Come sfruttare le opportunità di crescita e consolidamento nel settore degli aromi

Guillaume Chieusse, Head of active equity management, ODDO BHF AM -
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Aromi, fragranze, ingredienti, estratti e odori di origine chimica o naturale, ampiamente utilizzati nei settori alimentare e della bellezza, rappresentano un mercato globale del valore di circa 40 miliardi di euro e, secondo molti esperti, dovrebbero crescere a un tasso medio del 4% all’anno nei prossimi anni. Si prevede inoltre che la tendenza al consolidamento continui, data la crescente necessità di fornire soluzioni complete (aromi, odori, ingredienti, tecnologia) ai principali produttori.

Gli aromi e i profumi di origine chimica o naturale, ampiamente utilizzati dalle industrie alimentari e della bellezza, rappresentano un mercato globale del valore di 40 miliardi di euro. È più o meno equamente diviso tra il segmento della nutrizione, dominato dalla regione Asia-Pacifico (31% del mercato degli alimenti/bevande), e il segmento delle fragranze e della bellezza (con una quota analoga sempre per l’Asia-Pacifico).

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Molti esperti concordano sulle prospettive di crescita di questo segmento, che negli ultimi 15 anni ne ha registrato uno solo negativo. Nel 2020, le vendite di aromi sono diminuite di poco più del 2% in termini di volume (+4% per le fragranze), ma dal 2009 la crescita è stata compresa tra +2% e +8%. Da parte sua, JP Morgan prevede una crescita del 4% nei prossimi anni, compreso un effetto volume del 2-3%, guidato principalmente dai Paesi emergenti.

Questo mercato è caratterizzato dalla presenza di quattro colossi industriali (Givaudan, IFF, DSM/Firmenich e Symrise) che insieme rappresentano quasi il 50% del mercato. Questi attori sono caratterizzati da politiche di innovazione molto forti, che si traducono in budget di R&S compresi tra il 5% e l’8% delle vendite. Tuttavia, su questo mercato sono presenti anche alcune small cap, come la francese Robertet (specializzata in estratti ed essenze naturali con un fatturato di 740 milioni di euro e un margine EBITDA del 18%) e la britannica Treatt (150 milioni di sterline di fatturato, margine EBITDA del 29%).

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NUOVI SEGMENTI GUIDANO LA CRESCITA DEL MERCATO

Nel mondo degli aromi, nuovi segmenti stanno guidando la crescita del settore, come gli alimenti e gli integratori alimentari per animali domestici, le bevande energetiche e gli alimenti a base vegetale. Il segmento degli aromi è inoltre destinato a beneficiare dei megatrend dell’alimentazione sana ed ecologica e dell’umanizzazione degli animali domestici.

JP Morgan, ad esempio, stima una crescita del 7% in valore (+4% in volume) del pet food nei prossimi anni, con l’aggiunta di sempre più componenti alla gamma di prodotti:

• Appetibilità degli alimenti (“palatabilità”) in termini di odori, sapori e consistenza;

• Nutrizione, nell’ottica di migliorare le caratteristiche nutrizionali dei prodotti;

• Durabilità del prodotto, per garantire che le qualità intrinseche siano preservate nel tempo.

Gli alimenti a base vegetale hanno prospettive di crescita ancora più forti, secondo l’irlandese Kerry Group, che prevede un tasso di crescita annuale composto del 12% nel periodo 2021/2026, spinto dal desiderio dei consumatori di utilizzare ingredienti sempre più naturali.

È PROBABILE UN’ULTERIORE CONCENTRAZIONE DEL SETTORE

Il settore ha subito un’importante ondata di consolidamento negli ultimi anni, con mega-fusioni come quella tra IFF e Dupont finalizzata nel 2021 (vendite per 12 miliardi di dollari nel 2022) e, più recentemente, quella tra DSM e Firmenich nel 2022 (vendite per oltre 11 miliardi di euro). Anche Givaudan e Symrise hanno effettuato una serie di acquisizioni negli ultimi 20 anni, ma con obiettivi più piccoli in questa fase.

Se la ricerca di sinergie ha regolarmente motivato queste fusioni, anche il desiderio di questi gruppi di poter offrire un modello integrato spiega queste operazioni. Sempre più operatori sono tentati di offrire prodotti che combinano le loro competenze in materia di aromi e odori con le caratteristiche nutrizionali e funzionali e le specialità biologiche per fornire un’offerta completa ai clienti finali (rispetto ai soli ingredienti). Questo obiettivo è visibile, ad esempio, nella fusione tra la tedesca Symrise e Swedencare, un gruppo svedese specializzato in prodotti per la salute degli animali domestici.