Il 47% degli investitori italiani tiene conto dei criteri ESG

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Legg Mason Global Investment Survey 2018: la mancanza di informazioni è indicata come il maggior ostacolo all’investire di più in sostenibilità. Il fattore considerato più importante? La tutela dell’ambiente.

Nel mondo del risparmio gestito, gli investimenti ESG sono stati certamente uno dei temi di cui si è più parlato nel 2018. Con questo acronimo (che sottintende i termini environment, social, e governance) ci si riferisce in realtà ad una molteplicità di approcci diversi, accomunati dal fine di garantire la sostenibilità dell’investimento dal punto di vista ambientale, sociale e della governance aziendale.

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La Legg Mason Global Investment Survey 2018, sondaggio globale di Legg Mason svolto quest’anno in 17 paesi diversi, conferma che quello degli investimenti sostenibili è un trend destinato a crescere: ben il 45% degli investitori a livello globale, infatti, dichiara che nei prossimi 5 anni aumenterà la sua allocazione in investimenti ESG.

Anche gli investitori italiani si mostrano sensibili al tema: non solo il 46% prevede di investire di più in prodotti di investimento sostenibili nel prossimo quinquennio, ma già oggi quasi uno su due (47%) sceglie fondi e società tenendo conto di considerazioni ambientali, sociali e di governance. E addirittura il 93% ritiene che i fund manager dovrebbero monitorare attivamente le aziende in cui investono per assicurarsi che agiscano in maniera responsabile.

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Se dunque l’interesse verso queste tematiche è fuor di dubbio, la crescita degli investimenti sostenibili incontra ancora diversi ostacoli. Il principale problema, secondo gli investitori italiani, è la scarsità di informazioni, citata dal 29% dei partecipanti. Non a caso, durante il sondaggio solo il 21% ha dichiarato di comprendere a pieno cosa siano gli investimenti ESG, prima di ricevere informazioni in merito.

Altri fattori che scoraggiano gli investimenti sostenibili sono la limitata disponibilità di questo tipo di soluzioni (23% delle risposte), e la mancanza di un’adeguata consulenza finanziaria a riguardo (21%).

È importante anche evidenziare come l’85% degli investitori italiani abbia dichiarato che, pur di investire in maniera coerente con i propri valori, sarebbe disposto anche ad estendere il periodo di tempo necessario per raggiungere i propri obiettivi.

Ma quale dei tre fattori ESG sta più a cuore agli investitori del nostro paese? Secondo i dati della GIS 2018 vince nettamente la tutela dell’ambiente, citato come il fattore principale dal 34% degli intervistati. Al secondo posto il criterio governance, con il 25% dei voti, mentre il fattore sociale è considerato di primaria importanza solo dal 16% del campione. Infine, il 25% ritiene che tutti e tre i criteri ESG siano ugualmente importanti.