Trend Micro presenta l’ultima edizione del Cyber Risk Index. EY sottolinea i rischi per le banche
Le aziende italiane sono considerate a rischio di subire un attacco o una violazione. L’allarme emerge dall’ultimo report “Cyber Risk Index (CRI)” elaborato da Trend Micro, leader globale di cybersecurity, in collaborazione con il Ponemon Institute e che riguarda il secondo semestre del 2022.
A livello globale, l’indice di rischio è passato per la prima volta da “elevato” a “moderato”, ma le minacce rimangono ancora un problema persistente, soprattutto quelle interne.
Le minacce
Secondo il Cyber Risk Index, la preparazione cyber negli ultimi sei mesi è migliorata in Europa e APAC, ma è leggermente diminuita in Nord America e America Latina. Allo stesso tempo, le minacce sono diminuite in ogni area, tranne che in Europa.
La maggior parte delle organizzazioni è ancora pessimista riguardo alle proprie prospettive di cybersecurity. Il Cyber Risk Index ha rilevato che la maggior parte del campione considerava infatti “da abbastanza a molto probabile” l’essere colpiti da una violazione dei dati dei clienti (70%), dell’IP (69%) o da un attacco informatico andato a buon fine (78%).
EY. La sicurezza informatica è il rischio numero uno per le banche
Già qualche mese fa EY pubblicava i dati di un suo sondaggio e affermava che la sicurezza informatica è il rischio numero uno per le banche globali, ma sottolineava anche quanto il rischio geopolitico sia in cima alle preoccupazioni delle banche europee. Il sondaggio EY/IIF rilevava che il 72% dei Chief Risk Officer (CRO) globali considera la sicurezza informatica come il principale rischio per l’anno prossimo, seguito dai rischi di credito e ambientali, mentre il 62% dei CRO bancari europei considera il rischio geopolitico come una delle principali questioni di gestione del rischio rispetto al 28% a livello globale. Infine l’impatto della guerra in Ucraina è il principale rischio geopolitico per il 54% CRO bancari europei.
Secondo EY, i CRO bancari globali vedono il rischio climatico, il cambiamento attraverso la digitalizzazione e l’integrità dei dati come le principali priorità di rischio emergenti per le autorità di regolamentazione nei prossimi cinque anni. Le banche europee sono all’avanguardia nella conduzione di analisi di scenario e/o stress test relativi al rischio climatico e il 62% delle banche europee incorpora queste attività nelle attività di gestione del rischio della propria azienda, rispetto al 36% a livello globale