbonizzazione e la transizione verde

Mentre le competenze STEM sono sempre più importanti per affrontare le grandi sfide globali, in Italia gli iscritti a corsi di laurea scientifico-tecnologiche (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) non crescono: in dieci anni la percentuale di immatricolati STEM è salita solo di un punto percentuale. E il gender gap non si è ancora chiuso: sul totale degli iscritti a percorsi d’istruzione terziaria (Università, Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica e Istituti Tecnici Superiori) in ambito STEM le donne sono solo il 10% della popolazione studentesca. È quanto emerge dal terzo report dell’Osservatorio STEM promosso da Fondazione Deloitte e dal Programma di Politiche Pubbliche di Deloitte.

«La scarsa conoscenza delle discipline STEM e delle opportunità educative e professionali in questo ambito continuano a determinare una scarsa affluenza verso percorsi tecnico-scientifici nel nostro Paese. Inoltre, emerge chiaramente la persistenza di barriere di genere e socioeconomiche che precludono gli studi o le carriere in ambito STEM, in particolare delle donne, comportando la perdita di un’opportunità per il progresso sociale e per la crescita economica di tutto il sistema Paese.» dichiara Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Central-Mediterranean.

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Guido Borsani, Presidente di Fondazione Deloitte, aggiunge: «Per invertire la rotta e mettere a frutto il grande potenziale culturale ed economico delle competenze STEM è necessario intervenire su tre leve di azione: universalizzare le STEM, favorendo un avvicinamento a queste discipline fin dall’infanzia; intervenire sulle barriere di genere e socio-economiche per garantire un equo accesso all’educazione e alle professioni STEM; educare e aggiornare le competenze della forza lavoro attraverso la formazione continua»

STEM cruciali per la ricerca scientifica e la transizione verde

Negli ultimi anni i macro-trend globali hanno reso sempre più evidente l’importanza delle competenze STEM. Ne sono consapevoli i più i giovani: per 6 su 10 le conoscenze STEM rappresenteranno una risorsa cruciale per far avanzare il progresso scientifico e tecnologico. In particolare, uno studente su tre sottolinea l’importanza delle STEM nel campo della scienza,salute e medicina (33%). Circa un intervistato
su quattro – 24% degli studenti e 23% fra i giovani occupati – riconosce l’importanza delle STEM per la decarbonizzazione e la transizione verde. Il 28% degli studenti e il 26% dei giovani occupati ne sottolinea l’importanza per l’economia circolare, la riduzione nell’utilizzo delle risorse e ottimizzazione dei cicli di consumo.

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La popolazione studentesca STEM non cresce: +1% in dieci anni

Nonostante la crescente importanza delle STEM, in Italia la percentuale di studenti universitari iscritti a corsi di laurea STEM rimane stazionaria: in dieci anni (dall’anno accademico 2012-2013 al 2021-2022) la crescita di studenti STEM sul totale di studenti è stata pari a un solo punto percentuale, passando dal 26% al 27%. Oltre al dato generale fermo al 27%, rimane un forte gender gap: sul totale degli studenti solo il
10% delle donne si dedica a un percorso di istruzione terziaria STEM.

Provenienza degli studenti STEM: prevalgono i licei scientifici

Nell’ambito dell’istruzione terziaria STEM, il 62% degli studenti proviene dal liceo scientifico, il 17% daistituti tecnici o tecnologici e, in minore misura, da istituti economici e professionali (4%) – mentre solo una quota minoritaria, il 13%, proviene da una formazione umanistica. Analizzando i singoli sottoinsiemi STEM, inoltre, emergono alcune peculiarità: gli iscritti a percorsi di istruzione terziaria in Informatica e
Tecnologie ICT, ad esempio, provengono per il 47% da istituti tecnici.

Percorsi di studio scelti in base alla passione per la materia, ma per tanti le STEM sono “difficili”

Non stupisce, dunque, che fra i deterrenti che ostacolano l’avvicinamento alle STEM vi sia la percezione delle discipline STEM come difficili: un giudizio che è espresso dal 21% degli studenti e che sale al 25% quando si intervistano gli universitari non-STEM. E accanto a questa percezione delle STEM come materie complesse, rimane, come nelle passate edizioni, l’importanza della passione e dell’interesse soggettivo
per la materia come criterio di scelta del percorso scolastico, sia per gli studenti (48%) sia per i giovani lavoratori (41%).

Offerta formativa STEM: soddisfacente per 1 su 2, ma la didattica è percepita come arretrata

A fronte di un’ampia varietà di motivazioni e criteri decisionali, il giudizio dei giovani intervistati sul proprio percorso educativo risulta prevalentemente positivo. Circa la metà degli studenti (52%) e dei giovani occupati (46%) si ritiene molto o abbastanza soddisfatta del principale corso di studi intrapreso. Inoltre, emerge la percezione di arretratezza dell’offerta formativa e dei percorsi erogati in Italia rispetto ad altri Paesi (24%).

Motivazioni di scelta delle STEM: guidano prospettive di carriera e di guadagno

Quali sono le motivazioni che portano alla scelta della professione dopo il diploma? Le motivazioni principali che portano a scegliere dei percorsi di studio STEM sono la passione e l’interesse personale per la materia: è così per la maggior parte degli studenti (48%) e giovani lavoratori intervistati (41%). Al tempo stesso, l’aspettativa della crescita professionale è un criterio comunque determinante per oltre un terzo
degli studenti (37%) e per un quarto dei giovani occupati (26%). Nell’accesso al mondo lavorativo, le scelte professionali sono guidate in primis dall’opportunità di carriera e crescita (32%) e dalle aspettative economiche (31%).

Carriere STEM: 1 su 2 soddisfatto, ma solo il 34% ritiene le opportunità di lavoro italiane competitive

Una volta nel mondo del lavoro, prevalgono i giudizi positivi: nel complesso, un intervistato su due (50%) si ritiene molto o abbastanza soddisfatto. Riguardo la valutazione delle effettive opportunità lavorative in ambito STEM in Italia, solamente un terzo dei giovani occupati (34%) le ritiene “molto o abbastanza competitive” rispetto alla media europea. Più incerte le prospettive dei giovani lavoratori con un diploma
in ambito STEM: in questo caso, il grado di fiducia si ferma al 26%.