Boeri: sulla busta arancione “sgambetto” del Parlamento

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Secondo il presidente dell’Inps è necessario e possibile favorire la flessibilità nell’uscita dal lavoro. Giovani a rischio povertà, mentre fra gli esodati c’è chi prende pensioni da 10 mila euro al mese

Qualcuno, in Parlamento, ha bloccato l’emendamento alla legge di Stabilità che avrebbe consentito all’Inps di inviare ad alcune categorie di lavoratori la busta arancione, contenente una proiezione del loro futuro trattamento pensionistico. A dare voce al sospetto è stato il presidente dell’istituto Tito Boeri nel corso di un’intervista televisiva a Maria Latella, su ScyTg24. Secondo alcune voci, ha aggiunto, la ragione è da ricercare nella proposta di tagliare i vitializi fatta dall’Inps lo scorso novembre. “Se fosse vero sarebbe un fatto gravissimo”, ha detto Boeri che ha spiegato che l’operazione non comportava un costo aggiuntivo, poiché l’Inps chiedeva solamente di poter sposare delle somme all’interno del proprio bilancio, per sostenere la spesa postale.

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Boeri è tornato sulla richiesta di agevolare l’uscita dal lavoro per i più anziani, utilizzando i margini di bilancio che l’Europa concede all’Italia: questa maggiore flessibilità dovrebbe essere utilizzata per rendere l’uscita dal lavoro più flessibile, rispettando la sostenibilità della finanza pubblica. 

Il numero uno dell’Inps ha espresso un giudizio positivo sul Jobs Act: “I dati che abbiamo raccolto e che raccogliamo dimostrano un forte incremento delle assunzioni fin da subito con dei contratti a tempo indeterminato e mi aspetto che questa tendenza aumenti ulteriormente nei dati di novembre e dicembre: a mio giudizio ci sarà un’ulteriore impennata”, ha detto nel corso dell’intervista.

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Negli anni della crisi, tra il 2008 e il 2015, ha aggiunto, “i tassi di povertà in Italia sono aumentati solo per chi aveva meno di 65 anni. Perché sopra i 65 anni abbiamo strumenti di assistenza di base contro la povertà”. Il rischio è che siano i giovani a vedere un aumento della propria povertà. Per questo sono necessari “strumenti di contrasto per chi ha meno di 65 anni”.

“L’emergenza è quella dei poveri e delle persone che perdono lavoro e che hanno più di 55 anni. Questa è la vera emergenza sociale in Italia. L’emergenza in Italia sono i poveri perché la povertà è aumentata molto”, ha concluso Boeri. Con la salvaguardia ci sono esodati che prendono una pensione da 6-10 mila euro al mese, ha spiegato. “Questo ci dice che quel meccanismo non funziona bene, se dobbiamo in nome dell’emergenza sociale dare delle pensioni di quell’importo vuol dire che non è emergenza sociale. In Italia manca un sistema di assistenza sociale di base come negli altri Paesi”.