Perché l’R-star potrebbe salire

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Per definizione, R-star è il tasso naturale di interesse che non ha effetti espansionistici né contrazionistici sull’economia, quando la stessa è alla piena occupazione. Se la banca centrale fissa il suo tasso di riferimento al di sotto di R-star, la sua politica monetaria è accomodante. In altre parole, il livello dei tassi di interesse reali rispetto a R-star rappresenta le intenzioni della Fed in materia di politica monetaria, ossia se la stessa debba stimolare, raffreddare o non influenzare in maniera rilevante l’economia e i mercati finanziari. R-star può cambiare. Fattori come la composizione della forza lavoro, la produttività della manodopera, gli investimenti e l’innovazione influiscono sul suo livello, perché determinano la velocità con cui l’economia può crescere senza generare inflazione. Ad esempio, con una migliore produttività o maggiori investimenti l’economia dovrebbe avere la capacità di crescere più rapidamente senza effetti inflazionistici. Ci sono alcuni fattori economici che influiscono su R-star:

1. Le dinamiche demografiche potrebbero cambiare

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Le dinamiche demografiche influenzano i tassi reali in funzione dei loro effetti sulla crescita, i risparmi e le tendenze di investimento. Il buonsenso suggerisce che, quando l’aspettativa di vita aumenta e le reti di previdenza sociale tradizionali rimangono incerte, i lavoratori tendono a risparmiare di più. Inoltre, nella previsione di vivere più a lungo, i pensionati potrebbero spendere di meno nella fase iniziale. Più risparmi e meno spese possono tradursi in un rallentamento della crescita e un calo degli investimenti. In ragione di queste dinamiche, negli ultimi 40 anni i fattori demografici hanno spinto R-star al ribasso.

Potremmo tuttavia essere vicini a un punto di svolta. Gli USA e le altre nazioni sviluppate stanno passando da una popolazione in fase di invecchiamento a una popolazione anziana: circa il 17% degli americani ha più di 65 anni e la percentuale dovrebbe salire al 21% entro il 2030. Con l’avanzare dell’età, i pensionati risparmieranno di meno e spenderanno di più in assistenza, ospedali, case di cura e altri servizi. Questo potrebbe generare forze demografiche che interromperanno o addirittura eroderanno i risparmi e stimoleranno al contempo l’investimento in altri segmenti dell’economia, favorendo l’aumento di R-star.

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2. Si prevede un aumento della spesa pubblica

La spesa e il debito pubblico hanno un ruolo importante. Essenzialmente, contraendo dei prestiti per le spese pubbliche, il governo prende i risparmi delle famiglie e li spende, e questo tende a spingere al rialzo i tassi reali. In linea generale, l’aumento di un punto percentuale nel rapporto tra debito federale e prodotto interno lordo (PIL) può far salire R-star di tre punti base. Nell’ultimo decennio, il debito pubblico del governo USA è passato dal 70% del PIL del 2012 al 97% del 2022, pari a un incremento di R-star di circa 80 punti base.

3. Gli investimenti in fabbriche, magazzini, filiere potrebbero aumentare

La pandemia, le tensioni tra Stati Uniti e Cina e la guerra tra Russia e Ucraina hanno posto l’accento sulla necessità di creare filiere affidabili e sull’autosufficienza interna. Le aziende stanno cercando di avvicinare le operazioni ai mercati finali o di creare ridondanze, e questo potrebbe innescare una nuova ondata di investimenti in infrastrutture fisiche, dai magazzini industriali alle fabbriche d’avanguardia, dalle celle frigorifere ai trasporti.

4. Incremento della produttività in vista

I trend di produttività si muovono in cicli di 10 o addirittura 20 anni. Dopo la crisi finanziaria globale, l’economia USA ha evidenziato un forte ridimensionamento della produttività, seguito da un marcato crollo sull’onda della pandemia. Ma potremmo essere all’inizio di un lungo periodo di rialzi trainati dalla tecnologia. L’ascesa dell’intelligenza artificiale generativa (IA) come ChatGPT sta iniziando ad automatizzare i processi in modo da aumentare la produttività dei lavoratori. A nostro avviso si tratta della fase iniziale di un profondo cambiamento che dovrebbe rafforzare la capacità dei lavoratori, con possibilità di incrementare la crescita del PIL senza spingere al rialzo l’inflazione. I benefici dell’applicazione dell’IA tenderebbero a ridurre R-star. Dall’altra parte l’ascesa dell’IA e delle altre tecnologie può richiedere maggiori investimenti, che a loro volta dovrebbero innescarne degli altri nei settori che ampliano la loro quota di mercato utilizzando tali innovazioni. Secondo alcune stime, quest’anno la spesa globale in hardware, software e servizi legati all’IA raggiungerà circa USD 154 miliardi e potrebbe arrivare a USD 300 miliardi entro il 2026. E ogni dollaro investito contribuirebbe a far salire R-star.

Gli investimenti diretti possono ad esempio comprendere l’acquisto di più microchip e hardware per cloud computing. Emergerà probabilmente una domanda di chip più potenti ed efficienti, che trainerebbe gli investimenti negli stabilimenti produttivi. Gli investimenti più ampi potrebbero includere robot per magazzini e nuovi stabilimenti per auto elettriche.