La crescita degli strumenti indicizzati sul debito degli emergenti

Francesco Lomartire -
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L’universo del debito dei mercati emergenti è cresciuto significativamente negli ultimi decenni, con l’espansione dei mercati delle valute locali come catalizzatore primario di questo sviluppo.

In particolare, il debito degli emergenti è cresciuto sia in termini di dimensioni sia nella tipologia di titoli, ora molto più diversificati*. In passato, l’adozione di un approccio di gestione attiva era considerata la modalità ottimale per investire in debito emergente. Tuttavia, questa percezione è continuamente messa alla prova dalla sempre maggiore diffusione delle strategie indicizzate.

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L’evoluzione dell’universo obbligazionario dei mercati emergenti ha creato opportunità che un numero crescente di investitori comincia ad apprezzare e a cogliere.

Mentre i gestori attivi hanno fatto fatica a offrire extra rendimenti con una certa regolarità, le strategie indicizzate si sono evolute, sviluppando tecniche sofisticate e capaci di produrre ritorni rispetto al benckmark in modo conveniente.

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Abbiamo svolto un’ampia ricerca sui gestori attivi presenti nel database Morningstar che replicano il JPM GBI-EM Global Diversified Index (GBI-EM). Mentre alcuni di questi gestori hanno sovraperformato rispetto ai propri benchmark, la maggioranza ha fallito nel raggiungimento di questo risultato nel lungo-termine (figura 1).

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Nel 2017, il 41% dei fondi a livello globale è riuscito a sovraperformare rispetto al GBI-EM, ma si è trattato di un anno eccezionalmente forte per l’asset class in generale. Negli altri anni analizzati, la percentuale di gestori attivi che è riuscita a sovraperformare è stata inferiore al 30%. Questo prova che la sottoperformance non è il risultato di un singolo anno negativo, ma potrebbe rappresentare un trend consistente e persistente.

I mercati emergenti sono spesso guidati dagli eventi e dal sentiment, elementi che rendono difficile prevedere i sell-off. Un alto grado di incertezza, combinato con risultati binari, significa che i gestori attivi devono rischiare nel prendere una posizione under o overweight, e questa scelta potrebbe non produrre ritorni. Anche la neutralità nei confronti degli indici è un’opzione possibile, ma i gestori attivi non sono pagati per essere neutrali. D’altro canto, la storia dimostra che la diversificazione aiuta a mitigare gli eventi relativi al credito e un premio al rischio sul credito può essere raccolto attraverso un’esposizione complessiva diversificata per compensare questi eventi.


 Francesco Lomartire – responsabile per l’Italia – SPDR ETFs