Edmond de Rothschild AM. BCE: riduzione dei tassi entro fine anno

Michaël Nizard -
- Advertising -

Non prevediamo un taglio dei tassi in occasione della prossima riunione della BCE del 25 luglio e riteniamo che potrebbe eventualmente essere effettuato in occasione della riunione di settembre quando i prossimi dati sulla crescita e sugli scenari d’inflazione previsti nella zona euro saranno più attendibili.

Ciononostante, sosteniamo la tesi secondo cui vi sono almeno due ragioni principali alla base delle aspettative della BCE su una riduzione dei tassi entro la fine dell’anno. La prima è quella dell’inflazione. Per quanto riguarda la seconda, constatiamo il rischio di un apprezzamento del tasso di cambio effettivo dell’euro in un contesto in cui la crescita globale sta rallentando.

- Advertising -

Sul motivo più strutturale (quello dell’inflazione), infatti, a partire dagli interventi di Sintra nel mese di luglio 2014, Draghi aveva fornito una misura per valutare i rischi di deflazione enfatizzando l’indicatore degli swap di inflazione tra cinque anni. Cinque anni dopo, ci troviamo difronte a tassi d’inflazione a cinque anni che si attestano sull’1,15%, e quando Mario Draghi ha iniziato a parlarne, l’obiettivo era di raggiungere la soglia del 2%. È quindi logico che la BCE si orienti verso una politica monetaria più accomodante, tanto più che la banca centrale cercherà di evitare un significativo apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro in caso di calo dei tassi della Federal Reserve.

Infatti, se i tassi della Federal Reserve diminuiscono, il che è già atteso dal mercato, la BCE avrà grandi difficoltà a reagire rapidamente. Ci sarà un tema reale sul tasso di cambio effettivo dell’euro. Non è irrilevante aver avuto un discorso a Sintra il 18 giugno appena prima del FOMC (Federal Open Market Committee) del mese scorso. In altre parole, si cerca anche di controllare la velocità relativa dei tassi di interesse reali e nominali.

- Advertising -

Inoltre, l’appiattimento della curva riflette già la politica monetaria, con l’aspettativa di un calo dei tassi di interesse. L’ «effective lower bound» è stato raggiunto: -40 punti base alla fine della prima settimana di luglio. C’è quindi un fenomeno di autorealizzazione con finalmente un peso delle aspettative dei tassi di interesse sulla parte corta che si trasmette sulla parte lunga.


Michaël Nizard – Head of Asset Allocation and Sovereign Bond – Edmond de Rothschild Asset Management