Raiffeisen CM: il (temporaneo) ritorno della volatilità

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A livello macroeconomico, la tenacia dell’inflazione dovuta alla solidità dell’economia statunitense ha portato i mercati a prevedere che la Fed riduca il numero di tagli dei tassi d’interesse e/o che li ritardi.

A livello micro, il trend di crescita degli utili previsto dal mercato azionario per il 2024 è già stato ampiamente scontato, in particolare nell’andamento dei prezzi dei principali titoli tecnologici, il che alza ulteriormente l’asticella delle sorprese positive nell’attuale stagione dei bilanci.

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Sul fronte geopolitico, la minaccia latente di una guerra non solo è diventata fin troppo presente, con l’ulteriore escalation del conflitto mediorientale intorno a Israele, ma potrebbe anche offuscare improvvisamente le condizioni generali dell’economia globale attraverso uno shock petrolifero temporaneo come risultato di ostilità diffuse nella regione.

Sul mercato dei capitali, il ridimensionamento della prospettiva di tagli dei tassi d’interesse USA nel prossimo futuro si è riflesso nei rendimenti dei Treasury americani, che hanno raggiunto il livello più alto dell’anno. I titoli tecnologici, che in precedenza avevano registrato un forte rialzo, hanno visto un aumento delle prese di profitto, che a volte ha portato a gravi battute d’arresto, in particolare per i titoli più piccoli.

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In termini di geopolitica, i premi per il rischio sui prezzi del greggio e dell’oro, il dollaro USA e il mercato azionario sono aumentati, dopo una prolungata fase di notevole resistenza dei mercati finanziari. Tuttavia, non si è verificata una “fuga verso i porti sicuri” – rappresentati dai titoli di Stato di alta qualità – per timore di un brusco crollo economico, ad esempio in seguito a un’esplosione del prezzo del petrolio legata alla crisi.

I nostri criteri di valutazione del mercato continuano a fornire un quadro generale solido. Tuttavia, il “muro della preoccupazione” (cosiddetto “Wall of worry”) e quindi il rischio di un aumento della volatilità dei mercati permane, soprattutto a causa dei fattori di rischio legati alla politica monetaria e geopolitica.

Obbligazioni: rendimenti in aumento per i governativi

I rendimenti dei titoli di Stato hanno registrato una tendenza al rialzo dall’inizio dell’anno. In Europa, i rendimenti reali dei titoli tedeschi hanno spinto al rialzo i rendimenti nominali tedeschi in aprile, mentre le aspettative di inflazione sono scese già da metà aprile. I dati sull’inflazione e la reazione delle banche centrali restano interessanti. Negli Stati Uniti, in particolare, un taglio dei tassi d’interesse viene ora scontato solo a settembre, in Europa già a giugno: una sequenza insolita, ma che tiene conto della situazione attuale.

Sul fronte delle obbligazioni societarie, se continuerà il forte calo degli spread dei titoli investment grade in euro osservato a partire dall’autunno 2023, i livelli di spread estremamente bassi registrati a metà 2021 saranno un obiettivo realistico già a fine estate.

Per il momento, il rally degli spread è confermato da buoni dati economici, da una BCE disposta a tagliare i tassi di interesse e da fattori di rischio geopolitico che sono stati completamente persi di vista.

Vediamo poi opportunità sulle obbligazioni dei mercati emergenti, favorite dalle dinamiche congiunturali. Gli spread delle obbligazioni dei mercati emergenti – come altri asset a spread – hanno registrato un rally, ma a nostro avviso appaiono ancora più interessanti di altri asset high yield.

Azioni: condizioni favorevoli per i mercati azionari

Nelle ultime settimane i mercati azionari internazionali hanno registrato un leggero consolidamento. Se da un lato i mercati azionari hanno beneficiato di un’altra buona stagione dei rendiconti, dall’altro l’aumento dei rendimenti obbligazionari ha creato alcuni “venti contrari”, che nell’ultimo periodo hanno attenuato il sentiment già un po’ surriscaldato.

Lato mercati emergenti, osserviamo una fase molto positiva per i titoli azionari cinesi che, contrariamente alla tendenza globale, hanno realizzato forti guadagni. Il posizionamento degli investitori internazionali era sceso a livelli molto bassi a fine gennaio e la reazione dei prezzi faceva pensare a una capitolazione. Prevediamo che il trend positivo continui, anche se nel frattempo è lecito attendersi una significativa battuta d’arresto.

Commodity: i metalli preziosi permangono immutati

Nelle ultime settimane i metalli industriali hanno registrato un andamento relativamente più solido. Nonostante le incertezze geopolitiche, il settore energetico ha registrato un leggero calo dei prezzi. Il settore dei metalli preziosi rimane molto solido in vista dell’ulteriore aumento dei rendimenti obbligazionari.