GfK

-
- Advertising -

Gli italiani hanno fiducia nella ripresa economica

Presentato da GfK l’indice di fiducia dei consumatori in Europa aggiornato al quarto trimestre 2015.

- Advertising -

Trend positivo per tutti gli indicatori relativi alle aspettative economiche dei consumatori italiani. A livello europeo, il livello di fiducia dei con-sumatori è aumentato di 1,9 punti e l’anno si è chiuso con l’indice attestato a 12,2 punti. La crisi dei rifugiati e la minaccia terroristica pesano ancora, ma la fiducia dell’opinione pubblica migliora, grazie anche alle stime in rialzo per l’economia e alla diminuzione dei costi energetici.

Negli ultimi mesi del 2015 i consumatori italiani sembrano avere recuperato maggiore fiducia. Questo quanto emerge dai risultati dell’indice di fiducia dei consumatori in Europa, rilevato da GfK. Se durante l’estate le aspet-tative economiche degli italiani erano rimaste negative – sprofondando a -31,9 punti nel mese di luglio – nel quarto trimestre del 2015 si è interrotto il trend al ribasso, con l’indicatore salito a -1,4 punti (14 punti in più rispetto al valore di settembre).

- Advertising -

Nonostante l’indice rimanga in area negativa, i consumatori italiani espri-mono una fiducia crescente, probabilmente correlata alle previsioni di ripresa economica per i prossimi mesi. A novembre, l’indicatore ha raggiun-to il valore più alto da gennaio 2010, attestandosi a 1,9 punti. Decisamente positivo il confronto con lo stesso periodo del 2014, quando l’indice era pari a -35,4 punti.

Questo ottimismo si riflette anche nelle aspettative di reddito. Nel corso del 2015, il valore dell’indicatore corrispondente è stato rivisto al rialzo e – con una crescita di 11,8 punti nel quarto trimestre – ha raggiunto i 6,6 punti alla fine dell’anno, tornando positivo per la prima volta in sei anni.

Si intravede un calo leggero ma costante anche nel tasso di disoccupa-zione che, secondo ai dati della Commissione europea, a novembre si è attestato all’11,3%.

Infine, l’indicatore della propensione all’acquisto degli italiani si è stabiliz-zato in area positiva durante i mesi estivi, aumentando considerevolmente nell’ultimo trimestre del 2015. A partire da settembre, il valore dell’indicato-re riguardante le intenzioni di spesa è aumentato di 18,3 punti, attestandosi a 24,4 punti nel mese di dicembre, il valore più alto da agosto 2000.

I risultati della ricerca a livello europeo

Guardando nel complesso ai risultati dei Paesi dell’Unione Europea, emer-ge una fluttuazione significativa nell’indice di fiducia dei consumatori duran-te gli ultimi mesi del 2015.

Tra i temi che hanno influenzato maggiormente questo clima di incertezza, c’è sicuramente quello della gestione del flusso dei migranti provenienti dalle zone di crisi del Medio Oriente e del Nord Africa. Una questione che ha influenzato il giudizio dei consumatori sulla strada da intraprendere nei prossimi mesi, in particolare nei Paesi verso cui si è diretto il flusso migra-torio. In Germania, Austria, Danimarca e Svezia, mete preferite dai migran-ti, la discussione sulla possibilità di integrazione di un numero così alto di rifugiati ha assunto un tono sempre più critico.

Anche gli attacchi di Parigi nel mese di novembre, seguiti a breve distanza dagli allarmi terrorismo in Germania, hanno scosso notevolmente l’opinione pubblica, minando il clima di fiducia dei consumatori europei.

Solo verso la fine dell’anno hanno ricominciato a pesare i dati economici positivi registrati in quasi tutti i Paesi dell’UE. I prezzi bassi del petrolio e dell’energia, affiancati ad un’inflazione pressoché assente, fanno sì che i consumatori abbiano più denaro da spendere per i loro acquisti. Allo stesso tempo, il calo generalizzato della disoccupazione registrato lo scorso anno ha ridotto l’incertezza correlata all’eventuale perdita del posto di lavoro.

Questi indicatori positivi hanno condotto ad un aumento generalizzato delle aspettative economiche e di reddito dei cittadini europei verso la fine del 2015. Risultati che però non bastano ancora a incrementare la propensione all’acquisto, soprattutto nei Paesi recentemente colpiti dalla crisi, dove il reddito delle famiglie continua ad essere appena sufficiente a soddisfare i bisogni primari.


Il contenuto di questo testo (come di tutta la sezione “Sala stampa”) non impegna la redazione de Lamiafinanza: la responsabilità dei comunicati stampa e delle informazioni in essi contenute è esclusivamente delle aziende, enti e associazioni che li firmano e che sono chiaramente indicati nel titolo del testo.