L’impatto dei fattori ESG su processi e idee di investimento

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La pandemia ha notevolmente accresciuto la consapevolezza sui temi della sostenibilità, con Autorità di Vigilanza ed Investitori che richiedono sempre di più alle aziende la trasparenza delle proprie attività in merito ai criteri ESG. Tale acronimo si riferisce, in particolare, a diverse aree su cui porre l’attenzione: Enviromental, per valutare l’impatto ambientale, Social, per quello sociale e Governance, che riguarda le responsabilità etiche da tener presente nella guida di un’azienda.

Il grafico, in particolare, potrebbe darci un’idea in merito alla crescente importanza della sostenibilità. Un report di una Fondazione USA specializzata (US SIF, Forum for Sustainable and Responsible Investment), ha rilevato che gli investimenti sostenibili statunitensi gestiti da asset manager professionali rappresentano ora $17,1mila miliardi, in aumento del 42% rispetto al 2018 e del 456% rispetto al 2010.Tale tendenza, inoltre, potrebbe avere dei concreti impatti economici in alcuni settori. Si pensi, ad esempio, all’industria mineraria: sempre più Investitori, soprattutto quelli appartenenti alle giovani generazioni, domandano alle aziende di essere conformi con pratiche etiche e quelle che saranno coinvolte in business illegali, corruzione o inquinamento ambientale, saranno boicottate. Per avere un’idea, secondo un report di Nature di fine 2020, l’84% delle risorse di platino ed il 70% di quelle di cobalto sono localizzate in luoghi ad alto rischio ambientale, con riguardo a zone dove si trovano sorgenti d’acqua, punti chiave per la biodiversità oppure aree che potrebbero mettere a rischio terre utili per l’agricoltura. Quindi saranno necessarie sempre più risorse da impegnare per i processi di estrazione/produzione e ciò potrebbe avere anche un effetto inflazionistico sulle materie prime. Dunque, come rispondere a queste crescenti esigenze? Nel nostro caso cerchiamo di dare un’impronta sostenibile al nostro processo di investimento. Da un lato, stiamo sviluppando un nostro modello di valutazione ESG, che si fonda sui rating messi a disposizione da istituzioni riconosciute a livello mondiale (come MSCI) e sulla lista di esclusione predisposta dalla Norges Bank per gli investimenti nel Fondo Sovrano Norvegese, il più grande al mondo. Dall’altro, invece, agiamo in maniera più diretta attraverso soluzioni di investimento tematiche: da qualche mese abbiamo identificato un paniere di titoli accomunati dal tema della “Clean energy”, per rispondere a driver regolamentari e finanziari che spingono gli Investitori consolidare le proprie posizioni di investimento in aziende coinvolte direttamente o indirettamente nella produzione di energie pulite, soprattutto solare ed eolica.

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