L’evoluzione del sistema produttivo tra produttività e innovazione

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Nel confronto con i principali paesi europei, l’Italia si caratterizza per la forte vocazione manifatturiera, con oltre un terzo del valore aggiunto dell’industria e dei servizi di mercato prodotto in questo settore. Il sistema manifatturiero mostra una significativa propensione a esportare, che è superiore a quella degli altri partner europei nei segmenti delle piccole e medie imprese, ma sensibilmente inferiore nelle grandi, che mediamente realizzano sui mercati internazionali meno della metà del loro fatturato. 

Lo sottolinea l’Istat nella propria Relazione annuale in cui evidenzia come con una quota di imprese medio-grandi inferiore all’1 per cento, la struttura produttiva italiana appare molto frammentata rispetto alla media Ue27. 

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In Italia la dimensione media di impresa è pari a 4 addetti, in linea con quella di Spagna e Paesi Bassi ma inferiore a quella di Germania e Francia e alla media europea (5,5 addetti). La quota di imprese medio-grandi si attesta intorno all’1 per cento, con un contributo al valore aggiunto del 55 per cento. Il resto è ripartito tra piccole e micro-imprese – rispettivamente il 20 per cento e il 25 per cento – quote sensibilmente superiori alla media europea

Nel confronto con i principali partner europei, la produttività media delle imprese italiane nel 2020 è la più bassa, superiore solo a quella della Spagna, sia se si considera l’insieme delle attività dell’industria e dei servizi non finanziari, sia se si limita l’analisi al solo settore manifatturiero (rispettivamente, 46mila e 60mila euro per addetto). 

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Le medie e le grandi imprese manifatturiere italiane mostrano nel 2020 livelli di produttività (72,5mila e 85mila), superiori alla Francia (62,5mila e 82,9mila), mentre le piccole imprese manifatturiere (20-49 addetti) sono più produttive di quelle tedesche (55,1mila rispetto a 52,3mila). Nel confronto con le altre principali economie, la micro-impresa in Italia mostra valori della produttività apparente del lavoro particolarmente contenuti (27,6 per il complesso delle imprese, superiore solo alla Spagna.

Durante il secondo decennio degli anni duemila, le imprese italiane si caratterizzano per una debole crescita in media annua della produttività del lavoro, il tasso di crescita medio annuo in termini nominali è pari allo 0,1 per cento calcolato sul totale delle imprese non finanziarie, e di poco superiore) nel manifatturiero.  Mentre le piccole e medie imprese italiane risultano maggiormente orientate all’export delle stesse tipologie di imprese residenti nelle maggiori economie dell’Ue27, le grandi imprese italiane manifatturiere presentano una propensione all’export inferiore a quelle degli altri paesi europei considerati (48,8 per cento contro 85,5 per cento della Germania e 80 per cento della Francia).