L’ultimo miglio per molte start up è il più difficile? Ci pensa Redelfi

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Una società che accompagna fino alla quotazione start up e PMI italiane e straniere, a patto che…

Un catalizzatore di idee e di modelli di business? Un imbuto in cui far transitare il proprio tessuto economico-imprenditoriale per poi vederlo potenziato? O anche un incubatore di progetti in grado di canalizzarli, ordinarli, implementarli e renderli, quindi, più concreti e operativi?

In effetti potremmo definire in molti di questi modi l’attività di Redelfi. E potremmo trovarne altrettanti con la stessa rapidità. Questo perché il ventaglio degli interventi messi a punto dalla società guidata da Raffaele Palomba sono svariati. E se da un lato si tratta di un’attività per sua stessa natura eterogenea, dall’altro non è difficile trovare un denominatore comune, quello stesso filo rosso che mette insieme le principali iniziative della società, quelle di dodici anni fa, come anche le più recenti.

A conti fatti Redelfi, nelle parole del suo amministratore delegato Raffaele Palomba, è “una holding di investimento che ha quote e partecipazioni in società accomunate da un marcato focus nei confronti dell’aspetto ambientale e dell’innovazione”. Altro punto di incontro tra le società che finiscono sotto la lente di Redelfi un forte potenziale di crescita, in grado di dispiegarsi, possibilmente, nel breve-medio periodo. E se consideriamo l’attenzione al potenziale di crescita registrato da molte aziende cui Redelfi guarda, allora arriviamo in maniera diretta ad un’altra delle mission della società, vale a dire l’obiettivo di accompagnare società italiane ed estere ad alto potenziale di crescita fino alla quotazione. Alla base, naturalmente, la selezione di una serie di aziende che abbiano un modello di business scalabile e facilmente ripetibile in aree geografiche differenti che procedono a ritmi diversi. Ovviamente, però, si tratta di un percorso in cui l’apporto strategico di Redelfi si articola sotto forma di un ampio spettro di servizi offerti.

“Oltre all’attività di puro investimento nelle aziende in cui entriamo attraverso la formula delle partecipazioni, c’è il nostro apporto logistico e innovativo che si dispiega tanto dal punto di vista tecnologico quanto sul fronte del networking, sulla scorta di una pluriennale attività su scala globale che ci ha garantito conoscenze e riconoscibilità a tutte le latitudini” spiega Raffaele Palomba.

Un richiamo all’attualità è, ovviamente d’obbligo. Laddove, per attualità non possiamo che riferirci alla singolarissima quotidianità che stiamo vivendo legata alle limitazioni imposte a tutti noi per ridurre la diffusione del coronavirus. E quello di Redelfi ne è un valido esempio: “La metodologia della cosiddetta iperconnessione ha per noi sempre funzionato – spiega l’ad, che precisa – non abbiamo patito particolari rallentamenti legati al Covid-19”. Del resto, si tratta di una fattispecie concreta in cui si vede con chiarezza l’efficacia dei concetti di smartworking e di industria 4.0 che abbiamo sempre perseguito” continua Palomba.

Gli esempi dell’attività di Redelfi sono estremamente vari, lo abbiamo già anticipato, ma provando a contestualizzare su base settoriale, possiamo identificare alcuni ambiti in cui il business model della società si dispiega in maniera più evidente. Nello specifico possiamo individuare il settore della green energy, laddove anticipando di qualche anno il trend in direzione delle energie rinnovabili, già nel 2008 la società ha fondato ed accompagnato in tutte le sue fasi Renergetica spa, oggi quotata al mercato AIM, la quale ha assunto un ruolo di leader in un ambito che, all’epoca,  non era certo avanzato come lo è oggi.

Ma anche esempi più recenti che, per certi versi, soprattutto per chi guarda al di là del recinto degli addetti ai lavori, possono apparire meno soliti.

Una miniera d’oro per esempio? “Abbiamo investito in Caldas Gold Corp, società canadese proprietaria di una miniera d’oro in Colombia che prevede  l’approvigionamento energetico anche attraverso impianti rinnovabili,” spiega l’ad. Sottolineando, allo stesso tempo, il doppio vantaggio che l’operazione porta con sé: “il primo ruota intorno ad una riduzione dei costi destinati all’approvvigionamento di energia da parte della società, il secondo richiama l’incremento dell’impatto positivo sul fronte ambientale”.

E possiamo parlare anche di immobiliare. Perché Redelfi ha di recente investito su San Luca Immobiliare (attiva a Genova e in Liguria) “fornendo software innovativi per migliorare il processo di identificazione delle migliori occasioni” analizza Palomba. Senza, naturalmente, dimenticare il supporto all’opera di crowdfunding, un intervento che, “oltre a garantire, intuibilmente, lo sviluppo di un’azienda, è anche il primo strumento per portare una start up o una PMI ad accedere a mercati regolamentati (quotati)”.

A questo punto diventa interessante individuare quelli che potrebbero essere i driver di crescita nel breve e medio periodo. “Una sfida interessante è rappresentata dall’investimento in materiali innovativi”. Non si tratta di una novità per Redelfi, che ha già investito in Graphene XT SRL, un’azienda che si occupa dell’innovazione dei materiali sfruttando la grande conduttività e resistenza del grafene. La novità sta nel nuovo focus: “Stiamo negoziando il nostro ingresso in una società che investe in materiali plastici per alimenti, ambito questo dal significativo potenziale di crescita” anticipa Raffaele Palomba.