dunnhumby e CitrusAd fanno luce nel lato oscuro dell’e-commerce

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Dunnhumby, società di data science del gruppo Tesco e CitrusAd, società leader delle soluzioni per la pubblicità on line, hanno siglato un nuovo accordo a livello internazionale e attivo anche in Italia per offrire nuovi strumenti di personalizzazione dell’e-commerce. Tra gli indubbi vantaggi della pandemia, infatti, c’è l’aumento senza precedenti degli acquisti on line, in particolare nel segmento degli alimentari e del fresco. Un successo che ha colto di sorpresa in primis i retailer, che si trovano alle prese con la fatica di identificare rapidamente modi, nuovi e innovativi, per monetizzare appieno il canale. Ma quali sono le leve del successo di questa tipologia di investimento e promozione?

La personalizzazione dell’esperienza omnichannel

La vera personalizzazione non può che basarsi su una vera e propria customer intelligence (conoscenza del consumatore tramite l’utilizzo del dato). I programmi di fidelizzazione, che ogni insegna ha attivato da anni, sono la migliore base di partenza per svilupparla: un vantaggio competitivo fortissimo per avere chiarezza su quali prodotti ogni cliente sia più propenso ad acquistare, date le preferenze e le abitudini di acquisto.

Trasformare in fatturato gli investimenti in ads on line con prodotti sponsorizzati on line e ricerche ad hoc

Il cliente digitale chiede esperienze d’acquisto significative e il 44% dei produttori prevede di aumentare i propri investimenti pubblicitari on line nei prossimi 5 anni (dati eTail, 2020). Finora, tuttavia, l’ottimizzazione dei prodotti sponsorizzati è stata limitata all’utilizzo dei dati di clic online con un targeting basato principalmente sulla performance storica del prodotto sponsorizzato, ovvero sui clic medi o sui tassi di conversione, piuttosto che sulla sua effettiva rilevanza per il singolo cliente, con un’efficacia limitata. In altri termini, un’ottimizzazione tattica che non considera il cliente a 360 gradi.

Investire invece in un’attività di ads sui media digitali, attraverso la personalizzazione degli spazi e su base d’asta con una logica Customer-First, può elevare l’esperienza del cliente e creare un nuovo – e finora non utilizzato – flusso di entrate per i retailer: un enorme potenziale per migliorare la voce costi dell’e-commerce con un chiaro ritorno dell’investimento tra spese pubblicitarie, sempre sotto controllo, e aumento delle vendite.

Aumento delle dimensioni del carrello grazie alla scoperta di nuovi prodotti

L’importanza di questo aspetto non si limita ad un incremento delle vendite ma anche ad un accrescimento della customer experience e alla capacità del retailer di proporre soluzioni personalizzate per i bisogni di ciasciun cliente. Infatti, 9 acquirenti su 10 dichiarano di non prendere decisioni su un marchio prima di aver effettuato una ricerca di prodotto corrispondente (dati Status Labs). Allo stesso modo, 2 consumatori su 3 sono disposti a fornire i propri dati a beneficio di un’esperienza d’acquisto più rilevante e personalizzata (Integral Ad Science, 2020). Tutto ciò dimostra che i clienti non vedono la pubblicità personalizzata come uno svantaggio, ma piuttosto come un vantaggio capace di migliorare l’esperienza d’acquisto.

Sebastian Duque, responsabile di dunnhumby per tutto il Sud Europa, ha commentato: “Mentre gli acquirenti di tutto il mondo continuano ad orientarsi verso l’acquisto online di cibo, i retailer più lungimiranti stanno già pianificando come sfruttare questa tendenza. Momenti come il Natale, dove la posta in gioco è alta per la scelta del canale, sono il momento perfetto per ricordare che presentare i prodotti giusti ai giusti acquirenti al momento giusto è la base sia per una migliore customer experience sia per un nuovo flusso di ricavi per i retailer”.