Investimenti nel Made in Italy, tre titoli promettenti: Stellantis, Tenaris e Azimut

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Se ci si ferma a guardare le scelte degli italiani, è impossibile non notare che solo una parte irrisoria dei conti correnti (dove sono depositati €1.384 miliardi) è investita in strumenti molto redditizi, mentre una sostanziosa fetta di patrimonio viene lasciata in banca, con il rischio concreto che il denaro venga eroso dall’inflazione a un ritmo di circa €115 miliardi ogni anno. Secondo una ricerca di Nielsen Research, inoltre, gli italiani credono molto nel mattone, tanto che il 45% degli intervistati ha dichiarato di preferire l’investimento immobiliare ad altre forme di impiego, forte della convinzione che i prezzi siano sì soggetti a grandi oscillazioni ma che, alla fine, risalgano sempre. Nel 2021 e 2022 anche i dati dell’ISTAT hanno registrato la stessa tendenza: su 18,2 milioni di famiglie, il 70,8% possedeva una casa di proprietà, confermando la prima opzione degli italiani negli investimenti.

La motivazione è da un lato culturale – da sempre considerati grandi risparmiatori, gli italiani ritengono l’immobile l’investimento più garantito – dall’altro, essendo una forma di risparmio forzato, è normale che risulti la risorsa finanziaria più sostanziosa. Eppure, oltre a implicare alcune spese di consumo anche ingenti, l’immobiliare non fornisce liquidità immediata in caso di spese urgenti o emergenze.

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“Quest’anno il mercato ci ha ricordato che non c’è nulla di scontato, che i titoli tech non hanno bisogno di tassi bassi per performare, che l’economia è più resiliente di quanto si potesse pensare e che all’azionario piace molto la disinflazione. Oltre a questo, però, bisogna tenere a mente la natura intrinseca dell’essere umano, fatta perlopiù di comportamenti irrazionali, che conducono a scelte affrettate, come la fuga dal mercato in caso di perdite e l’acquisto dopo forti rialzi – commenta Calogero Selvaggio, analista di Investing.com – Siamo però oggi a buon punto: la BCE molto probabilmente ha già portato a termine la maggior parte della sua politica monetaria restrittiva, ma il ciclo non è ancora finito. Dovrà inoltre procedere con un rientro progressivo dell’inflazione entro l’obiettivo del 2% e il calo di maggio al 6,1% dal 7,0% di aprile sta confermando che l’inasprimento monetario inizia a sortire gli effetti sperati”.

Se ci si affidasse alla sola stagionalità, il Sell in May and go away potrebbe essere confermato in tutta Europa: analizzando la performance degli ultimi 18 anni dell’Euro Stoxx 600, questo ha chiuso il mese di maggio con un calo di oltre il 2% (il peggiore dal 2019). Nello specifico, il FTSE Mib è stato tendenzialmente negativo (con solo 8 mesi chiusi in positivo negli ultimi due decenni), concludendo il mese con un -4% e cancellando la performance positiva degli ultimi 2 mesi.

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Tre titoli da monitorare tutti italiani: Stellantis, Tenaris e Azimut

Grazie agli strumenti di Investing.com Pro e attraverso i 13 modelli matematici utilizzati per il Fair Value, uniti alla salute finanziaria e a un dividendo importante, Investing.com ha individuato tre titoli italiani da tenere monitorati, con un possibile rialzo superiore al 40% nei prossimi 6 mesi del loro prezzo attuale: Stellantis, Tenaris e Azimut.

Stellantis

La holding multinazionale olandese produttrice di autoveicoli, che dalla fusione tra il gruppo Fiat Chrysler Automobiles e PSA è arrivata a controllare ben 14 marchi automobilistici, ha vissuto un ampio movimento rialzista: con la media mobile di 200 che fa da supporto e un bottom a luglio 2022, ha registrato un +28%. L’agenzia Moody’s ha migliorato le prospettive del rating sul debito a lungo termine per i prossimi trimestri (Baa2) e il titolo si è posizionato al quinto posto fra i 20 principali produttori di auto al mondo per la transizione green dopo Tesla, Byd, Bmw e Volkswagen. Secondo Investing Pro, il target price, ovvero il valore che potrebbero toccare le azioni, è a €21,30.

Tenaris

Rappresenta il titolo più sottovalutato del suo settore. Produce prodotti a base di acciaio, utilizzati soprattutto nell’industria petrolifera (specie in quella americana, che è il primo mercato con il 56% del fatturato totale). Al di là dei dividendi distribuiti, la IEA stima che i consumi di petrolio aumenteranno del 2% quest’anno e saranno ancora risolutive le decisioni dell’OPEC sul mantenimento dei prezzi del petrolio superiori ai $70 a barile. Infatti, questa disposizione potrebbe incentivare i governi all’aumento dei progetti di esplorazione di idrocarburi per contenere i prezzi, cosa che risulterebbe in nuovi introiti per Tenaris. A livello grafico, possiamo notare un forte trend negativo, con una perdita del 29% dai massimi di gennaio 2023, ma allo stesso tempo una vicinanza al livello psicologico (€12 – €11,50) da cui poter ripartire viste le condizioni di mercato attuali. Secondo Investing Pro il target price è a €20.

Azimut

Il gruppo indipendente nel wealth management e nel fintech, al servizio di privati e imprese, ha chiuso il primo trimestre del 2023 con ricavi totali che ammontano a €326 milioni, un utile operativo cresciuto dell’11% e un margine operativo attestato al 46%. A livello grafico, Azimut ha registrato una performance del +70% dal bottom di ottobre 2022 fino a recuperare i livelli pre-Covid. Nell’ultimo periodo ha subito un calo fisiologico, scendendo fino al livello 0,5% di Fibonacci (€18,9) e lasciando dietro di sé un gap che potrebbe colmare recuperando i €20. Infatti, ha avuto raccomandazioni di acquisto da parte degli analisti delle maggiori banche e, sempre secondo Investing Pro, il target price è a €27,1.

“In questo momento potrebbe essere un peccato smettere di investire a causa di un recente movimento lateral-ribassista del nostro indice. Le condizioni intorno al mercato attuale sono nettamente migliorate e se questo mese fosse solo una pausa prima del prossimo rialzo, quali azioni andrebbero valutate? La buona notizia è che non bisogna scegliere una sola classe di attività in cui investire: il consiglio è sempre quello di creare un portafoglio diversificato per evitare di mettere tutte le uova nello stesso paniere”, conclude Selvaggio.