Inps, al via lo scivolo di sette anni per i lavoratori di banche in crisi

Walter Quattrocchi -
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I lavoratori godranno di un assegno straordinario fino alla maturazione della pensione

Via libera dall’Inps alla proroga al 2019 del prepensionamento dei lavoratori del settore bancario e del personale del credito cooperativo interessati da situazioni di crisi aziendali, con un anticipo fino a 7 anni prima della maturazione della pensione di vecchiaia o anticipata.
Inoltre il lavoratore può vedersi finanziato il riscatto o il ricongiungimento oneroso di periodi di contribuzione, utili per il raggiungimento dei requisiti per la pensione, dal Fondo di Solidarietà per la riconversione e riqualificazione professionale, per il sostegno dell’occupazione e del reddito del personale del credito.

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Soggetti interessati
Per il triennio 2017-2019 lo Stato riconosce un contributo ai datori di lavoro, nel limite di 25mila uscite, per finanziare il ricorso all’assegno straordinario di solidarietà.
Il lavoratore può essere collocato nel fondo settoriale con un anticipo di sette anni dal perfezionamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o della pensione anticipata, come stabilita dalla legge Fornero.
La banca deve essere interessata da processi di ristrutturazione o fusione
L’ultima decorrenza ammessa sarà quella del 1° dicembre 2019, con risoluzione del rapporto di lavoro il 30 novembre 2019, mentre il periodo massimo individuale di permanenza nel Fondo di solidarietà sarà pari a sette anni, invece che cinque anni ( 60 mesi), come di regola prevedono le disposizioni che regolano i fondi di solidarietà settoriali.

Il contributo statale
Per le decorrenze di assegno straordinario nell’anno 2017, lo Stato concede una riduzione pari all’85 per cento di un importo calcolato in base alla somma della indennità di disoccupazione Naspi teoricamente spettante al lavoratore (massimo 1.300 euro mensili) e della relativa contribuzione figurativa (entro un massimo di 600,6 euro ), mentre per le decorrenze di assegno straordinario negli anni 2018 -2019, la riduzione scende al 50 per cento del predetto importo.
L’importo della riduzione, precisa l’Inps, decresce dal 4° mese del 3% ogni mese, come previsto in materia di Naspi, sino ad esaurirsi dopo 24 mesi e non comprende la tredicesima mensilità.

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Riscatti e ricongiunzioni
Il Fondo di Solidarietà, previo versamento della provvista da parte del datore di lavoro, finanzia anche eventuali periodi di contribuzione riscattabili o ricongiungibili, utili al conseguimento del diritto a pensione di vecchiaia o a pensione anticipata.
In pratica, se il lavoratore ha dei periodi che possono essere riscattati (ad esempio, la laurea), oppure ha versato contributi in altre gestione previdenziali, ai quali si può applicare la ricongiunzione onerosa, il Fondo di solidarietà di categoria versa i relativi contributi.
E’ il datore di lavoro a finanziare questa possibilità, versando al Fondo di Solidarietà le risorse necessarie per il versamento di questi contributi ulteriori.

In pratica i dipendenti del settore bancario e del credito cooperativo, fino al 31 dicembre 2019 possono andare in pensione con sette anni di anticipo e, limitatamente al triennio 2017-2019, possono anche riscattare eventuali periodi precedenti o effettuare una ricongiunzione onerosa, sempre attraverso le risorse del Fondo.

Tuttavia il riscatto e la ricongiunzione a carico del Fondo di Solidarietà può essere utilizzato anche da coloro che ricadono nel precedente decreto (2016-2017) e si ritirano quest’anno.

Aggiungere anni di contribuzione da riscatto o da ricongiunzione può consentire di maturare prima il diritto, ad esempio a un lavoratore che ha 32 anni di contributi versati e che mancano più di dieci anni al requisito per la pensione anticipata (42 anni e dieci mesi per gli uomini), se riscatta quattro anni di laurea può andare prima in pensione anticipata.