Credit Suisse: Outperform Italia

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Ci aspettiamo che le azioni italiane (MSCI Italy) sovraperformino le azioni dei mercati sviluppati (MSCI World). La nostra posizione costruttiva è sostenuta da fondamentali convincenti (valutazione e utili), da una correlazione positiva con l’aumento dei rendimenti e da un potenziale di recupero economico.

Dopo una correzione di oltre l’11,4% da un anno all’altro (YTD), la valutazione di MSCI Italy continua ad essere interessante a nostro avviso. Su base relativa, la valutazione (12M Fwd P/E) è ai minimi degli ultimi 20 anni, il che consente un margine di rivalutazione e fornisce un probabile “cuscinetto di valutazione” in caso di movimenti di mercato meno favorevoli. Le metriche di valutazione su base storica e relativa sono attraenti (47% di sconto rispetto all’MSCI World) insieme a un generoso dividend yield (5,3% contro il 2% dell’MSCI World). Anche il quadro degli utili è costruttivo. Sebbene le stime degli utili siano leggermente inferiori alle aspettative per i mercati sviluppati, le azioni italiane mostrano una forte ampiezza degli utili e un forte momentum.

L’MSCI Italy ha una correlazione positiva con l’aumento dei rendimenti grazie alla sua notevole esposizione al settore finanziario (circa il 30% dell’indice). Dato che la performance relativa è strettamente correlata ai rendimenti dei bund e che i nostri strategist  del reddito fisso vedono un graduale rialzo dei rendimenti, prevediamo che l’Italia dovrebbe trarre beneficio in un contesto di aumento dei rendimenti.

Sul fronte macro, l’Italia è il maggior beneficiario del fondo di recupero dell’Unione Europea. A nostro avviso, questo, insieme alla graduale eliminazione delle restrizioni COVID-19 e alla riapertura del turismo, dovrebbe aiutare ulteriormente la ripresa. I nostri economisti si aspettano una crescita annuale del PIL del 3,2% per il 2022, al di sopra del 2,8% previsto per la più ampia Eurozona. Il panorama politico rimane favorevole a nostro avviso, poiché i rischi di transizione politica sono diminuiti dopo le elezioni presidenziali di gennaio, in cui il presidente Sergio Mattarella e il primo ministro Mario Draghi sono stati riconfermati dagli elettori. Le riforme di Mario Draghi hanno contribuito a portare stabilità nella regione, il che ci aspettiamo che rimanga un vento di sostegno per il mercato in futuro.

Evidenziamo la sensibilità del settore delle utilities (un quinto dell’indice) ai movimenti dei rendimenti, i rischi normativi sulle utilities italiane e gli sviluppi fiscali come rischi chiave per la nostra view outperform. Anche l’esposizione bancaria alla Russia dei titoli finanziari italiani rimane un ostacolo, ma è probabilmente contenuta in termini di esposizione totale, in quanto i requisiti di rapporto chiave continuerebbero ad essere soddisfatti anche in uno scenario di stress. I titoli finanziari italiani, insieme a quelli europei, hanno già subito un significativo sell-off in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Una qualche forma di de-escalation nel conflitto ucraino porterebbe probabilmente a una continua inversione di tendenza, come indicato dai recenti movimenti di mercato.