Idrobase in Camerun a supporto delle reti d’impresa italiane

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La mission era chiara: garantire un ambiente espositivo, esente da virus, per la rinnovata presenza di aziende italiane ad un evento fieristico in Camerun.

In linea con il proprio claim “Respira aria sana”, è così l’azienda padovana Idrobase Group  ad offrire la tecnologia, con cui si sanifica il padiglione, dove espongono 25 aziende del nostro Paese, organizzate dall’Istituto Commercio Estero e dall’associazione ITAfrica, nell’ambito del Salone Promote, in corso di svolgimento a Yaounde, in Camerun, fino al 27 Febbraio.

La richiesta è arrivata dagli organizzatori; in risposta, nebulizzatori portatili “SaniFog Big” e purificatori d’aria  “BKM 3.0”, frutto della ricerca avanzata anti Coronavirus con l’Università di Padova, sono stati inviati dalla sede di Borgoricco e, al termine dell’esposizione, rimarranno nelle disponibilità dell’Ambasciata d’Italia in Camerun. In particolare, un modello portatile “BKM Mobile 2.0” sarà in dotazione per l’automobile dell’Ambasciatore, Filippo Scamacca del Murgo, Ministro Plenipotenziario anche per Ciad e Repubblica Centrafricana.

“In questa fase di ripresa sui mercati internazionali, siamo orgogliosi di accompagnare l’imprenditoria italiana che, come noi, dimostra particolare interesse verso le opportunità offerte dal continente africano, dove il Camerun si evidenzia per crescita del Prodotto Interno Lordo e possibilità di investimento – commenta il Co-presidente di Idrobase Group, Bruno Ferrarese – In un mercato planetario è indispensabile muoversi in una logica di sistema, nel cui ambito siamo impegnati a costruire due reti d’impresa “made in Italy”, capaci di competere su scenari internazionali: una interessa l’abbattimentto delle polveri PM 10 e PM 2.5 in aree industriali; l’altra, invece, lo sviluppo del car washing.”

La missione a Yaounde punta ad aumentare la presenza italiana sul mercato camerunense, dove il nostro Paese è attualmente il 12° fornitore con una quota di mercato pari al 2,1%. L’interscambio è negativo per 96 milioni di euro, dovuti perlopiù alle importazioni di petrolio greggio dallo Stato africano.