Invesco AT1 Capital Bond UCITS ETF supera il traguardo di 1 miliardo di dollari USA

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Invesco AT1 Capital Bond UCITS ETF ha superato il miliardo di dollari di asset in gestione, fornendo una valida risposta agli investitori alla ricerca di rendimenti più elevati e di una maggiore diversificazione per i loro portafogli obbligazionari.

Da marzo 2020, che ha rappresentato l’apice della volatilità pandemica, l’ETF ha raccolto circa 500 milioni di dollari di nuovi asset netti, quota che corrisponde all’85% del mercato degli ETF AT1 in Europa.

Franco Rossetti, Senior Relationship Manager ETF Specialist di Invesco, ha dichiarato: “Il nostro ETF è cresciuto a tal punto da risultare particolarmente interessante anche per gli investitori più grandi, che potrebbero avere limiti di partecipazione e richiedono un veicolo in grado di rispettare vincoli in termini di dimensioni. In effetti, il nostro è l’unico ETF in Europa che presenta dimensioni e liquidità spesso richieste dagli investitori istituzionali per ottenere un’esposizione diversificata ed economica agli AT1 “.

Le obbligazioni convertibili contingenti AT1 sono titoli emessi da istituzioni finanziarie che di solito presentano rendimenti superiori a quelli delle obbligazioni tradizionali. Nascono a seguito della crisi del 2008, con l’obiettivo di assorbire potenziali perdite senza intaccare gli interessi degli investitori.

I loro rendimenti non sono guidati dalla rischiosità dell’emittente, come con altre obbligazioni ad alto rendimento, ma da un elemento di contingenza che innesca una conversione in contanti o azioni ordinarie se il capitale dell’emittente scende al di sotto di un livello prestabilito. Gli AT1 hanno lo scopo di fungere quindi da cuscinetto in condizioni estreme e avranno un rating di credito inferiore e, a sua volta, cedola superiore, rispetto al debito senior emesso dallo stesso emittente. Ecco perchè, nell’attuale contesto caratterizzato dai bassi rendimenti, le obbligazioni AT1 possono rappresentare un’importante fonte di rendimento del capitale bancario che, a nostro giudizio, presenta un interessante profilo rischio/rendimento, storicamente decorrelato al rischio di credito tradizionale dei segmenti high yield e mercati emergenti.

Rossetti ha commentato: “Al lancio delle prime obbligazioni AT1, il mercato era relativamente piccolo e in gran parte sconosciuto, c’erano più opportunità per la selezione attiva dei titoli. Tuttavia, da allora il mercato è maturato. Si sa di più sugli AT1 e il mercato è più liquido, soprattutto per i 140 miliardi di dollari di emissioni denominate in dollari. Esiste ancora un enorme potenziale di crescita: basti pensare che abbiamo il più grande ETF AT1 in Europa e il suo AUM è inferiore all’1% del valore del mercato AT1 denominato in USD.2”

Un recente documento pubblicato da Invesco dal titolo AT1 bond: Better as beta? ha sottolineato le crescenti difficoltà nel realizzare una sovraperformance attraverso un approccio gestito attivamente, proprio data la maturità del mercato AT1. L’analisi ha concluso che la correlazione tra le obbligazioni del settore è così elevata da ridurre drasticamente le opportunità per i gestori attivi di generare rendimenti in eccesso attraverso la selezione dei titoli.

Rossetti ha dichiarato: “Puntiamo a fornire agli investitori gli strumenti necessari per costruire portafogli migliori, il che spesso implica una combinazione di strategie attive e passive. La chiave è sapere dove e quando usare l’uno o l’altro. Gli AT1 sono un esempio interessante, poiché sono passati dall’essere considerati puramente in ambito attivo ad essere ora probabilmente più adatti a un approccio passivo. I recenti flussi nel nostro ETF testimoniano che gli investitori riconoscono e traggono vantaggio da questi sviluppi.
Il nostro Invesco AT1 Capital Bond UCITS ETF è il primo della nostra gamma di ‘fonti di rendimento innovativo’ a raggiungere il traguardo di un miliardo di dollari. Continueremo a sviluppare questa gamma mentre identificheremo opportunità che completano le aree più tradizionali del mercato del reddito fisso “.