Russia, ferme commesse italiane per 32 miliardi

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A causa delle sanzioni. In molti casi si tratta di contratti già firmati anche dai partner di Mosca. L’area eurasiatica è più strategica che mai per l’industria e le Pmi italiane

Le sanzioni attuate nei confronti della Russia continuano a danneggiare pesantemente le commesse italiane per Mosca.
Secondo il presidente dell’Associazione Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia, Antonio Fallico, ci sono 32 miliardi di euro di commesse italiane in stand by e in molti casi si tratta di contratti già firmati anche dai partner russi.

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Nonostante la congiuntura geopolitica l’area eurasiatica resta assolutamente strategica per l’industria e le Pmi italiane, ha spiegato Fallico sottolineando come sulle forniture di tecnologia sofisticata “il danno supera largamente i 10 miliardi di euro”.

Il tema dello scenario commerciale nell’area dell’Eurasia è al centro dei lavori del 5° forum Euroasiatico che si apre oggi a Verona.
I primi 7 mesi di quest’anno lo scenario commerciale è apparso ancora difficile per le vendite italiane nella Unione economica Eurasiatica (Ueea).

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Si registra infatti un ulteriore calo, anche se più contenuto, nell’export verso la Russia (-7,2%) e viaggiano con diminuzioni a due cifre anche le vendite in Bielorussia (-23,1%) e Armenia (-10,5%).
Risulta invece stabile il Kirghizistan, per un valore complessivo del nostro export da gennaio a luglio a quota 4,54 miliardi di euro, e si registra, infine, un’eccezione positiva rappresentata dalla crescita del made in Italy verso il Kazakistan con un +65,8%.