Reddito fisso oggi: tra aspettative e opportunità

Ellen Gaske -
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Negli ultimi mesi abbiamo registrato una buona dose di incertezza riguardo alle politiche commerciali. Poiché è difficile fare delle previsioni, la strategia migliore è la diversificazione, che già valeva considerando che ci troviamo nella fase finale del ciclo espansivo.

Vista l’incertezza generata dalle tensioni commerciali, diversificare, sia a livello settoriale che internazionale, tra Paesi, diventa quindi cruciale. Oltre a questo è importante avere un approccio bottom-up, granulare, basato sull’analisi delle singole società: alcune hanno infatti maggiori opzioni a disposizione per navigare le tensioni commerciali.

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Il reddito fisso – come illustrano i nostri gestori – offre molte opportunità: a questo stadio della ripresa si sono aperte diverse occasioni. Per esempio, in portafogli appropriati, tra gli investment grade preferiamo finanziari americani, high yield – con basso tasso di default – obbligazioni in dollari dei mercati emergenti. Tra i prodotti strutturati preferiamo l’alta qualità – in cima alla struttura patrimoniale. Invece, tra i bond sovrani dei Paesi sviluppati preferiamo i periferici europei.

Dal momento che l’indice dei prezzi al consumo è al massimo degli ultimi sei anni, ci aspettiamo che scenda rispetto a questi livelli: il superamento del 2% è infatti temporaneo. Negli ultimi decenni si è sempre assestato intorno a questa percentuale, che è l’obiettivo della Fed. Crediamo che sia stato raggiunto il target del mandato.
Sul fronte Fed ci aspettiamo altri due rialzi, a sostenere l’economia sono ancora i benefici della riforma fiscale. Ma come abbiamo visto nell’ultimo meeting il board rimane diviso: c’è chi sostiene dovrebbero essere tre rialzi in totale e poi ci sono le incertezze relative al commercio. Quindi, prevediamo altri due rialzi ma riteniamo che la Fed sarà molto prudente, farà un passo indietro se necessario

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In merito ai rendimenti, non ci aspettiamo alcuna recessione nei prossimi due anni. Riteniamo che gli stimoli fiscali forniscano un buon cuscinetto. A partire dal 2020 – quando tali stimoli inizieranno a svanire – verrà a mancare questo cuscinetto in caso di uno shock negativo per l’economia e quindi i rischi di recessione saranno maggiori. Non ci aspettiamo che accada ma che aumentino i rischi. La curva dei rendimenti, in ogni caso, è da tenere sotto osservazione: quando si inverte spesso – ma non sempre – segnala l’avvicinarsi di una recessione ma la finestra temporale può essere molto ampia, sino a due anni. Quindi: è importante da monitorare ma lo sarà ancor di più tra alcuni anni.


Ellen Gaske – Fixed Income – UBI Pramerica SGR