Ricerca Growth di State Street: le previsioni di lungo periodo degli investitori istituzionali sono più rosee di un anno fa, nonostante il COVID-19

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State Street Corporation (NYSE: STT) ha pubblicato Growth Readiness, la ricerca annuale alla quale hanno partecipato oltre 600 asset owner istituzionali internazionali, gestori patrimoniali e rappresentanti di imprese assicurative, il 39% con sede in Europa, che mira a comprendere le sfide che devono essere affrontate per raggiungere gli obiettivi di crescita. Questa è la quarta edizione della ricerca Growth Readiness di State Street.

Nonostante l’impatto della pandemia di COVID-19, il sondaggio ha rilevato che più di due terzi degli investitori istituzionali europei (67%) è riuscito a raggiungere o addirittura a superare gli obiettivi di performance degli investimenti prefissati per gli ultimi 12 mesi. La fiducia nelle aspettative di crescita annuali è però scesa del 10% rispetto al dato del 2019, con meno della metà (44%) degli intervistati che afferma di essere ottimista in merito al raggiungimento dei propri obiettivi di crescita nei prossimi 12 mesi.

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Le previsioni di lungo termine sono più rosee, con poco più di tre quarti degli intervistati (76%) che affermano di essere ottimisti sul raggiungimento degli obiettivi di crescita prefissati per un periodo di cinque anni, in aumento del 10% rispetto al 2019, anche se la maggioranza ritiene che probabilmente le nuove normative o la tassazione derivanti dalla pandemia di COVID-19 o dalla recessione economica, unite alla vulnerabilità finanziaria dei vendor ostacoleranno lo sviluppo dei loro progetti di espansione. Sorprendentemente, solo il 34% degli intervistati europei considera le tensioni geopolitiche come una delle principali minacce alla crescita, rispetto al 40% a livello globale.

Il miglioramento della produttività è la principale chiave di volta per la crescita

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In questo contesto, gli intervistati hanno identificato diverse iniziative fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di crescita nel 2021, tra cui:

  • Aumento della produttività/capacità organizzativa (71%)
  • Migrazione di più sistemi tecnologici verso il cloud (68%)
  • Incremento degli investimenti in nuove tecnologie anziché conservare i sistemi IT legacy (68%).

“Anche se il 2020 si è rivelato un anno difficile per molti, i nostri risultati confermano che gli investitori istituzionali europei e mondiali ritengono che le prospettive a lungo termine siano positive”, ha dichiarato Joerg Ambrosius, responsabile dell’area EMEA di State Street. “La crisi innescata dal COVID-19 ha introdotto nuove complessità operative per l’industria degli investimenti, che, a sua volta, ha accelerato e intensificato la ricerca di resilienza ed efficienza. L’aumento della produttività e delle tecnologie sarà una delle principali priorità necessarie per crescere nel corso del 2021. Guardando al futuro, ci aspettiamo anche un aumento dell’attività di M&A per consentire ai gestori di trarre maggiore vantaggio dalle economie di scala e arricchire il set di competenze, permettendo loro di diventare più resistenti in un mercato sempre più competitivo”.

Il 44% degli intervistati ha dichiarato che i propri rapporti con le società partner di outsourcing si sono rafforzati nell’ultimo anno, in scia all’assunzione di maggiori oneri operativi e ai picchi di richieste di capacità innescati dalla pandemia. Le istituzioni europee sembrano più propense rispetto alle controparti globali ad esternalizzare funzioni non strategiche, tanto che il prossimo anno il 61% degli investitori istituzionali (rispetto al 56% a livello globale) probabilmente esternalizzerà un numero maggiore di attività non fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi strategici. Al contempo, proprio come i peer globali, il 52% degli intervistati europei stima di consolidare/ridurre il numero di partner di outsourcing per concentrarsi su relazioni più profonde e strategiche nei prossimi 12 mesi.

Cresce la priorità assegnata ai dati alternativi

Inoltre, dal report Growth di quest’anno è anche emerso che la propensione a utilizzare dati alternativi per migliorare l’intelligenza degli investimenti sta crescendo, con il 62% degli intervistati europei che citano tali dati come una delle principali priorità per via della pandemia di COVID-19. Al contempo, il 41% degli intervistati teme di non avere le competenze e gli strumenti necessari per utilizzare al meglio queste risorse e, di conseguenza, molti si rivolgono a specialisti esterni per l’analisi e la comprensione dei dati alternativi piuttosto che investire nella creazione di una propria infrastruttura interna.

“Poiché gli investitori istituzionali in Europa cercano di trasformare le loro attività e di gestire attentamente i costi, sarà fondamentale riuscire ad armonizzare e gestire i dati senza soluzione di continuità lungo tutto il ciclo di investimento” ha aggiunto Denis Dollaku, responsabile di State Street Bank International GmbH Italy Branch. “L’integrazione di soluzioni di front, middle e back-office in un’unica piattaforma come State Street AlphaSM permette di migliorare la solidità e l’efficienza dei dati, consentendo di prendere decisioni di business e di investimento più informate, oltre a soddisfare i crescenti requisiti normativi relativi al reporting”.

Il lavoro da remoto è un trend a lungo termine

Le modalità di lavoro da remoto sono state ampiamente riconosciute come strategia di lungo periodo a seguito dello scoppio della pandemia, in quanto poco più della metà degli investitori istituzionali europei (53%) ritiene che il passaggio a modalità di lavoro a distanza per i dipendenti sia un’opportunità, rispetto al 19% che lo considera una minaccia. A tal fine, il 57% degli intervistati sostiene che la propria organizzazione permetterebbe a tutti o alla maggior parte dei dipendenti di lavorare permanentemente in remoto, mentre il 62% ha affermato che le organizzazioni potrebbero cercare di ridurre la loro impronta fisica mentre il 50% potrebbe valutare l’opportunità di spostare un maggior numero di processi di business a basso valore aggiunto verso centri di servizi offshore.

 


Alla ricerca Growth Readiness di State Street, condotta da Longitude Research, hanno partecipato oltre 600 asset owner istituzionali internazionali, gestori patrimoniali e assicurazioni/imprese tra settembre e ottobre 2020.