Autonomi: quali sono i limiti al cumulo contributivo

di Walter Quattrocchi -
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Dall’Inps chiarimento sulla possibilità di sommare i versamenti fatti come lavoratori dipendenti introdotta dalla legge di Stabilità 2013

I commercianti possono accedere alla pensione di vecchiaia cumulando i contributi versati da dipendente, ma con dei limiti.

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Lo precisa l’Inps in una nota che chiarisce la nuova e ulteriore possibilità di cumulo contributivo introdotta dalla legge di Stabilità per il 2013 (non applicabile alle Casse dei libero professionisti).

L’Istituto ha chiarito che i lavoratori autonomi, che hanno già i requisiti per potere richiedere il cumulo contributivo in base alla legge 613 del 1966, tramite il possesso di contribuzione autonoma e dipendente, qualora si raggiunga un indipendente diritto a pensione di vecchiaia con questa tipologia di cumulo, non potranno ricorrere all’altra possibilità di cumulo contributivo introdotto dalla legge di Stabilità per il 2013.

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Ciò significa, per esempio, che un lavoratore con 66 anni e tre mesi di età, che ha tre contribuzioni (commerciante, dipendente con iscrizione Inps gestione privata, e dipendente con iscrizione Inps gestione pubblica), se raggiunge il requisito contributivo per la pensione di vecchiaia con 20 anni di contribuzione (e attualmente 66 anni e tre mesi di età), sommando gli anni da commerciante con quelli da dipendente, non può sfruttare la contribuzione della gestione pubblica.

Gli anni di contribuzione nella gestione pubblica potranno essere valorizzati esclusivamente tramite una pensione supplementare, da conseguirsi una volta acquisita la pensione principale di vecchiaia.

Se invece, con i contributi da commerciante e dipendente non si raggiungono i 20 anni, si può ricorrere alla nuova possibilità di cumulo contributivo introdotta dalla legge di Stabilità per il 2013 .