Guerra, pandemia e inflazione – gli shock accelerano l’innovazione? – Noi pensiamo di sì

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Gli shock possono imprimere un’accelerazione eccellente all’innovazione

“Come definisci il cambiamento?” È una buona domanda, e che ci viene posta frequentemente. Negli ultimi dieci anni, abbiamo risposto a questa domanda esaminando quando una tecnologia è pronta per essere integrata in un prodotto, il suo impatto sulla piazza di mercato e la sua abilità nel catturare profitti economici positivi. In ultima analisi, il nostro successo si baserà sulla nostra abilità nello stabilire l’impatto economico e i tassi dell’adozione di una nuova tecnologia. Studiamo molte tecnologie prima che diventino mainstream. Una ricerca fondamentale ci consente di avere un’idea dei tempi necessari affinché i progressi tecnologici siano pronti per l’ingresso nel mercato. Tuttavia una nuova tecnologia può essere adottata anche con un altro modo, e questo potrebbe essere più potente del primo: gli shock esogeni. Gli shock possono accelerare il cambiamento in modo spettacolare e più rapido rispetto all’adozione organica naturale. In questo documento illustriamo qualche esempio di shock importanti verificatisi negli ultimi 50 anni, e passiamo poi a sottolineare il contesto odierno esclusivo, nel quale abbiamo assistito a due shock esterni di rilievo che hanno influito sulla traiettoria dello sviluppo tecnologico e dell’adozione in un periodo molto breve. La pandemia di COVID-19 ha impresso un’accelerazione a numerose tecnologie, tra cui e-commerce, pagamenti, automazione dei flussi di lavoro, videoconferenze e vaccini mRNA. Inoltre è prevedibile che una guerra sul territorio europeo imprimerà un’accelerazione di rilievo a un nuovo gruppo di innovazioni, tra cui la tecnologia agricola, le energie rinnovabili e forse innovazioni che ancora non abbiamo considerato.  Abbiamo la fortuna di vivere in tempi in cui l’innovazione potrà offrire soluzioni importanti per i problemi che si stanno presentando.

L’embargo dell’energia

All’inizio degli anni Settanta, un numero ristretto di shock legati al petrolio contribuì a importanti sviluppi tecnologici, dei quali continuiamo a beneficiare ancora oggi. Il primo shock è stato dovuto alla Guerra dello Yom Kippur nel 1973, tra gli Stati Arabi e Israele. L’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC), per protesta contro il sostegno fornito dagli Stati Uniti a Israele, impose un embargo sulle esportazioni di petrolio all’Occidente che fece salire i prezzi e portò al razionamento della benzina negli Stati Uniti. Il prezzo medio reale del greggio balzò da USD 4,08 nel 1973 a USD 12,52 nel 1974. Nel 1979, la rivoluzione in Iran provocò un crollo della produzione di petrolio. Benché questo crollo avesse interessato solo il 4% delle forniture mondiali, i prezzi del greggio reali aumentarono notevolmente, passando da USD 14,40 nel 1978 a USD 28,91 nel 1979, per arrivare fino a USD 39,00 nel 1981. Questi shock delle forniture, le variazioni estreme dei prezzi e il successivo razionamento della benzina misero alla prova il predominio delle case automonilistiche statunitensi, che fino ad allora non si erano molto impegnate per assicurare l’efficienza dei carburanti. Sparirono così le sedan, le auto da turismo lunghe 18 piedi, ampiamente popolari, che pesavano circa 4.400 libbre e scarsamente efficienti sul piano dei consumi di carburante (ossia da 8 a 12 miglia al gallone). Nel segmento delle sedan guadagnarono invece una quota di mercato massiccia le auto compatte prodotte da concorrenti giapponesi e di altri paesi asiatici, quali Toyota e Honda. Lo sviluppo di queste auto di piccole dimensioni portò a innovazioni importanti nella tecnologia per la sicurezza. Questi progressi interessavano tra l’altro le zone di assorbimento, gli airbag e i sistemi di frenatura antibloccaggio, che costituiscono ancora oggi elementi importanti nel design delle auto. A quell’epoca avrebbe potuto essere difficile da riconoscere, ma l’embargo imposto dall’OPEC e la rivoluzione iraniana, due importanti eventi esterni, hanno segnato la fine dell’età dell’oro della produzione automobilistica statunitense e accelerato importanti progressi nella sicurezza e il design delle auto.

Il secondo millennio

Molti investitori associano l’anno 2000 alla bolla, e lo scoppio successivo, del mercato azionario. In quanto gestori attivi, cerchiamo di separare l’azione dei titoli dal cambiamento dei fondamentali. L’anno 2000 per noi è associato a un proprio evento fondamentale esogeno: Il secondo millennio.

Con la rivoluzione informatica del XX° secolo, le date del calendario erano codificate con un software di sistema che utilizzava un formato GG/MM/AA. Con l’avvicinarsi del passaggio al nuovo secolo, crescevano le preoccupazioni relative alla possibilità che nella transizione all’anno “2000” i computer avrebbero registrato “00” come l’anno 1900, introducendo così errori di sistema massicci. Questi errori di sistema avrebbero potuto rispecchiarsi in tutti gli aspetti della società: la griglia energetica,i sistemi bancari e altro ancora. Le società cominciarono a prepararsi in vista di quest’evento nel 1995, con una grossa spesa per l’informatica, che secondo le stime è stata di almeno 100 miliardi di dollari statunitensi, prima degli adeguamenti per l’inflazione – e possibilmente anche superiore. La trasformazione è avvenuta in molti modi. Le società iniziarono ad abbandonare i sistemi IBM, che per molti anni avevano dominato l’informatica aziendale. Gli investimenti in informatica furono dirottati verso società nate più recentemente, ad esempio Microsoft, Cisco e Oracle, dando il via a una crescita consistente e un’ulteriore spesa per software innovativo e altri strumenti tecnologici. Il 31 dicembre 1999, quando l’orologio ha segnato la mezzanotte in tutto il mondo, non è successo nulla. Sebbene il cambiamento del calendario di per sé sia stato assolutamente tranquillo, secondo noi la spesa per tecnologia nell’anno 2000 ha consentito la diffusione dell’adozione di internet, accelerato la sua crescita e permesso a nuovi protagonisti di entrare nel mercato tecnologico. Più di 20 anni dopo, l’innovazione trainata da internet permea le nostre vite e ci ha permesso di superare più efficientemente uno dei maggiori shock esterni delle nostre vite: il COVID-19.

COVID-19

Non si può parlare di shock esterni moderni senza commentare come il COVID-19 abbia accelerato molteplici innovazioni, tra cui l’e-commerce, i vaccini mRNA, la genomica, i pagamenti online e la collaborazione lavorativa. Lo shock esterno della crisi del COVID-19, iniziata ai primi del 2020, è stato secondo noi uno dei più drastici ai quali assisteremo nel corso della nostra vita, e che hanno portato a progressi tecnologici. Due anni dopo l’inizio della pandemia, ora sembra che questo shock potrà avere un impatto sull’economia e la società maggiore di quanto possa avere sperimentato la maggior parte di noi.

Ciò che ha reso questo shock esterno unico, a nostro avviso, è che vi siano state tante tecnologie diverse pronte per essere adottate in tanti campi diversi, che comprendono finanza, vendite al dettaglio, sanità e collaborazione lavorativa. In un periodo di tempo incredibilmente breve abbiamo assistito a ritmi di adozione che in situazioni stabili si sarebbero potuti misurare in decenni e che sono stati invece compressi in trimestri. Ci attendiamo che questi progressi recenti siano permanenti e diffusi, senza dover necessariamente tenere conto di processi o tecnologie ereditati dal passato (Figura 1 alla pagina seguente).

Invasione russa dell’Ucraina

Il 24 febbraio 2022 la Russia ha invaso l’Ucraina, e ancora una volta stiamo sperimentando uno shock esogeno rilevante, che avrà effetti diretti sull’innovazione. Anche se non tutti gli effetti di questa guerra sono ancora chiari, secondo le prime indicazioni vi sarà un’accelerazione dell’innovazione nell’agricoltura, le energie rinnovabili, le tecnologie per la difesa e quelle per le catene di approvvigionamento. La crisi relativa alle colture nella zona di guerra, e la crisi delle esportazioni dal Mar Nero potrebbero far scarseggiare i prodotti alimentari in zone del Medio Oriente e dell’Asia che dipendono dalla loro importazione.

Tra le innovazioni destinate ad aumentare il rendimento delle colture vi sono le sementi modificate geneticamente resistenti agli erbicidi e prodotti fitosanitari derivati dalla biologia sintetica per la protezione delle colture. La guerra in Ucraina ha illustrato ulteriormente il rischio della dipendenza energetica, soprattutto per le nazioni dell’Unione Europea che stavano già investendo nella decarbonizzazione delle loro economie dai combustibili fossili. Per affrontare i costi dei combustibili fossili, che potrebbero restare elevati a lungo, anticipiamo progressi in tecnologie che consentiranno di arrivare a costi di pareggio più bassi per tecnologie emergenti pulite. Siamo convinti che l’aumento dell’incertezza geopolitica dovuto alla guerra porterà a maggiori investimenti delle nazioni in tecnologie per la difesa. Le forze armate stavano già usando più frequentemente tecnologie che non richiedevano la presenza di un equipaggio, ma potremmo assistere a un passaggio progressivo a favore di tecnologie innovative, meno costose, senza equipaggio quali i droni stealth e veicoli terrestri robotici da combattimento. A partire dalla crisi del COVID-19, ed esacerbate dalla guerra in Ucraina, le catene di approvvigionamento sono attualmente l’obiettivo principale dei dirigenti delle imprese. Siamo convinti che le società investiranno per assicurare la continuità della propria attività, anche con aumenti dei costi. Si potrebbe sviluppare un software più sofisticato per la pianificazione delle risorse aziendali, destinato ad aumentare le capacità di società che necessitano di visibilità in tempo reale e di previsioni ottimizzate della domanda. Inoltre la resilienza delle catene di approvvigionamento può richiedere che compratori e fornitori in una catena di valore condividano dati sensibili, e la tecnologia Blockchain potrebbe essere il mezzo ideale per scambiare dati relativi a tali catene con sicurezza, controllando l’accesso.

È senza precedenti che due shock esogeni si verifichino con una concomitanza così stretta

Gli esempi che abbiamo citato precedentemente, la crisi petrolifera e il nuovo millennio, sono eventi che si sono verificati a distanza di un quarto di secolo. Nel frattempo sappiamo bene che vi sono state altre crisi, ma il COVID-19 e la guerra in Ucraina sono arrivati a distanza di soli due anni. Non abbiamo illustrato tutte le crisi esterne avvenute negli ultimi cinquanta anni, ma riteniamo che questa volta il fenomeno sia stato senza precedenti. Su una sinusoide, ciò suggerirebbe che la frequenza e l’ampiezza di questi shock, nonché del loro impatto sulla tecnologia, siano ravvicinati e abbiano un impatto elevato.

Molti, ma non tutti, i cambiamenti dell’economia globale correlati al COVID-19 e alla guerra russo-ucraina saranno permanenti, così come sono diventati permanenti gli impatti della crisi del petrolio sulle caratteristiche della sicurezza per le auto e i progressi tecnologici dopo la paura per l’arrivo del nuovo millennio.

Siamo convinti della necessità di una gestione attiva per comprendere quali cambiamenti siano di breve termine, quali siano destinati a durare a lungo, quali saranno determinanti sul piano finanziario per una società, e con quale rapidità saranno visibili gli effetti. Pur non potendo ancora valutare tutte le ramificazioni e implicazioni di questi cambiamenti dovuti alle crisi recenti, la nostra non è una visione a tunnel. Con la massima umiltà, cerchiamo di essere flessibili, lungimiranti e fermi nella convinzione che l’innovazione risolverà i nostri problemi maggiori, e che chi investe nell’innovazione dovrebbe riuscire a sovraperformare il mercato nel lungo periodo. La nostra speranza è che shock esterni gravi e frequenti come questi rimangano un’anomalia. Possiamo tuttavia assicurarvi che restiamo aperti alla scoperta di altre innovazioni che beneficeranno del cambiamento esterno.