Un’innovativa soluzione d’investimento mira a produrre un impatto ambientale positivo

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Stiamo assistendo a una rapida trasformazione dei valori a favore della sostenibilità globale: investitori, consumatori, aziende e regolatori stanno tutti iniziando a valutare nuovi modi di agire, modificando il proprio stile di vita e le proprie pratiche di business ponendo una maggiore attenzione ai problemi ambientali. Sebbene tale riassetto collettivo abbia ancora una lunga strada davanti a sé, ha già avuto buon gioco nell’introdurre il concetto di “investimento sostenibile” come tema significativo nell’industria finanziaria.

Forse ispirati da Greta Thunberg e altre note figure pubbliche, i Millennial e la Generazione Z costituiscono un’importante forza propulsiva alla base di questo cambiamento, di sprone per tutti gli altri. Questi due gruppi generazionali, che vantano un numero di vegetariani e vegani senza precedenti nell’era moderna, sono animatamente impegnati a favore dei temi ambientali e sociali e utilizzano come cassa di risonanza telefoni cellulari e social media, la cui portata ha ormai raggiunto una dimensione globale.

In questo panorama in mutamento, imprese, investitori, governi e regolatori stanno tutti cercando di portarsi al passo. Gli investitori stanno rapidamente imparando ad apprezzare l’importanza della sostenibilità sia nella società che nel mondo delle imprese, nonché la conseguente necessità di adottare un quadro ESG (ambientale, sociale e di governance) per le proprie decisioni d’investimento.

Dall’evitare perdite al risolvere problemi

Per integrare principi ESG e di sostenibilità in un processo di decisione d’investimento è possibile applicare numerosi approcci differenti. L’integrazione dei criteri ESG, l’approccio più importante e diffuso, consiste nel tener conto di fattori ESG rilevanti nell’intero processo d’investimento, dalla ricerca e valutazione dei titoli alla costruzione e al monitoraggio del portafoglio, con l’obiettivo di prendere decisioni d’investimento più informate. Tipicamente, le strategie best-in-class restringono l’universo di società oggetto di investimento a quelle con rating ESG superiori alla media del proprio settore. Altre strategie, più semplicemente, evitano aree potenzialmente problematiche, come i settori a elevata intensità energetica o che utilizzano metalli delle terre rare o altre risorse naturali esauribili. Altre ancora enfatizzano il proprio coinvolgimento attivo nella gestione delle società, volto a incoraggiare migliori pratiche d’impresa e a favorire progressi in ambito ESG.

I clienti che desiderano investire in imprese che offrono soluzioni in ambito ambientale o sociale possono optare per strategie che si focalizzano su temi d’investimento allineati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU (SDG), investendo, ad esempio, in società che sviluppano tecnologie di energia pulita o di riciclaggio, o che offrono soluzioni per la mitigazione del cambiamento climatico. La “purezza” dell’esposizione di un fondo al proprio tema è naturalmente un aspetto critico, a cui i clienti devono prestare la dovuta attenzione. Alcuni fondi che dichiarano di offrire un tema focalizzato su soluzioni ambientali potrebbero in realtà avere un’esposizione diretta non più che modesta alle iniziative climatiche pubblicizzate. Caveat emptor. Maggiore il grado di purezza del tema, maggiore l’esposizione a imprese che contribuiscono positivamente agli obiettivi SDG.

Integrazione dei criteri ESG in Cina

Alcune strategie ESG più tattiche si focalizzano sulla valutazione della capacità di una società di alzare l’asticella e migliorare le proprie credenziali ESG rispetto a un punto di partenza modesto. Sono particolarmente rilevanti nei mercati emergenti e in Cina dove, in genere, le considerazioni ESG sono ancora in fondo alla lista delle priorità dei dirigenti. Tuttavia, stiamo osservando un rapido mutamento. Secondo uno studio delle Nazioni Unite (UNEP FI/PRI)1, nel 2009 solo il 43% delle 300 società più grandi quotate sulla borsa valori di Shanghai (l’indice CSI 300) ha divulgato volontariamente i propri dati ESG. Nel 2018, la percentuale era salita all’82%. Oltre a pubblicare una maggiore quantità di statistiche ESG, il Paese si sta mantenendo al passo coi tempi adottando più soluzioni di energia sostenibile. Il settore della produzione di energia solare è destinato a crescere del 50% prima della fine del 2025: un risultato sensazionale, che avrà un impatto significativo ai fini dell’inversione degli effetti del cambiamento climatico.

Fianco a fianco: investimenti di successo e sostenibilità

La sostenibilità degli investimenti non va solo a vantaggio di ambiente e società, ma inizia a dimostrarsi un fattore positivo ai fini della performance. Potrebbe forse trattarsi di un “circolo virtuoso” che si sta autorealizzando. Con l’aumento della sensibilità generale sui temi di sostenibilità e la crescente adozione di processi di integrazione ESG da parte degli investitori, le società che ottengono punteggi apprezzabili su questo fronte avranno buone probabilità di realizzare performance migliori rispetto alle loro controparti meno virtuose. Si tratta senza dubbio di capitalismo di libero mercato in tutto il suo splendore: allocazione responsabile di capitale, per migliorare la sostenibilità e realizzare performance sugli investimenti, punendo al contempo le società che non si preoccupano di migliorare i propri rating ESG o delle esternalità economiche da esse generate.