Poste, al via il maxi-collocamento delle azioni

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Forchetta di prezzo tra 6 e 7,5 euro ad azione per l’Ipo che parte lunedì. Il valore dell’operazione è tra 2,7 e 3,7 miliardi di euro

Arrivato il via libera da Borsa Italiana e da Consob, Poste Italiane apre subito l’offerta di azioni per giungere a breve – entro la fine del mese – alla quotazione in Piazza Affari.

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Quella della società guidata dall’ad Francesco Caio si avvia ad essere la più grande privatizzazione italiana degli ultimi anni e la maggiore in Europa nel 2015.
Alle 9 di lunedì 12 ottobre scatta l’offerta pubblica di vendita di 453 milioni di azioni pari al 34,7% del capitale sociale, di cui una quota del 30% per il largo pubblico e i dipendenti (con possibilità di ampliamento in caso di maggiore richiesta) e la restante parte di titoli destinata agli investitori istituzionali, con un road show per questi ultimi che toccherà nei prossimi giorni Londra, Parigi e Francoforte, oltre naturalmente Milano.
Successivamente le presentazioni dell’operazione avverranno negli Stati Uniti.

L’Ipo inoltre prevede una greenshoe, pari al 10% dell’offerta, che potrebbe portare il flottante fino al 38,2% del capitale.
Per rendere l’Ipo più attraente, il Cda di Poste ha deliberato una generosa politica dei dividendi per gli esercizi 2015 e 2016 (da distribuire rispettivamente nel 2016 e nel 2017) con un payout non inferiore all’80%, secondo quanto spiegato nella stessa nota che annuncia il via libera della Consob.

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L’offerta si chiude giovedì 22 ottobre (il giorno prima per i dipendenti).
Coordinatori dell’offerta globale e jointbookrunner sono Banca Imi, BofA Merrill Lynch, Citigroup, Mediobanca e UniCredit insieme a Credit Suisse, Goldman Sachs, JP Morgan, Morgan Stanley e Ubs.
Rothschild è advisor finanziario di Poste Italiane, mentre Lazard è l’advisor finanziario del Tesoro.