Ipoteca sulla casa: occorre valutare bene i rischi

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L’ipoteca è una garanzia a favore di chi è creditore di una somma di denaro. In altre parole, essa ha lo scopo principale di tutelare il creditore (la banca) contro il pericolo di insolvenza da parte del debitore.

Rispetto al codice civile esistono tre tipi di ipoteca: legale, giudiziale, volontaria:

  • Ipoteca legale: questo tipo di ipoteca può essere richiesta dal venditore nel momento della vendita di un immobile, al fine di ottenere una garanzia di pagamento nel rispetto di quanto stabilito nella scrittura privata;
  • Ipoteca volontaria, la più comune, che viene iscritta quando, per l’acquisto di un immobile, si richiede il mutuo ad un istituto di credito, dando a garanzia l’immobile acquistato.
  • l’ipoteca giudiziale, invece, è decretata da un giudice a seguito della richiesta di un creditore insoddisfatto che si è visto costretto ad avviare misure esecutive, quali – ad esempio – un decreto ingiuntivo.

Abbiamo chiesto ad Andrea Corati, immobiliarista romano, quali sono i rischi concreti di una scelta del genere non ben ponderata.

Perché non sempre ipotecare il proprio appartamento si rivela una soluzione azzeccata?

Perché bisogna prima comprendere se stiamo svendendo a una banca un pezzo del nostro patrimonio immobiliare. Facciamo un esempio concreto: per incassare un prestito di 50.000 euro, bisogna ipotecare l’immobile per una cifra di almeno il doppio, se non di più.

Cosa fare?

Occorre calcolare attentamente come si andrà a restituire quella cifra. Bisognerà, quindi, pianificare un piano di accumulo dei risparmi necessari a onorare il debito e chiedersi sin da subito se la nostra situazione lavorativa e patrimoniale ci copra a sufficienza e ci dia sufficienti garanzie per saldare il dovuto. Tornando all’esempio precedente, su un prestito di 50.000 euro, dilazionato in dieci anni, bisognerà  mettere da parte più di 500 euro al mese e pianificare la gestione di questi fondi in base alle mie entrate.

Nel caso di pianificazione errata le conseguenze sono più gravi di quanto si pensi: in primo luogo si può compromettere la propria “economia famigliare”; In secondo luogo, il sistema bancario non considererà più il debitore un cliente affidabile. E, infine, si rischierà di perdere l’asset patrimoniale più importante: la casa.

E questo ultimo scenario, purtroppo, si verifica quotidianamente, basta vedere l’elevato numero di unità immobiliari messe all’asta; è una spirale perversa: un proprietario di casa stipula una prima ipoteca, si vede poi costretto a stipularne una seconda per rientrare dalla prima e, in seguito, una terza per rientrare dalla seconda, sino ad arrivare a vendere la casa per evitare di perdere il bene in procedura o, in alternativa, si vede obbligato a svendere l’immobile durante i pignoramenti.

L’ipoteca è un diritto reale che, se imposto dalla controparte per ottenere un finanziamento, è opportuno valutare molto bene: firmare un accordo senza prima aver vagliato tutti i possibili scenari può rendere una situazione economica delicata ancor più complessa. Per tutelarsi è importante stilare un piano di risparmio comodo e, soprattutto, verosimile.