Stangata di 540mila euro per Poste Italiane

di Rosaria Barrile -
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Multa dell’Antitrust per non aver comunicato in modo chiaro e trasparente le condizioni del prodotto “Libretto Smart” sia nella campagna pubblicitaria via video sia su altri mezzi

L’Antitrust ha multato con una sanzione di 540 mila euro Poste Italiane per la pubblicità ingannevole di Libretto Smart, un libretto di risparmio lanciato nel 2014.

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Per l’Authority, in tutte le comunicazioni rivolte ai risparmiatori, dagli spot televisivi ad altri canali, Poste Italiane non avrebbe presentato “in modo trasparente le reali caratteristiche dell’offerta”. Detto in altre termini, accanto all’indicazione dei rendimenti promessi, Poste non avrebbe indicato in modo chiaro le condizioni necessarie per ottenerli.

Molteplici i punti contestati dall’Antitrust nel Provvedimento dello scorso dicembre. Per comprendere le contestazioni occorre però risalire al messaggio pubblicitario.

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“Dal 29 ottobre 2014 i nuovi clienti e tutti i clienti già in possesso di un Libretto Nominativo Ordinario che aderiranno al Libretto Nominativo Smart, avranno la possibilità di ottenere un tasso d’Interesse Premiale dell’1,75% fino al 30 giugno 2015”, affermava Poste Italiane. Per i libretti Smart emessi dal 2015 il tasso era dell’1,5%. La pubblicità prometteva quindi rendimenti interessanti, viste le condizioni di mercato (il tasso di interesse lordo era dell’1,75% per i libretti aperti fino a dicembre 2014 e dell’1,5% lordo per quelli aperti nel 2015).

Per avere il tasso reclamizzato bisognava, però, rispettare alcune condizioni che a giudizio dell’Antitrust non sono state bene evidenziate. Non bastava infatti aprire il libretto, ma occorreva: attivare la carta libretto entro il 30 giugno 2015; mantenere il 90% del saldo iniziale dell’adesione al libretto Smart fino al 30 giugno 2015; tenere aperto il libretto almeno fino al 31 dicembre 2015.

Tali condizioni non sono state riportate da Poste Italiane nella pubblicità del prodotto e di fatto potrebbero avere indotto i risparmiatori a fare delle scelte che non avrebbe fatto se correttamente informati.

Diversi i punti “oscuri” del messaggio pubblicitario, come viene sottolineato nel testo del provvedimento.

Per esempio lo spot video, andato in onda in Tv tra gennaio e marzo 2015, “si compone di una sequenza delle seguenti scritte, a caratteri molto evidenti e lette dalla voce narrante, ‘libretto Smart Tasso annuo lordo 1,50%’, ‘zero spese e zero commissioni’, ‘garantito dallo stato italiano’”, ma – puntualizza l’Antitrust – “nella parte bassa dello schermo scorrono scritte a caratteri molto piccoli, che non risultano leggibili”.

E poco chiari sono stati ritenuti anche i messaggi diffusi attraverso gli altri mezzi utilizzati dalla campagna pubblicitaria, che comprendevano locandine nelle filiali di Poste, e-mail, sms e sito internet.

L’operazione, sottolinea l’Antitrust, “ha potenzialmente riguardato per lo meno tutti coloro che hanno aperto un nuovo Libretto Smart a partire dal gennaio 2015 (almeno 100.000-500.000 consumatori), nonché coloro che hanno incrementato la giacenza di Libretti Smart preesistenti, che potrebbero aver versato somme nella convinzione di poter godere del tasso dell’1,5% a condizioni che nella realtà si sono rivelate diverse da quelle attese”.