La propensione al rischio e il paradigma delle macchine darwiniane

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La propensione al rischio

La propensione al rischio non è solo una questione economica, ma anche un aspetto sociale e psicologico che influenza le nostre scelte e il nostro comportamento: è un concetto che assume un significato diverso quando esaminato dal punto di vista sociologico.

Sicurezza e paura nella società

La società moderna è ossessionata dalla sicurezza. La paura del rischio influenza le nostre scelte quotidiane, spingendoci a cercare sempre più sicurezza. Questo atteggiamento può portare a una riduzione della libertà individuale quando le persone cercano di minimizzare ogni possibile rischio.

Vulnerabilità e rischio

La vulnerabilità è una condizione universale dell’essere umano. Tutti siamo vulnerabili in quanto persone. La società stessa crea rischi e tensioni, e gli individui possono essere esposti all’anomia (distacco dal tessuto delle relazioni sociali) a causa della mancanza di norme e regole.

Sociologia delle decisioni finanziarie

Gli esseri umani non sempre agiscono razionalmente quando si tratta di decisioni finanziarie. La teoria delle scelte verso le opzioni di rischio considera aspetti più umani e psicologici rispetto alle teorie tradizionali. Secondo questa teoria, le persone non valutano solo le probabilità di successo o insuccesso, ma sono influenzate da bias cognitivi legati alle emozioni, alle percezioni e alle esperienze personali .

Gli investimenti finanziari

La propensione al rischio è un concetto fondamentale quando si tratta di investimenti finanziari.

Cos’è la propensione al rischio negli investimenti? La propensione al rischio si riferisce alla capacità di un investitore di sopportare il rischio associato a un investimento. Ogni risparmiatore ha una soglia di rischio diversa, che può essere influenzata da fattori come l’età e le aspettative di vita. È importante comprendere la propria propensione al rischio prima di investire, poiché ciò influenzerà le scelte di investimento.

Correlazione tra propensione, avversione e tolleranza al rischio. Questi concetti sono strettamente collegati. L’avversione al rischio si riferisce alla paura di perdere denaro, mentre la tolleranza al rischio indica quanto si è disposti a sopportare perdite patrimoniali. La propensione al rischio è un equilibrio tra questi due fattori. È importante ricordare che non esistono investimenti che rendono molto e sono poco rischiosi. La comprensione della propria propensione al rischio aiuta a prendere decisioni finanziarie più consapevoli.

Il paradigma delle macchine darwiniane

Il paradigma delle macchine darwiniane è un concetto affascinante che combina l’evoluzione biologica con l’intelligenza artificiale. Il termine “macchine darwiniane” è stato coniato dallo scienziato informatico Christopher G. Langton negli anni ’80. Si riferisce a sistemi informatici o algoritmi che utilizzano principi evolutivi per migliorare le loro prestazioni. Il paradigma delle macchine darwiniane rappresenta un modo innovativo di risolvere problemi complessi attraverso l’imitazione dei principi evolutivi della natura.

Le macchine darwiniane si basano su algoritmi genetici o altre tecniche di evoluzione artificiale. Questi algoritmi simulano il processo di selezione naturale, mutazione e riproduzione per ottimizzare soluzioni a problemi complessi: generano una popolazione di soluzioni possibili. Queste soluzioni vengono valutate in base alle loro prestazioni e quelle più adatte (ovvero quelle che risolvono meglio il problema) sopravvivono e si riproducono, mentre quelle meno adatte vengono eliminate.

Le macchine darwiniane sono utilizzate per ottimizzare parametri, progettare circuiti, migliorare algoritmi e altro ancora: possono essere utilizzate per creare robot che si adattano all’ambiente e migliorano le loro capacità nel tempo o anche per generare arte, musica e design.

Macchine darwiniane e propensione al rischio negli investimenti

Nel contesto delle macchine darwiniane, possiamo immaginare algoritmi o intelligenze artificiali che imparano dai loro successi e fallimenti. Queste “macchine” potrebbero essere programmate per valutare il rischio in base a dati storici e adattarsi nel tempo.

La volatilità è un altro concetto correlato. Si riferisce alla variazione dei prezzi degli asset finanziari. Una maggiore volatilità indica un maggiore rischio. Le macchine darwiniane potrebbero essere addestrate per considerare la volatilità quando prendono decisioni di investimento.

In un contesto finanziario, le macchine darwiniane potrebbero essere utilizzate per ottimizzare gli investimenti, adattandosi alle fluttuazioni del mercato e alle nuove opportunità. Proprio come gli organismi viventi, queste macchine imparerebbero dai loro successi e fallimenti, evolvendosi nel tempo.

L’essere umano è una macchina darwiniana esso stesso?

Forse anche l’essere umano, inteso come un investitore che fa le sue scelte autonome, può essere interpretato come una macchina darwiniana “basic”. Se la competizione, la mutazione e la selezione sono elementi chiave delle macchine darwiniane e, come nella natura, solo le macchine più adatte sopravvivono e si riproducono portando avanti le loro caratteristiche vincenti, anche gli investitori migliori sono quelli che sopravvivono e portano avanti scelte consapevoli basate sull’esperienza specifica dei mercati.

Ma c’è una caratteristica dell’essere umano che fa una grande differenza con la macchina: è l’emotività.

Il peso dell’emotività nelle scelte d’investimento

L’emotività gioca un ruolo fondamentale nelle scelte d’investimento e può influenzare negativamente le decisioni. Anzitutto si verificano spesso “scorciatoie di pensiero: quando affrontiamo situazioni complesse, spesso rispondiamo con un atteggiamento basato sull’intuito, che istintivamente sembra corretto, ma che per definizione non è razionale. Questa strategia cognitiva, detta euristica, può portare a scelte irrazionali anche giuste, ma spesso più pericolose. È importante invece agire con razionalità e non cercare soluzioni rapide basate solo sull’istinto.

Ad esempio, le decisioni di investimento sono influenzate dal modo in cui vengono presentate le informazioni. La stessa informazione può essere formulata in modi diversi, portando a comportamenti diversi. Prima di decidere, meglio valutare attentamente le diverse opzioni.

E’ nota l’asimmetria fra il ricordo dei guadagni e quello delle perdite nella mente di chi deve ottimizzare un nuovo investimento. Su questo aspetto si basa la teoria economica che ha portato Daniel Kahneman a ricevere il premio Nobel per l’economia nel 2002. La gente è più sensibile alle perdite che ai guadagni.