I fondi multiasset continuano a sottoperformare: bilanciano le scelte ma non i costi

-
- Advertising -

Uno studio Morningstar di pochi giorni fa mostra che i fondi bilanciati moderati globali, ossia quelli che combinano l’esposizione obbligazionaria a quella azionaria con quest’ultima che generalmente è compresa tra il 35 e il 65% del totale, hanno decisamente sottoperformato con un gap medio annuo di 2,54 punti percentuali rispetto all’indice di riferimento della categoria (Morningstar Euro moderate global target allocation index) negli ultimi dieci anni (a fine dicembre 2022). Anche dall’inizio del 2023, queste strategie stanno sottoperformando il benchmark.

“Per ottenere un rendimento simile all’indice un investitore avrebbe dovuto selezionare un fondo nel 34esimo percentile della categoria in ogni trimestre, ma questa costanza nella fund selection è davvero rara”, spiegano gli autori dello studio, Matias Möttölä, director of Manager research di Morningstar, e Thomas De Fauw, Manager research analyst.

- Advertising -

Strategie attive: i costi mangiano la performance

La colpa principale della sotto-performance dei fondi bilanciati è – nella maggior parte dei casi – l’elevato costo. Questo discorso vale soprattutto per le strategie attive. Prendiamo, ad esempio, un portafoglio di 10 mila euro su cui grava una commissione di ingresso del 3% e delle spese correnti del 2% (un caso non inusuale in Europa). Ebbene, l’analisi mostra che negli ultimi dieci anni oltre la metà del suo rendimento è stato mangiato dai costi, soprattutto quelli correnti (vedi grafico).

Commissioni elevate possono ridurre i rendimenti potenziali di oltre il 50%

- Advertising -

Quanto incidono i costi sui rendimenti dei fondi bilanciati

Le commissioni, tuttavia, non spiegano completamente il problema della sottoperformance dei fondi bilanciati attivi rispetto all’indice di riferimento. “Con spese correnti medie dell’1,65%, circa il 60% del minor rendimento è attribuibile alle fee”, dice Möttölä. “Il resto può essere causato da fattori quali i costi di transazione, le differenze nell’asset allocation strategica, la scelta dei singoli titoli o il market-timing”.

Il commento di Focus Risparmio è: “Ad essere finito sotto la lente d’ingrandimento di Morningstar, va chiarito, non è l’importanza di una logica d’investimento improntata alla diversificazione, quanto piuttosto l’effettiva capacità dei fondi bilanciati attivi di riuscire a ‘costruire’ asset allocation redditizie nel lungo periodo per i risparmiatori”.

Quali alternative ai fondi bilanciati attivi

Per non rinunciare a un’allocazione multi-asset, Morningstar suggerisce una strategia indicizzata, i cui costi sono sicuramente inferiori. Ad esempio, quest’anno è stato un ETF a vincere i Morningstar Awards for investing excellenceVanguard LifeStrategy 80% Equity UCITS ETF, un bilanciato aggressivo globale in euro, che ha anche un Medalist Rating pari a Gold (report di Sprencer Brown del 10 luglio 2023). Tuttavia, il problema è che gli ETF (Exchange-traded fund) bilanciati sono molto pochi in Europa.

Un’alternativa è costruirsi un asset allocation bilanciata, mettendo insieme fondi azionari e obbligazionari a basso costo.