Dove investire oggi: come funziona e quali sono i vantaggi del crowd-lending?

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Il crowd-lending permette a soggetti privati di investire “prestando” denaro alle imprese con l’obiettivo di finanziare i loro progetti di crescita.

In Italia, si sta rivelando una valida alternativa alle modalità tradizionali di finanziamento alle aziende che desiderano accedere in tempi brevi al capitale necessario per far crescere il proprio business.

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Analizziamo alcuni dei metodi di investimento più tradizionali, per comprendere meglio le caratteristiche del crowd-lending rispetto agli altri strumenti disponibili sul mercato.

  • I titoli di stato, emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono obbligazioni emesse allo scopo di finanziare il debito pubblico. Hanno diverse denominazioni in base alla loro durata e struttura (BOT, Btp, ecc.) e sono da sempre una delle scelte d’investimento preferite dai risparmiatori italiani.
    • Sono titoli che danno diritto al rimborso del capitale investito con l’aggiunta degli interessi. Le obbligazioni hanno un rischio generalmente basso per i titoli di Stato italiani e per quelli emessi da paesi con stabilità economica e politica, ma il loro rendimento è altrettanto basso. Se si comprano obbligazioni di paesi in via di sviluppo il rendimento può essere più interessante, ma ci si espone al rischio concreto di perdere il capitale a causa di eventi imprevisti come default, colpi di Stato o guerre civili. Infine si possono comprare obbligazioni emesse da società, italiane o estere, ma il rimborso dipenderà dall’andamento dell’azienda.
  • I libretti postali sono tipologie di investimento a breve-medio termine garantiti dallo Stato tramite la Cassa Depositi e Prestiti e distribuiti da Poste Italiane, mentre i Conti Deposito sono libretti bancari proposti principalmente dalle banche online, solitamente con offerte promozionali a durata fissa.
    • Si tratta di strumenti che offrono guadagni molto contenuti senza però esporre gli investitori al rischio di mercato e dando loro la certezza di rientrare in possesso del capitale investito.

A questi si aggiungono prodotti più complessi da un punto di vista tecnico e finanziario come ad esempio:

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  • Investimenti in Borsa, attraverso titoli rappresentativi del capitale (azioni), del debito (obbligazioni) o strumenti a replica (ETC, ETF, ETN)
    • Investire i propri risparmi in borsa può portare una serie di indubbi vantaggi, tra cui la crescita del capitale, rendimenti più elevati rispetto ai depositi in banca e la protezione contro l’inflazione. Ma esistono anche degli svantaggi tra cui il rischio di bancarotta, la necessità di monitorare costantemente il proprio portafoglio per verificare il trend del titolo in questione e l’esigenza di controllare gli oneri per la gestione dell’operazione che spesso sono significativi.
  • PIR: i piani individuali di risparmio (Pir) sono un «contenitore» di strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, fondi, polizze, conto corrente) che permette al sottoscrittore di essere esentato dalla tassazione sui capital gain, a condizione che l’investimento abbia una durata minima di cinque anni, non superi l’importo di 30mila euro annui per un investimento totale massimo di 150mila euro.
    • Il principale punto di forza dei Pir è rappresentato dai vantaggi fiscali. Il legislatore ha previsto l’esenzione totale dalle imposte sulle rendite finanziarie e sulle plusvalenze di capitale che, normalmente, vanno da un minimo del 12,5% ad un massimo del 26%. Per beneficiare di questo vantaggio bisogna però mantenere l’investimento per 5 anni.
  • Investimenti diretti nelle imprese tramite fondi di investimento specialistici o direttamente attraverso il crowd-equity. In questo caso, il finanziamento avviene sotto forma di capitale di rischio e gli investitori ottengono in cambio quote di partecipazione della società con diritti di tipo patrimoniale e amministrativo.
    • In termini di vantaggi possiamo parlare di sgravi fiscali, ritorni sugli investimenti interessanti, mancanza di intermediari e la possibilità di diversificare il portafoglio. Ma attenzione ai “contro”: il primo è che circa metà delle startup fallisce nei primi quattro anni di vita. Bisogna inoltre tutelarsi da illeciti e truffe e accertarsi che la piattaforma di equity crowd-funding in questione sia iscritta al registro dei gestori tenuto dalla Consob e da altre criticità come la carenza di informazioni affidabili in fase di valutazione dell’investimento.

Come si posiziona il crowd-lending?

Oggi le piattaforme online permettono alle aziende di ottenere un finanziamento in tempi rapidi e ai singoli individui di partecipare allo sviluppo dell’economia reale prestando direttamente alle imprese.

Con Lendix, i prestatori privati possono investire da un minimo di 20€ fino a un massimo di 2.000€ per progetto scegliendo autonomamente tra imprese italiane, francesi e spagnole Il conto Lendix è gratuito per il prestatore e non viene applicata alcuna commissione alle operazioni di investimento. I rimborsi vengono versati con cadenza mensile direttamente sul conto Lendix e possono essere reinvestiti in altri progetti oppure ritirati e versati sul conto bancario. I rendimenti annuali vanno dal 2,5% al 9,9% e Lendix agisce come sostituto di imposta perciò, all’atto del versamento di ciascun rimborso, applica una ritenuta alla fonte del 26% a titolo di acconto.

La diversificazione del portafoglio è un elemento cruciale per minimizzare il rischio di perdita del capitale. Gli elementi principali per la diversificazione sono il rating del progetto, il tasso e la durata del finanziamento, il settore di attività dell’impresa. La diversificazione geografica costituisce un elemento ulteriore per minimizzare il rischio: prestare a progetti italiani, francesi e spagnoli diminuisce infatti il peso della dipendenza dall’economia di un solo Paese.